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Debutta in Europa la modalità Full Self-Driving (Supervised), la guida autonoma di Tesla che, in questa fase, si può sperimentare esclusivamente come passeggero in alcune città italiane. Un programma dimostrativo, limitato ma estremamente significativo, che consente di osservare da vicino come il sistema affronta le situazioni reali su strada.
Una volta seduti, basta premere “Start” sul tablet centrale. La Model 3 si anima, inserisce la freccia, esce dal parcheggio e prende posto al centro della carreggiata con una naturalezza quasi disarmante. Chi segue il mondo Tesla avrà già visto video degli utenti americani: la novità è constatare che tutto questo ora avviene sulle nostre strade, con rotonde strette, segnaletica consumata e asfalti irregolari.
Il sistema si appoggia unicamente alla sua architettura vision-only: otto videocamere, nessun Lidar, nessun sensore radar. La Model 3 osserva, anticipa e reagisce. Si ferma alla precedenza, calibra le traiettorie nelle rotonde, interpreta correttamente veicoli in doppia fila, pedoni esitanti sul ciglio, ciclisti e chiunque interagisca con la scena di guida.
Colpisce soprattutto la naturalezza dei movimenti: quando un'auto accelera per inserirsi, lei risponde con una breve accelerazione e, se le linee di demarcazione svaniscono - come spesso accade nelle periferie italiane - si mantiene comunque nella posizione corretta. Nei tratti sconnessi rallenta, sui dossi frena quanto basta, e nelle curve cieche tende leggermente verso sinistra per ampliare il campo visivo e prevenire situazioni impreviste.
La parte più sorprendente arriva però nei vicoli cittadini. La vettura inizia a cercare un parcheggio come farebbe ogni automobilista la domenica mattina: freccia a sinistra, un giro dell’isolato, valutazione degli spazi. Scarta correttamente un posto riservato ai disabili, ignora stalli poco chiari, poi individua uno spazio valido e completa l'intera manovra in autonomia. Se un'auto sopraggiunge e deve passare, la Tesla si ferma e attende. Poi riprende e conclude la manovra con precisione millimetrica.
Per tutta la durata del percorso — diversi chilometri in contesto urbano complesso — il supervisore seduto accanto non tocca mai volante e pedali, se non come estrema sicurezza. E la sensazione è davvero quella di assistere a un comportamento umano.
Gran parte dell’efficacia deriva dalla filosofia Tesla: un'unica rete neurale end-to-end addestrata con miliardi di esempi reali. La flotta globale supera i 10 miliardi di chilometri percorsi in modalità Full Self-Driving (Supervised) attivata, e fornisce ogni giorno dati pari a “una vita intera” di guida umana. Per capire la scala, un conducente medio percorre circa 800.000 km in 50 anni: la flotta Tesla percorre la stessa distanza in 3 minuti e mezzo. Sono numeri che spiegano perché il sistema sia in grado di prevedere anche gli scenari più insoliti.
In questa fase, è bene ricordarlo, il conducente resta legalmente responsabile: non si tratta ancora di guida autonoma completa, ma di un livello avanzato di assistenza che richiede supervisione attiva.
Tesla ha avviato dimostrazioni ufficiali in Italia a partire dal 1° dicembre. Le città selezionate sono Milano, Roma, Bologna, Verona e Padova, con sessioni prenotabili attraverso la pagina dedicata. L’obiettivo è mostrare al pubblico uno stato dell’arte che — sulla base delle previsioni dell’azienda — potrebbe essere reso disponibile in Europa all’inizio del 2026, una volta concluse le procedure regolatorie.
Nel frattempo Tesla ha già percorso oltre 1 milione di chilometri di test su 17 Paesi europei, fornendo report e dimostrazioni tecniche alle autorità nazionali. I dati raccolti da Tesla mostrano che i sistemi di assistenza avanzata riducono significativamente gli incidenti e, in particolare, Full Self-Driving (Supervised), quando usato correttamente, può ridurre fino a 7 volte la probabilità di collisioni gravi.
L'impressione, dopo averla provata sulle complesse strade italiane, è che la base tecnologica sia sorprendentemente matura. Pur con alcune funzioni non ancora abilitate in Europa e con la necessaria supervisione, la vettura si comporta in modo coerente, naturale e sicuro.
In uno scenario ideale — regolamentazione allineata e investimento da 7.500 € richiesti per attivare il pacchetto — la domanda diventa inevitabile: quanto siamo vicini a un sistema capace di riportarci a casa la sera, evitando rischi inutili? La risposta, oggi, sembra molto meno fantascientifica di ieri.