Stellantis, la fabbrica di motori di Termoli si ferma per un anno: contratto di solidarietà per 1.823 lavoratori

Stellantis, la fabbrica di motori di Termoli si ferma per un anno: contratto di solidarietà per 1.823 lavoratori
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Stellantis congela Termoli: un anno di contratto di solidarietà per tutti i 1.823 lavoratori dello stabilimento motori. Sfuma la gigafactory, sindacati in pressing su Filosa: «Servono investimenti e certezze».
25 agosto 2025

La crisi di volumi che colpisce gli stabilimenti automobilistici di Stellantis si riflette duramente anche sul polo motori di Termoli. Qui, organizzazioni sindacali e direzione aziendale hanno raggiunto un accordo che prevede un nuovo contratto di solidarietà della durata di un anno, dal 1° settembre 2025 al 31 agosto 2026, coinvolgendo tutti i 1.823 dipendenti dello stabilimento molisano.

Il provvedimento arriva dopo due semestri consecutivi di solidarietà, resi necessari per l’assenza di nuove produzioni assegnate al sito. Ma la novità di quest’ultima intesa è la sua durata straordinaria: un anno intero, una misura che secondo i sindacati non ha precedenti nella storia del polo.

A pesare sul futuro di Termoli è anche il tramonto del progetto di gigafactory inizialmente assegnato da ACC – la joint venture tra Stellantis, Mercedes e TotalEnergies – e successivamente bloccato. Una decisione che ha tolto prospettive di rilancio a un sito già in difficoltà, lasciando i lavoratori in un limbo di incertezza.

 

Le preoccupazioni dei sindacati

"Il contratto di solidarietà è uno strumento difensivo che ci permette di affrontare una fase molto difficile", spiega Francesco Guida, segretario della Uilm Molise. Il dirigente sindacale ricorda come il contesto sia particolarmente complicato:

  • il mercato internazionale dell’auto continua a segnare dati negativi

  • dagli Stati Uniti arrivano contraccolpi pesanti con i nuovi dazi imposti dall’amministrazione Trump

  • la transizione ecologica, non governata in modo adeguato, sta colpendo duramente Termoli

La richiesta dei sindacati è chiara: "C’è bisogno di nuovi prodotti, di investimenti veri e di certezze per il futuro". Per questo le organizzazioni metalmeccaniche hanno chiesto un incontro urgente con il nuovo amministratore delegato Antonio Filosa, affinché venga definito un piano industriale credibile. Ad oggi, sottolineano le sigle sindacali: "nessuno ha il coraggio di dire chiaramente quale sarà il futuro di questa fabbrica".

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