Strisce blu a Milano: il 50% non paga, in arrivo aumenti in centro

Strisce blu a Milano: il 50% non paga, in arrivo aumenti in centro
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Andrea Perfetti
  • di Andrea Perfetti
Le strisce blu crescono e saranno più care in centro, meno in periferia. Aumentano i controlli contro gli evasori: il 50% non paga la sosta
  • Andrea Perfetti
  • di Andrea Perfetti
21 maggio 2013

Il Comune di Milano pensava di fare molta più cassa con le strisce blu (alias il pagamento della sosta in centro come in periferia). In realtà il gettito di questa tassa è stato ben sotto le aspettative: nemmeno due milioni di euro nel 2012 (appena di più nel 2011), di questi l’85% va all’ATM che gestisce la riscossione dei pagamenti per conto di Palazzo Marino.


Diversi fattori hanno limitato il successo delle strisce blu. Da una parte sicuramente la creazione della zona a traffico limitato, denominata Area C, ha ridotto fortemente gli accessi in centro. In secondo luogo chi accede spesso non paga il ticket: ben uno su due in centro, quasi due su tre nelle periferie. Il Comune assicura che l’ATM aumenterà i controlli sul territorio per indurre gli evasori a pagare la sosta.

Limitare la sosta in centro, agevolarla in periferia

Cambia anche la politica di gestione delle strisce blu. In centro infatti aumenteranno i costi orari della sosta: da 2 euro/ora a 2,5 euro/ora (solo dalla terza ora). Secondo l’assessore Pierfrancesco Maran questa decisione servirà a limitare le soste prolungate lungo le vie del centro; non si può evitare di pensare che l’aumento delle tariffe spingerà molti automobilisti nelle autorimesse private del centro (che hanno aperto una vertenza col Comune a causa del danno loro provocato da Area C).

strisce blu
il Codice della Strada (art. 7, comma 8) stabilisce che a un tot di parcheggi a pagamento corrisponda sempre un certo numero di parcheggi gratuiti. Ma i Comuni spesso disattendono la norma per ragioni di cassa


Quindi, se da un lato gli aumenti tariffari in centro rischiano di non portare più soldi nelle casse di Palazzo Marino (spingendo gli automobilisti nei garage privati), dall’altro finiscono comunque col pesare sul portafoglio dei cittadini (che di fatto pagano di più in ogni caso).

 

Sull’altro versante, quello delle periferie, si studia una abbonamento mensile (inferiore ai 50 euro) riservato a chi per lavoro deve parcheggiare l’auto in una zona diversa da quella di residenza. Chi ha la partita IVA potrà così pagare circa la metà rispetto a quanto previsto oggi (80 centesimi per quattro ore al giorno per 20 giorni lavorativi, pari a 80 euro al mese).

 

Restano le nostre forti perplessità circa l’estensione delle strisce blu alle zone periferiche di Milano (ben oltre la cerchia dei Bastioni), anche in prossimità delle fermate della metropolitana e del passante ferroviario. Questa disincentiva chiaramente l’utilizzo del mezzo pubblico e invoglia invece a proseguire verso il centro con la propria auto.

 

In secondo luogo il Codice della Strada (art. 7, comma 8) stabilisce che a un tot di parcheggi a pagamento corrisponda sempre un certo numero di parcheggi gratuiti. Ma i Comuni disattendono la norma per ragioni di cassa, appellandosi alla rilevanza urbanistica dei luoghi.

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