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Stellantis continua a investire nei motori termici, pur in un’industria che corre verso l’elettrico con ritmi meno rapidi del previsto. Dopo l’aggiornamento del 3 cilindri 1.2 PureTech, il gruppo ha presentato due nuovi propulsori a benzina a 4 cilindri con tecnologia ibrida: un 1.6 e un 2.0, entrambi destinati a equipaggiare una vasta gamma di modelli nei prossimi anni.
Il primo a vedere la luce è il motore turbo 1.6 litri (sigla EP6), sviluppato in Europa e assemblato negli Stati Uniti, che farà il suo esordio sulla sesta generazione della Jeep Cherokee 2026. Il SUV, atteso nei concessionari americani a fine anno con prezzi a partire da 36.995 dollari, segna il ritorno di un nome storico e introduce un propulsore che punta a ridefinire il segmento dei SUV medi ibridi.
Il sistema abbina un motore termico a ciclo Miller da 180 CV e 300 Nm (tra 2.000 e 3.500 giri) a una trasmissione ibrida con due motogeneratori e batteria agli ioni di litio raffreddata a liquido da 1,03 kWh. La potenza complessiva raggiunge 210 CV e 300 Nm, con consumi stimati in 37 mpg (circa 6,4 l/100 km) e un’autonomia dichiarata di 500 miglia (oltre 800 km) con un pieno di benzina.
Grazie alla doppia architettura elettrica, il sistema permette di viaggiare a zero emissioni fino a 100 km/h per brevi tratti, con un funzionamento fluido tra le modalità EV, ibrida e rigenerativa. Un inverter a doppio motore con convertitore CC-CC integrato alimenta la rete a 12 V e garantisce coppia supplementare quando necessario.
La Cherokee 2026 sarà costruita nello stabilimento di Toluca, in Messico, mentre i motori arriveranno dal Dundee Engine Plant in Michigan. Oltre alla Limited e alla Overland, con prezzi da 42.495 a 45.995 dollari, sono attese in seguito le versioni base e la più specialistica Trailhawk.
Sebbene la nuova Cherokee non sia prevista per il Vecchio Continente, il 1.6 turbo ibrido è destinato con ogni probabilità a sbarcare anche sui modelli europei del gruppo, dove andrà a sostituire il noto 1.6 di origine PSA oggi montato sulle versioni plug-in di Peugeot, Opel, Citroën e DS.
Le applicazioni più probabili riguardano i modelli basati sulla piattaforma STLA Medium, come le Peugeot 3008 e 5008 e la prossima Lancia Gamma. Qui il motore dovrebbe arrivare sia in variante full hybrid (con una potenza leggermente inferiore ai 210 CV americani) sia plug-in hybrid, con circa 195 CV e un motore elettrico integrato nel cambio a doppia frizione eDCT a 7 rapporti.
Accanto al nuovo 1.6, Stellantis sta sviluppando il GME-T4 Evo, un 2.0 turbo benzina destinato a modelli di fascia più alta. Evoluzione del propulsore già montato su Alfa Romeo Giulia e Stelvio e sulla Maserati Grecale, sarà proposto sia in configurazione full hybrid sia plug-in. Potrebbe equipaggiare le nuove generazioni di Giulia e Stelvio, oltre a SUV come la Jeep Wagoneer S basata sulla piattaforma STLA Large.
Con questi investimenti, Stellantis conferma una strategia duale: elettrificazione crescente, ma senza abbandonare i motori termici, ancora centrali per la maggioranza dei clienti. “Il nostro nuovo motore ibrido turbo a 4 cilindri da 1,6 litri rappresenta un importante passo avanti nell’offrire ai nostri clienti prestazioni ed efficienza”, ha dichiarato Micky Bly, vicepresidente senior e responsabile dei sistemi di propulsione globali.
La Jeep Cherokee 2026, con il nuovo 1.6 ibrido, diventa così il simbolo di questa fase di transizione: un SUV capace di unire design rinnovato, interni tecnologici, maggior capacità di carico (+30% rispetto alla generazione precedente) e un sistema di trazione integrale avanzato. Un ponte tra passato e futuro che potrebbe presto parlare anche europeo.