Soldi alle aziende: per Renault garantisce Parigi

Soldi alle aziende: per Renault garantisce Parigi
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Su cinque miliardi di euro erogati alla Renault, la Commissione Europea accetta che sia direttamente lo Stato francese ad assicurare le banche sulla restituzione
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
30 aprile 2020

Non sono aiuti di stato, pur essendo tecnicamente molto simili, perché la situazione di estrema crisi conseguente alla pandemia oggi consente di superare gli ostacoli ideologici applicati all'economia: quanto deciso dalla Commissione Europea in merito alla possibilità che sia lo stato francese a concedere in prima persona garanzie su prestiti bancari per 5 miliardi sugli aiuti a sostegno delle economie nazionali rivela come gli equilibri stiano cambiando e che le decisioni comunitarie stanno forse mutando pelle. 

«Le misure approvate - ha commentato Margrethe Vestager, commissaria alla concorrenza - aiuteranno Renault a tenere liquidità necessaria a causa del coronavirus»: la garanzia statale offre una copertura maggiore del prestito, pari al 90% del totale rispetto al precedente regime di garanzia approvato dalla Commissione a marzo scorso, che poneva tale limite al 70).

Nella sua decisione, la Commissione ha valutato che la misura a favore della Renault è «in linea con le condizioni previste dal quadro odierno».

Ricordiamo che Renault (al cui ponte di comando attende di sedersi a partire dal prossimo luglio Luca De Meo, successore designato di Carlos Ghosn caduto in disgrazia), come accade alle altre aziende di automobili nel Vecchio Continente, ha chiuso le linee di produzione e cessato la maggior parte delle attività di vendita, mettendo in essere importanti misure per la riduzione dei costi e ponendo il 90% del personale in stato di disoccupazione a tempo parziale.

Tali misure, pur molto impattanti, non sono però sufficienti a superare l'attuale crisi, che secondo la Commissione porterà ancora a  notevoli riduzioni del capitale e del flusso di cassa del Gruppo: da tali premesse deriva il via libera alla richiesta di Renault della garanzia statale per garantire l'accesso alla liquidità messa in crisi dalla pandemia (a fine marzo si stimava un flusso di cassa di poco superiore ai 10 miliardi di euro, oltre 5 in meno rispetto al 2019, con perdite di milioni di euro per ogni giorno di chiusura), prima della ripresa delle attività produttive, commerciali e di vendita.

Per Renault si tratta del secondo soccorso statale in dieci anni: nel 2009, il presidente Nicholas Sarkozy mise in piedi un piano da otto miliardi di euro a sostegno dell’industria francese legata alle auto, tre dei quali furono destinati proprio a Renault, capace di restituirli completamente, ed in anticipo rispetto alla scadenza del prestito, già nel 2011, assicurando nel contempo all’erario francese interessi per 715 milioni di euro.

Oggi sono le banche a fornire il sostegno economico, con lo stato garante, ma l’obiettivo appare identico: garantire l’industria automobilistica nazionale, con migliaia di posti di lavoro e valore strategico nell’ambito dell’economia transalpina.

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