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Con la sua vittoria al Nordschleife al volante di una Ferrari 296 GT3, Max Verstappen ha acceso i cuori di chi lo vorrebbe vestito dei colori della Rossa in Formula 1. Il successo del campione del mondo in carica al Nürburgring non poteva che creare suggestioni. Non solo perché Verstappen si è riuscito subito a imporre, pur se – va detto – i migliori specialisti del GT erano impegnati al Fuji per il WEC. Ma anche perché quella di Max è la prima vittoria con la Ferrari di un pilota di F1 in attività dal successo di Carlos Sainz in Messico lo scorso anno, se non si conta l’acuto nella Sprint in Cina di Lewis Hamilton.
Ma è davvero possibile che Verstappen guardi alla Ferrari come un’ipotesi concreta? Per ora ha giurato fedeltà a quella Red Bull che ha creduto in lui fin da quando era un ragazzino terribile, approdato in Formula 1 ancora minorenne. Il 2026, però, potrebbe portare con sé una consapevolezza diversa, frutto di nuovi valori in campo. E in fondo, Verstappen ha fornito una risposta coerente con questo scenario a margine del weekend di gara di Monza. “Tutto è possibile, nella vita. Non so per quanto tempo correrò in F1, quindi ci sono tante incognite anche per me”, aveva spiegato nell'incontro con la stampa italiana a cui aveva partecipato anche Automoto.it.
“Ferrari è un marchio incredibile”, aveva risposto Verstappen a chi gli chiedeva se contemplasse un passaggio alla Rossa in futuro, prima di prodursi in una precisazione importante. “Ovviamente tutti i piloti immaginano di correre per la Ferrari, ma è proprio lì che arriva l’errore. Se ci andassi, lo farei per vincere, non solo per competere per la Ferrari. Farlo con loro, poi, sarebbe ancora meglio. Non bisogna lasciarsi guidare dalle emozioni e dalla passione per un marchio”. Sta tutta qui la razionalità di Verstappen nell’approcciarsi a una casa dal blasone incredibile.
Parlando di Lewis Hamilton, e delle sue difficoltà all’inizio della sua avventura con la Rossa, Verstappen aveva osservato: “Sicuramente si è unito a una scuderia che aveva già un pilota forte, Charles. Non avrebbe mai potuto essere semplice all’inizio battere il tuo compagno di squadra che è così ben integrato, conosce il team molto bene e parla l’italiano”. Sarebbe una sfida anche per Verstappen approdare a Maranello. Verrebbe in Ferrari solo per vincere, Max. E in fondo con la Rossa è già riuscito a farlo, siglando un’impresa che sottolinea la sua poliedricità come pilota che ama le corse nella loro sfaccettatura più genuina. Senza fronzoli e sincere. Come Max, il vero re della F1 di oggi.