Share’n go: no incentivi al car sharing elettrico, addio all’Italia

Share’n go: no incentivi al car sharing elettrico, addio all’Italia
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Gli incentivi stabiliti dall’Ecobonus riguardano solo la mobilità privata, dichiara il governo. Il servizio di car sharing elettrico Share’n go è quindi pronto a dire addio all’Italia
27 dicembre 2018

Il car sharing è un servizio sempre più diffuso nelle grandi città italiani (e non solo) e l’azienda Share’n go permette di spostarsi a Milano, Roma, Firenze e Modena rimanendo “Green” al 100%. Infatti, le piccole vetture gialle che si vedono circolare sono totalmente elettriche. Sembra, però, che questo servizio eco sia destinato a sparire dall’Italia: infatti, i quadricicli pesanti con categoria di immatricolazione L7e, come i modelli firmati Share’n go, sono stati esclusi dagli incentivi per la mobilità elettrica stabiliti dall’Ecobonus nella Manovra firmata dal Governo.

Addio Italia

Come dichiarato dall’Azienda ai colleghi di Milano Today: «Questa decisione ci costringerà a prendere decisioni dolorose ed inevitabili, come quella di trasferire la nostra flotta fuori dall’Italia. Pur essendo elettrici, oggi lavoriamo allo stesso livello degli altri due competitor principali, che hanno scelto la comodità delle flotte a benzina. Nonostante abbiamo sostenuto, con investimenti molto significativi, la mobilità condivisa ed elettrica, siamo stati penalizzati e irragionevolmente non considerati allo stesso modo degli altri attori presenti sul mercato dell’auto elettrica».

Ma prima di dire addio definitivamente al fronte italiano, Share’n go chiede un aiuto da parte degli utenti, tramite i social network, inviando un messaggio al governo seguito dall’hashtag #iostoconsharengo.

Purtroppo, la risposta del governo è arrivata e non è positiva; Michele Dell’Orco, sottosegretario alle infrastrutture, ha comunicato che: «Il fatto di tenere fuori alcune categorie di mezzi è dovuto soltanto alla mancanza di risorse per tutti. È un provvedimento che riguarda solo la mobilità privata, al car sharing penseremo dopo».

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