Settore automotive: come affrontare la crisi da Covid-19

Settore automotive: come affrontare la crisi da Covid-19
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Il report Roland Berger e Lazard ipotizza le strategie ideali per superare la fase negativa globale causata dalla pandemia
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
10 dicembre 2020

A livello globale, il mercato automobilistico negli anni precedenti alla crisi sanitaria aveva conosciuto una progressiva contrazione: dai 94,3 milioni di veicoli venduti nel 2017, si era passati ai 93,7 del 2018 e agli 89,7 del 2019, prima del crollo del 2020, anno in cui si ipotizza che non sarà superata la soglia dei 72 milioni di nuove immatricolazioni, corrispondenti ad un calo della domanda previsto in circa il 20% rispetto al 2019.

Al quadro economico non confortante, si aggiunge il grande cambiamento tecnologico che l'industria automobilistica deve affrontare e che impone imponenti investimenti: sulla soglia di una nuova era per la mobilità, i costruttori di auto ed i loro fornitori di componentistica hanno bisogno di capitali per gestire al meglio la svolta elettrica, la guida autonoma e la digitalizzazione a bordo delle auto.

Per affrontare queste sfide, occorre adeguare le proprie strategie, assicurarsi l'accesso al capitale e ridurre i livelli di debito, aumentati in modo significativo nel 2020.

Come già in occasione della crisi finanziaria del 2008, è vero che tempi di forte turbolenza possono trasformarsi in opportunità di crescita per chi sia in grado di cavalcare il cambiamento: e proprio in tale ottica si inserisce il rapporto Berger-Lazard 2020, che individua quattro caratteristiche chiave per aziende intenzionate ad avere successo ed uscire più forti dalla crisi.

Parliamo di concetti come "leadership aziendale", "coerenza strategica", "dimensione e posizione finanziaria" e "comprovata capacità di esecuzione".

Tutti ad inseguire la Cina

Dopo aver già assistito al deterioramento dei margini nel 2019, i volumi di produzione automobilistica sono crollati a causa della pandemia, portando i margini ai minimi storici e aumentando i livelli del debito a nuovi massimi nel primo semestre 2020; anche la ripresa relativamente rapida della Cina dallo shock Covid-19 non ha compensato le perdite di volume globali.

In ogni caso, quasi tutte le Case sono state costrette a ripensare le proprie strategie e ristrutturare l’attività, in previsione di una graduale ripresa delle vendite, con gli analisti Roland Berger e Lazard prevedono che i livelli di volume di picco pre-crisi non possano essere raggiunti prima del 2026.

Salvaguardare la flessibilità finanziaria e dare forma a modelli di business di successo sono i compiti complessi che attendono le aziende del settore automotive, costrette a muoversi con cautela sul filo del rasoio tra ristrutturazione e riposizionamento sul mercato.

L’impatto del Covid-19 differisce in modo significativo tra le varie aree mondiali: la maggiore dipendenza di Europa e Nord America dalle esportazioni e dalle catene di approvvigionamento globali ha reso queste regioni più vulnerabili, riducendo i ricavi del primo semestre 2020 di un quarto rispetto ai livelli pre-crisi.

Al contrario, la Cina beneficia di un mercato locale più forte e di un periodo di blocco gestito in modo più efficiente, che assicura alle Case una posizione migliore, con calo solo del 10% rispetto ai volumi pre-crisi.

Anche i margini sono diminuiti nel 2020, raggiungendo un minimo storico: sebbene la timida ripresa delle vendite nella seconda metà dell'anno abbia visto un aumento degli utili, questi non sono stati sufficientemente elevati per compensare le perdite dei primi due trimestri.

Da un punto di vista regionale, i produttori cinesi di componenti non solo hanno registrato un calo dei ricavi inferiore, ma anche margini più elevati rispetto ad Europa e Nord America: sono stati in grado di realizzare un margine EBIT del 4,5% nel primo semestre 2020, dopo il 6,9% del 2019, mentre i margini dei fornitori in Nord America sono scesi a un EBIT del 2,2% nel primo semestre del 2020 ed i player europei, con un valore medio del -0,2%, abbiano addirittura registrato una redditività negativa e per essi la previsione più ottimistica è di arrivare al pareggio per fine 2020.

Per sostenere le aziende in questi tempi difficili, Roland Berger e Lazard (per maggiori info, rolandberger.com - lazard.com) hanno sviluppato il Triple Transformation Framework, che prevede misure adeguate seguendo tre linee guida, tutte identificate dalla lettera iniziale P: Position, Perform e Progress supportano l'intero processo di trasformazione per trasformare un’azienda in difficoltà in una impresa vincente.

A dispetto di ogni virus...
 

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