Stranieri alla guida: una realtà in crescita

Stranieri alla guida: una realtà in crescita
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Sempre più numerosa la legione di stranieri alla guida di auto nel nostro Paese. Un fenomeno da gestire con attenzione, per il quale l’Automobil Club d’Italia propone alcune norme dettate dal buon senso
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
18 febbraio 2013

Fermatevi un attimo ad un semaforo e guardate con attenzione le auto ferme in attesa del verde: è molto probabile che oltre alla maggioranza di guidatori italiani, vedrete al volante diversi stranieri. Diretta conseguenza della società multietnica, si registra il grande aumento - anzi l’esplosione - delle vetture circolanti in Italia intestate a stranieri: una crescita  a due cifre (+34%!) negli ultimi 15 mesi.

Questo dato positivo comporta però un rovescio della medaglia non altrettanto favorevole: aumentano anche gli incidenti stradali che coinvolgono stranieri. Ormai si sfiorano i 90 sinistri al giorno, con 141 feriti e più di 1,4 morti. Il costo sociale di questi incidenti è pesante: supera i 4,2 miliardi di euro annui, pari al 14% del totale (oltre 30 miliardi di euro).

Problemi di adattamento allo stile di guida italiano, difficoltà di comprensione della segnaletica, una diversa cultura d’approccio all’uso delle auto costituiscono le motivazioni più frequenti che portano ad un incidente, in aggiunta a condotte non idonee e fuori dagli schemi previsti dal Codice. Senza alcuno intento discriminatorio, ma a solo titolo di informazione, gli immigrati che registrano più incidenti sono i rumeni, seguiti da albanesi, marocchini, cinesi, moldavi, tunisini, peruviani, egiziani, serbi ed ecuadoregni.

Queste premesse ed i numeri degli incidenti hanno spinto l’ACI, fin dallo scorso settembre, ad estendere agli stranieri l’impegno per l’educazione alla sicurezza stradale, attraverso i corsi di guida sicura nel Centro ACI-SARA di Vallelunga, alle porte di Roma.

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L’obiettivo di “formare” 3.000 Ambasciatori di Sicurezza Stradale nell’arco di tre anni sarà certamente raggiunto e superato, visto che nei primi sei mesi di attività al progetto hanno già partecipato in oltre 1.500, con una consistente presenza di donne

 

L’obiettivo di “formare” 3.000 Ambasciatori di Sicurezza Stradale nell’arco di tre anni sarà certamente raggiunto e superato, visto che nei primi sei mesi di attività al progetto hanno già partecipato in oltre 1.500, con una consistente presenza di donne. Un corso di guida sicura riduce di un terzo la probabilità di incidente, come attesta l’esperienza austriaca dove l’incidentalità dei giovani si è ridotta del 33% con l’obbligo di un corso entro tre anni dal conseguimento della patente. In pratica, l’iniziativa dell’ACI contribuisce a ridurre di 1,4 milioni di euro il costo degli incidenti stradali; se fosse estesa a tutti gli stranieri che guidano in Italia, il risparmio sarebbe di 1,5 miliardi di euro.

«I benefici della nostra azione sono evidenti anche fuori dalle strade - afferma il segretario generale dell’ACI, Ascanio Rozera - con una potente accelerazione del processo di integrazione sociale degli stranieri nel Paese. Forte dei risultati conseguiti nel 2012 grazie alla collaborazione delle ambasciate, delle comunità internazionali e della Polizia Stradale, e al sostegno economico di Sara Assicurazioni, ACI sta pianificando le tappe per il biennio 2013-2014. L’iniziativa è patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero degli Affari Esteri, dal Ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione, e dal Ministro per gli Affari regionali, il turismo e lo sport».

Una ricerca condotta tra gli Ambasciatori della Sicurezza rileva come l’85% sia consapevole del proprio ruolo nella diffusione dei valori di responsabilità alla guida, prudenza e rispetto delle regole all’interno della comunità di appartenenza. Il 95% ritiene utile la formazione ricevuta e il 98% giudica “ottima” l’esperienza vissuta. Gli istruttori di Vallelunga hanno riscontrato un netto miglioramento delle capacità degli allievi stranieri, con una crescita della consapevolezza dei rischi sulla strada e la correzione delle cattive abitudini al volante. I temi che hanno suscitato più interesse sono stati la giusta velocità in curva oltre al corretto utilizzo dei freni e del sistema ABS.

Una ricerca condotta tra gli Ambasciatori della Sicurezza rileva come l’85% sia consapevole del proprio ruolo nella diffusione dei valori di responsabilità alla guida, prudenza e rispetto delle regole all’interno della comunità di appartenenza


«Chiediamo tre semplici interventi normativi - dichiara il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani - da attuarsi subito e senza costi per lo Stato: obbligo di un corso di guida sicura per gli stranieri che convertono la patente in Italia; corso di guida sicura per tutti i neopatentati; inserire la guida sicura tra le attività finanziate con il 50% dei proventi delle multe che la legge assegna alla sicurezza stradale, in modo che gli automobilisti possano beneficiare in prima persona dei soldi versati con le sanzioni. Tre mosse che generano vantaggi per tutti, senza costi per le casse pubbliche».

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