Una notte a Nardò: nel cuore del Technical Center

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Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
Abbiamo colto l'occasione della partecipazione alla Porsche 24 Hours Challenge Economy Run per osservare da vicino l'attività lavorativa al Technical Center di Nardò |<i> E. De Vita</i>
  • Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
16 luglio 2012

Abbiamo colto l'occasione della partecipazione alla Porsche 24 Hours Challenge Economy Run per osservare da vicino l'attività lavorativa al Technical Center di Nardò - o più semplicemente “l'anello d'alta velocità di Nardò” - recentemente acquistato dal marchio Porsche, al fine di comprendere come Case, team e squadre eseguano il loro minuzioso lavoro di sviluppo su prototipi, modelli di serie e motociclette, scoprendo una realtà molto complessa che trascende la mera ricerca delle punte velocistiche.

Un'area di test imponente

Ti sembra di essere solo all’interno di questo immenso podere di 7 milioni di metri quadrati e ancora solo quando percorri i 12,5 km di pista ad anello che ti riportano al punto di partenza. Invece, intorno a te, anche se non li vedi, ci sono almeno altri 200 tecnici che lavorano. Ci sono i piloti delle auto che girano notte e giorno in pista, sull’alta velocità, a 240 km/h, fino a stremare i motori. Ci sono i collaudatori dei veicoli industriali che stressano le sospensioni nei circuiti off-road, ci sono perfino i collaudatori di moto che macinano chilometri alla ricerca dell’affidabilità perenne.

porsche 24 hours challenge economy run (14)
All’ingresso della pista compare questo tabellone ove sono riportati tutti i record del mondo che sono stati ottenuti a Nardò. Ce ne sono due che sono particolarmente “familiari” per il nostro editorialista: sono stati ottenuti col
prototipo ZER elettrico da Oscar De Vita, nel 1994 e nel 1995. Si tratta del record dell’ora, a 199, 882 km/h e quello del chilometro lanciato a 303, 977 km/h

"La città che non dorme mai"

Non si dorme mai a Nardò: ogni due o tre minuti, in pista, il buio è squarciato da fari che si avvicinano e che interrompono il silenzio della notte con rombi laceranti. È il tipico effetto acustico di una frequenza che si avvicina e poi si allontana. Ma ai lati della pista si veglia: ci sono i vigili del fuoco, le autoambulanze, il reparto di pronto intervento, la manutenzione. E lontano dal nastro di asfalto, nelle officine ci sono gli altri.

110 uomini e 400 specialisti ogni giorno

A Nardò lavorano 110 uomini, ma ogni giorno circa 400 specialisti provenienti da tutta Europa sono chiusi nei loro hangar a preparare in gran segreto i prototipi e a seguirne le prove. Notte e giorno.

Li abbiamo visti, i progetti futuri, mentre giravano in pista, ma avevano le sembianze di auto normali o erano tanto camuffati da nascondere tutto. Eppoi, in pista e nei piazzali: vietato fotografare. Il segreto e la discrezione sono il primo requisito di chi lavora a Nardò.

 

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