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Era il 2024 quando Toyota, insieme a Mazda e Subaru, annunciava lo sviluppo congiunto di nuovi motori termici. Un'uscita che allora suonava quasi provocatoria, vista la tendenza globale all’elettrificazione forzata. Eppure, il trio giapponese non si è limitato a dichiarazioni d’intenti: ognuno ha seguito la propria strada con determinazione. Mazda ha continuato a sviluppare il motore rotativo, Subaru ha rinnovato il suo boxer, e Toyota ha dato vita a un progetto ambizioso: una nuova famiglia di motori quattro cilindri in linea, in due cilindrate chiave – 1.5 e 2.0 litri – pensata per resistere (e competere) nell’era post-elettrica.
Il vero protagonista del momento è il G20E, un turbo benzina da 2.0 litri che promette prestazioni capaci di fare impallidire rivali di marchi noti per la sportività, come AMG e BMW. Non sono ancora stati resi noti i dati ufficiali su potenza e coppia, ma le prime indiscrezioni parlano di numeri da urlo e di un comportamento termodinamico ottimizzato per lavorare in diverse configurazioni: dalla trazione anteriore a quella integrale, fino al supporto nei powertrain ibridi sportivi e con una potenza che potrebbe essere di circa 600 Cv.
Se il 1.5 litri sarà destinato in gran parte ai modelli ibridi tradizionali – in versione aspirata o turbo – il G20E avrà un ruolo più dinamico, orientato alla performance pura. L’obiettivo dichiarato è massima versatilità: dal supporto all’elettrificazione fino a varianti ad altissime prestazioni per modelli sportivi o GR (Gazoo Racing).
Toyota, infatti, sembra voler coniugare la tradizione termica con l’innovazione, proseguendo su quella via dell’efficienza e del piacere di guida che ha caratterizzato molte delle sue sportive del passato. In questo senso, il G20E non è solo un motore, ma un messaggio chiaro: la combustione interna ha ancora un futuro.