F1. Dal famigerato Crashgate fino alla vittoria di Sainz nel giorno no di Verstappen, 5 momenti iconici del Gran Premio di Singapore

F1. Dal famigerato Crashgate fino alla vittoria di Sainz nel giorno no di Verstappen, 5 momenti iconici del Gran Premio di Singapore
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Uno dei Gran Premi fisicamente più estenuanti e impegnativi, a Marina Bay tante gare giocate sulla tattica, ma anche grandi colpi di scena e momenti controversi
30 settembre 2025

 

  • 2008 - Notte di follie

Il GP di Singapore del 28 settembre 2008, è passato alla storia sì per essere il primo evento in notturna mai corso e per essere il primo GP corso nello stato asiatico ad essere valido per il mondiale, ma è purtroppo divenuto celebre per il cosiddetto “Crashgate” che ha giocato in modo decisivo sulle sorti del titolo. Sul tortuoso e impegnativo tracciato di Marina Bay Felipe Massa è in stato di grazia e dopo una schiacciante pole conduce senza problemi una gara che potrebbe dare una scossa alla corsa al titolo. Al 15° giro però, Piquet Jr. va a sbattere con la sua Renault causando l’ingresso della safety car. Il suo compagno Alonso partito 15° viene favorito e si ritrova in prima posizione avendo appena effettuato il pit stop. Quando Massa rientra per rifornire alla riapertura della pit lane, qualcosa va storto e forse a causa di un semaforo difettoso, il brasiliano riparte quando il bocchettone della benzina è ancora attaccato alla sua Ferrari, perdendo posizioni su posizioni e scivolando fuori dai punti. Alla fine non raccoglierà nulla a differenza di Hamilton che col 3° posto finale riuscirà ad allungare in modo decisivo nel campionato. Quello che viene poi alla luce nel 2009 è ben noto. L’incidente di Piquet Jr. è stato tutt’altro che casuale. La Renault lo ha orchestrato per permettere ad Alonso, ignaro della vicenda, di vincere la corsa sfruttando la Safety Car. Un fatto gravissimo che dovrebbe portare all’annullamento della gara. Così però non accade e Hamilton alla fine conquista il titolo in Brasile in un finale da cardiopalma. Ma la storia, viste le recenti vicende giuduziarie, non è ancora del tutto finita...

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  • 2014 - Problemi di volante

Il primo GP di Singapore dell’era turbo-ibrida è tanto per cambiare caratterizzato dal duello tra Rosberg ed Hamilton che per tutta la stagione ha occupato le pagine dei giornali. Il tedesco è riuscito ad essere più costante e si trova in vetta alla classifica nonostante Hamilton sembri generalmente più rapido. In qualifica Lewis precede Nico di qualche millesimo in una prima fila ancora una volta monopolizzata dalle frecce d’argento. La gara però comincia male e finisce peggio per Rosberg che a causa di un problema al volante non può prendere parte al giro di formazione, vedendosi costretto a partire dai box. La Mercedes numero 6 poi lo abbandona definitivamente dopo pochi giri lasciandolo a piedi in un momento decisivo della stagione. Hamilton con la facile vittoria si prende la vetta della classifica e non la lascerà più fino all’epilogo di Abu Dhabi, dove conquisterà l’agognato secondo titolo.

 

  • 2017 - Triello fatale

Un weekend che molti, se non tutti i ferraristi vorrebbero dimenticare, quello del Gran Premio del 2017. Eppure, il tortuoso circuito di Marina Bay ben si sposa con le caratteristiche della SF70-H che fa delle curve lente il suo punto di forza e si presenta a Singapore da favorita. Il sabato infatti Vettel sigla una pole stellare, seguito da Verstappen che impedisce una prima fila tutta Rossa. Hamilton, il grande rivale per il titolo, è solo quinto e si aspetta una gara in difesa. L’occasione per accorciare drasticamente nel Mondiale è fin troppo golosa, purtroppo però la gara delle Ferrari dura pochi metri: complice anche una leggera pioggia caduta prima del via, Vettel scatta più lentamente sia di Verstappen che del compagno, che tentano in contemporanea di infilarsi all’interno. La brusca chiusura del tedesco innesca un inevitabile contatto a tre che coinvolge anche un incolpevole Alonso. Hamilton eredita clamorosamente la testa e va a vincere indisturbato con tutti i potenziali rivali fuori gara, allungando in vetta alla classifica. Per il Cavallino la trasferta di Singapore è una mazzata devastante, nonché primo atto di un trittico asiatico sportivamente drammatico che farà naufragare definitivamente ogni speranza di titolo.

 

  • 2019 - Vittoria insperata

Diametralmente opposto il weekend del 2019, poiché la Ferrari arriva a Singapore tutt’altro che da favorita, in quanto la SF90 dà il meglio di sé sui circuiti veloci, come dimostrano le vittorie a Spa e a Monza. Eppure, sfruttando un raro passaggio a vuoto delle due Mercedes e una inaspettata competitività, Leclerc conquista la pole position con Vettel terzo. La domenica poi, come spesso accade a Singapore, la gara resta ingessata dal ritmo deciso dal leader fino a che una safety car spinge la Ferrari a favorire il tedesco facendolo pittare prima, nel tentativo di conquistare un 1-2. Leclerc deve lasciare suo malgrado la vetta, ma Seb riesce a sopravanzare anche Hamilton portando così al Cavallino la doppietta numero 84. Per il tedesco sarà l’unica vittoria di una stagione tribolata, nonché ultima in carriera e con i colori della Ferrari, in una storia d’amore intensa ma senza lieto fine.

 

  • 2023 - Dominio interrotto

Il Gran Premio di Singapore ha visto spesso un rovesciamento dei valori in campo, forse a causa delle dure condizioni climatiche e della tortuosità del tracciato i team solitamente più forti hanno nelle loro rispettive annate trovato spesso dei weekend di difficoltà. E quello del 2023 è stato forse il caso più eclatante. La Red Bull RB19 in grado di dominare come mai prima d’ora ha perso l’occasione di scrivere una pagina irripetibile fallendo proprio l’appuntamento di Marina Bay, dove sia Verstappen che Perez hanno clamorosamente mancato la Q3. A sfruttare questa occasione è Carlos Sainz che grazie all’efficacia della sua SF-23 in qualifica, prima si prende la pole, e poi in gara riesce a conquistare una grande vittoria mentre Verstappen incappa in una giornata no. Lo spagnolo è anche autore di un capolavoro tattico quando a fine gara, fornisce volontariamente il DRS a Norris secondo per permettergli di contenere il ritorno delle due Mercedes. Sarà l’unica gara del 2023 non vinta da una Red Bull, nonché unica gara senza una vettura austriaca sul podio.

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