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Il gruppo automobilistico nato dalla fusione tra FCA e PSA ha registrato nel primo semestre una perdita colossale di 2,3 miliardi di euro, un risultato che fotografa le difficoltà di un colosso travolto dal calo delle vendite e dai numerosi scandali, dal motore 1.2 PureTech agli airbag Takata, fino ai problemi dei diesel BlueHDi. Una situazione che ha portato al ribaltone ai vertici: fuori Carlos Tavares, dentro Antonio Filosa, manager chiamato a ricostruire la credibilità e i conti della multinazionale.
Una delle prime mosse del nuovo amministratore delegato è stata cambiare approccio nella gestione delle crisi tecniche. Se sotto la guida di Tavares il gruppo aveva mantenuto il silenzio, oggi la linea è opposta. Tra le prime mosse, Stellantis ha aperto una piattaforma online di indennizzo per i clienti colpiti dai difetti di fabbrica: per il motore PureTech arriva una garanzia estesa a 10 anni o 175.000 km, mentre per i diesel BlueHDi l’estensione arriva fino a 240.000 km. Una mossa che punta a riconquistare la fiducia dei consumatori e smorzare le polemiche.
Sono in arrivo 10 nuovi modelli, con particolare rilievo per la nuova Jeep Compass, la Citroën C5 Aircross e la futura ammiraglia DS n°8. Un calendario serrato che risponde alla necessità di rilanciare le vendite e rafforzare il posizionamento delle 14 marche del gruppo. Filosa ha sottolineato l’importanza di “gestire meglio il portafoglio dei brand”, evitando sovrapposizioni che in passato hanno portato a concorrenza interna e a un’offerta poco chiara per i clienti.
Sul piano tecnologico, Stellantis chiude la porta alle auto a idrogeno, considerate non competitive nel medio termine. L’attenzione rimane sull’elettrico, settore ormai maturo, e – a sorpresa – sul ritorno del V8, un motore amatissimo negli Stati Uniti e rilanciato da Dodge e Ram sotto la guida di Tim Kuniskis. Una scelta che risponde alla domanda dei mercati nordamericani, dove le grandi cilindrate continuano ad avere un forte seguito.
Nonostante la nuova rotta, il cammino è in salita: oltre ai conti da risanare e alla necessità di riconquistare la clientela, Stellantis deve fronteggiare i nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti, che potrebbero pesare per 1,5 miliardi di euro sul bilancio 2025.
In tutto ciò, il nuovo CEO Antonio Filosa resta però fiducioso: “Le mie prime settimane hanno rafforzato la convinzione che riusciremo a rimettere in ordine ciò che non va, valorizzando i nostri punti di forza. Il 2025 è un anno difficile, ma sarà anche un anno di progressiva ripresa.”