Seat: «Attenzione ai seggiolini dei vostri figli!»

Seat: «Attenzione ai seggiolini dei vostri figli!»
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Seat, nei mesi in cui milioni di persone sono in viaggio per raggiungere le mete vacanziere, prova a sensibilizzare gli automobilisti sul problema della sicurezza degli occupanti più preziosi: i propri figli
6 agosto 2015

Quali sono le caratteristiche che prendiamo in considerazione in fase di acquisto di un’auto? Certamente, la sicurezza rientra tra queste. Poco o nulla si può fare, però, se i nostri figli non vengono messi in condizione di viaggiare in maniera sicura, e ciò significa dotarli di un sedile adeguato alle loro caratteristiche fisiche, ovvero peso e altezza.


Javier Rodriguez, ingegnere del Seat Technical Centre di Martorrel, rivela i dati di una ricerca, secondo la quale il 63% dei bambini a bordo di un’auto non viaggia in sicurezza, a causa di sedili non appropriati. «La probabilità di subire gravi lesioni o di morire aumenta di quattro volte, per via di questi fattori.»


Per prima cosa, occorre fissure con perizia il sedile agli agganci ISOFIX, dei quali le moderne vetture sono dotate. Oltre a ciò, se dovessimo far accomodare il bambino sul sedile anteriore, dobbiamo ricordarci di disattivare l’air-bag, dal momento che potrebbe provocare maggiori danni piuttosto che benefici, se dovesse essere attivato in questa situazione.


Viaggiare con bambini piccoli non è mai facile, lo sappiamo, ed è per questo che occorre sostare ogni 200 km circa – o, in alternativa, due ore di viaggio – per dar loro modo di sgranchirsi e rilassarsi.


Va anche considerata la temperatura interna del veicolo, che non deve mai eccedere né in un verso né nell’altro. Ci ricorda Rodriguez: «La temperature di 22° deve essere mantenuta come linea guida, per far sic he I bambini non abbiano né troppo freddo né troppo caldo, e tale regolazione non incide nemmeno in maniera così gravosa sui consumi.»


Una delle principali cause di sinistri stradali sono le distrazioni, spesso causate dai bambini. È saggio, quindi, munirli del loro giocattolo preferito, al fine di tranquillizzarli e distrarli durante il precorso, oltre ad avere cibo ed acqua a portata di mano. La fatidica domanda «non siamo ancora arrivati?», tuttavia, verrà sempre posta, in maniera implacabile e beffarda…

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