Trucks&Vans 2018, premiate PSA e Hankook

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Al decennale dell'annuario dedicato ai veicoli commerciali, premiati il gruppo PSA a livello globale e Hankook Italia. Il settore degli LCV intanto cresce, con il mercato tricolore sempre più presidiato da aziende straniere
15 aprile 2018

La cornice “reale” del parco monzese, con l'asfalto dell’Autodromo Nazionale in silenzio durante questo periodo, ospita la presentazione della decima edizione dell’annuario Trucks&Vans, che in Italia è un riferimento per il settore dei veicoli commerciali. La presenza di spicco all’edizione 2018 è quella del capo a livello mondo, per i veicoli commerciali, di Groupe PSA: Philippe Narbeburu. È proprio lui che parla di quelle che sono le strategie nel breve termine per il gruppo francese, da poco allargato al mondo Opel, a livello mondiale oltre che europeo, dando spunti interessanti che leggete nel nostro articolo dedicato, su Automoto.it. Insieme a Narbeburu, come Personaggio dell’Anno per quanto riguarda i componentisti è Carlo Citarella, primo AD di HankookTire Italia non coreano, a ritirare un premio grazie alla forte crescita della gamma di pneumatici del brand presso il nostro mercato nazionale. Conferiti nell’occasione anche numerosi Mdt Award 2018, premiando alcuni concessionari di spicco e operatori vincenti nel 2017 come Autopiù di Bologna, ContautoDue e Autouno.

Annuario

Pur mantenendo il solito schema concepito nel 2009, con le schede tecniche di tutti i modelli di veicoli industriali, commerciali e van, l’Annuario Trucks&Vans 2018 è ancora più ricco sotto il profilo delle notizie tecniche e storiche dei modelli. Novità di quest’anno sono gli ampi servizi dedicati all’andamento del mercato nei vari segmenti, dai truck ai van ai semirimorchi. Una lettura agevole e completa di tutte le informazioni sui veicoli che tanta parte hanno nella nostra vita quotidiana, per soddisfare molte necessità collettive.

Distribuzione urbana

Il mondo dei veicoli commerciali non è più quello di una volta, i “mezzi” sono realizzati su piattaforme evolute, leggere e pronte a ospitare tanta tecnologia per buona parte analoga alle normali auto. Anche le motorizzazioni divengono necessariamente più ecologiche. Ovvio se ci si pensa, parlando di lavoro e non scelta di un privato lo scopo è quello di incrementare sempre i volumi e i guadagni. Occorre però anche essere aderenti alle normative di tutto il mondo per circolare al meglio garantendo convenienza all’utenza professionale: è questo forse il nodo maggiore per i costruttori di LCV, come ci ha spiegato Narbeburu, da noi intervistato per l'occasione insieme a Valentino Munno, responsabile Italia di PSA. Quello che risalta è il dato della crescita europea, a due cifre con numero due davanti, per PSA nel settore e l'incremento per tutti della cosiddetta “mobilità dell'ultimo miglio” internamente alle tipologie di trasporto. Delle tre aree inerenti ai campi operativi dei veicoli commerciali, è infatti quella che cresce maggiormente, legata al mondo dell’e-commerce e i trasporti urbani. Il gruppo francese vince questo premio grazie una gamma molto fresca, con modelli recenti davvero nuovi e non restyling, presentati negli ultimi due anni; una piattaforma, la Emp2 arcinota nel mondo delle autovetture tradizionali, validissima per fare economia di scala. Si parla ancora poco di Opel, anche se debutta ora il nuovo Combo Life, perché non è ancora una gamma del tutto comune a PSA quella del brand tedesco.

 

In ogni caso i francesi mettono piede con sempre più prepotenza non solo in Italia, ma anche in America Latina e in altri mercati: una politica forte che va a fare concorrenza soprattutto a Ford, su scala internazionale. Per quanto riguarda il mercato nostrano, i veicoli commerciali non sono cresciuti nel 2017 in termini di volume assoluto, ma rivestono una fondamentale importanza in vari settori, incluso quello delle trasformazioni, dove l’Italia ha importanti operatori, come spiegano i padroni di casa di Vega Editrice all’evento monzese. Nella ripartizione del mercato nostrano, si nota una presenza di produttori stranieri superiore al 62%, oggi, mentre solo dieci anni orsono, non si sfondava il muro del 50%.

 

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