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Qual è il vero problema della Ferrari nella stagione 2025 di Formula 1? Viene da chiederselo dopo il Gran Premio dell’Azerbaijan a Baku, concluso da Lewis Hamilton e Charles Leclerc in ottava e nona posizione, rispettivamente. Una pista sulla carta favorevole alla Ferrari, su cui – parola del team principal, Fred Vasseur – la Rossa aveva vissuto il miglior venerdì dell’intero campionato. Com’è possibile che tutte le speranze della Ferrari si siano vanificate sciogliendosi come neve al sole dalle libere alla qualifica?
A pesare molto sull’economia del weekend di gara della Ferrari è stato il calo delle temperature per qualifiche e gara rispetto alle libere. Non è un mistero che con un clima più rigido la SF-25 fatichi, soprattutto nel portare nella corretta finestra di utilizzo le gomme. Dopo la gara di Baku, Vasseur ha sostenuto che la Rossa e la McLaren sono accomunate da questa tendenza. Ma la scuderia di Woking in Azerbaijan aveva le potenzialità per ottenere un risultato nettamente migliore senza errori macroscopici da parte dei suoi piloti.
Va detto che Charles Leclerc e Lewis Hamilton sono stati tutt’altro che impeccabili in qualifica. Il primo avrebbe potuto e dovuto usare meno foga nel suo run con le medie nella Q3, consapevole com’era della difficoltà di metterle in temperatura e del fatto che avrebbe avuto a disposizione un treno di soft. Il secondo, invece, avrebbe dovuto usare la sua esperienza per far fruttare al meglio l’unico giro con le soft che aveva in canna visto il quantitativo di benzina imbarcato sulla SF-25 a fine Q2. Viste le difficoltà nel mandare in temperatura le gomme, comunque, sarebbe stato complesso centrare un exploit. Ma di sbavature a livello di esecuzione ce ne sono state anche lato scuderia, in Azerbaijan.
Della Ferrari SF-25 si dice che abbia una finestra di utilizzo ideale molto ridotta. Ma forse sarebbe più corretto dire che è virtualmente irraggiungibile. I problemi di controllo della piattaforma di cui soffre la SF-25, brutalmente esposti in Cina con la squalifica di Lewis Hamilton per un consumo irregolare del pattino del fondo, fanno sì che la monoposto non possa essere sfruttata nelle regolazioni ideali. L’introduzione di una nuova sospensione posteriore e di un fondo modificato di conseguenza durante l’estate non ha portato grandi miglioramenti nella gestione dell’annoso problema della SF-25, che continua a non poter essere impiegata alle condizioni che potrebbero renderla davvero competitiva.
La Ferrari per larga parte della stagione è stata la contendente più costante per il secondo posto nel mondiale Costruttori, più per demerito altrui che per merito proprio. Mercedes e Red Bull, in fondo, hanno perso tanti punti per strada. La prima per quella sospensione posteriore controproducente che ha reso la vita difficile a Kimi Antonelli, la seconda con una macchina capricciosa che la costringeva a giocare a una punta sola. Le cose ora sembrano però aver preso una piega diversa.
La Ferrari SF-25 vale il secondo posto nel mondiale costruttori? Ragionevolmente, no. E sarà difficile riprenderselo. Probabilmente aveva ragione Charles Leclerc, l’Ungheria è stata la migliore occasione in assoluto per poter cogliere un successo prima della fine della stagione. Qualche passo falso della McLaren potrebbe essere ancora possibile da qui al termine dell’anno, a ben vedere. Ma perché mai dovrebbe essere la Ferrari ad approfittarne, se non è mai stata in grado di farlo finora?