F1. Vasseur difende la Ferrari: “Il ritmo c’era. Se Hamilton fosse partito in prima fila, il podio sarebbe stato alla portata”

F1. Vasseur difende la Ferrari: “Il ritmo c’era. Se Hamilton fosse partito in prima fila, il podio sarebbe stato alla portata”
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Il team principal della Ferrari, Fred Vasseur, ripercorre il difficile weekend di gara della Rossa in Azerbaijan, dicendosi convinto che ci fosse il potenziale per fare meglio
21 settembre 2025

Penso che il passo fosse buono. Charles aveva il problema al motore, che non valeva cinque decimi al giro. Si trattava di un paio di decimi, a cui va sommato il divario dall’auto che ti precede. Per Charles è stata dura, ma questo vale anche per Norris. Se abbiamo perso qualcosa, è stato ieri e non oggi. Ieri avevamo la macchina. I piloti sono stati in grado di lottare per la prima posizioni nelle libere, e poi hanno concluso decimo e dodicesimo”. Fred Vasseur individua così il momento in cui il weekend di gara del Gran Premio dell’Azerbaijan 2025 di Formula 1 ha preso una piega storta per la Ferrari, ottava con Lewis Hamilton e nona con Charles Leclerc al traguardo a Baku.

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Col senno del poi – ha spiegato alla stampa presente in Azerbaijan - è facile capire come avremmo dovuto procedere ieri, che sia per la scelta delle gomme o per un’esecuzione senza errori da parte dei piloti. Non so che lezioni dovremmo trarre dalla giornata di ieri, e non credo che i miei omologhi degli altri team abbiano la risposta giusta a questa domanda. Penso che venerdì fosse chiaro a tutti che la media fosse la gomma più veloce. Ma ieri, viste le condizioni, tutti si sono spostati sulla soft. Probabilmente era questa mescola la più veloce, quantomeno al primo giro”.

E dire che il fine settimana era cominciato con tutt’altre premesse. “Credo che il venerdì di Baku sia stato il nostro migliore per distacco dell’intera stagione. Sapevamo esattamente le condizioni in cui stavamo sfruttando la monoposto. Ed eravamo costanti e veloci sul giro secco. Poi le condizioni sono cambiate”. Secondo Vasseur, le prestazioni dei top team fluttuano in base alle temperature con una tendenza chiara. ”Penso che oggi ci siano due gruppi. Noi e la McLaren andiamo meglio quando fa più caldo, mentre Mercedes e Red Bull quando fa più freddo”.

In un weekend in cui è difficile trovare delle consolazioni, si può quantomeno dire che Hamilton sia più a suo agio con la SF-25 rispetto all’inizio della stagione. “Lewis ha mostrato come Charles un buon ritmo fino alla FP3 – concede Vasseur -. Con il primo set nella Q1 è andata bene, poi nella Q2 non aveva il passo. Credo che quei due giri in Q2 siano stati il problema principale del weekend. Fosse partito in prima fila, sarebbe potuto salire sul podio. Penso che ora comprenda meglio la macchina, ma dobbiamo svolgere un lavoro migliore a livello di gruppo. Un dodicesimo posto non era il risultato che ci attendevamo. Un conto è avere del potenziale, un conto è saperlo sfruttare. Dobbiamo migliorare l’esecuzione”.

Una volta steccata la qualifica, ritrovarsi nel traffico non è stato semplice. Vasseur alla stampa ha tenuto a sottolineare come il problema non fosse circoscritto alla Ferrari. “Il paragone migliore è con Norris. È partito una fila più avanti rispetto a noi, ed è arrivato davanti a Lewis. Norris era scattato settimo, Lewis dodicesimo, e Lewis ha finito la gara attaccato al suo scarico. Sorpassare qui è difficile: con ali ridotte, l’effetto DRS è meno forte. Il delta prestazionale tra le auto è davvero ridotto. È complesso per tutti”.

Quanto al pasticcio dell’avvicendamento non riuscito tra Hamilton e Leclerc a fine gara, Vasseur spiega: “Penso che la situazione fosse chiara per noi: Lewis aveva il vantaggio della gomma. E abbiamo chiesto a Charles di lasciarlo passare per consentirgli di rimontare. Poi Charles aveva il problema nel recupero dell’energia, e non era nelle condizioni ideali a livello di motore. Credo che questa scelta fosse la migliore per noi. Abbiamo chiesto un avvicendamento delle posizioni a fine corsa, e penso che Lewis abbia commesso un errore di valutazione sulla posizione della linea di partenza e del traguardo”. È stata una conclusione in linea con il resto di un weekend che ha cambiato faccia proprio quando le circostanze sembravano sorridere alla Ferrari.

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