USA: blitz della Polizia alla Hyundai, centinaia di arresti. Seul protesta con Washington

USA: blitz della Polizia alla Hyundai, centinaia di arresti. Seul protesta con Washington
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Blitz anti-migranti nello stabilimento Hyundai-LG in Georgia, salgono le tensioni
6 settembre 2025

È stato definito il più grande raid anti-immigrazione negli Stati Uniti dall’inizio della nuova presidenza Trump. Giovedì, gli agenti dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE), affiancati dal Dipartimento per la Sicurezza interna e da altre agenzie federali, hanno fatto irruzione nel gigantesco cantiere di Ellabell, in Georgia, dove Hyundai e LG Energy Solution stanno costruendo un maxi impianto per la produzione di batterie destinate alle auto elettriche.

Secondo le autorità americane, l’operazione ha portato al fermo di oltre 475 lavoratori, molti dei quali cittadini sudcoreani. Le accuse riguardano impiego irregolare, ingresso illegale negli Stati Uniti e visti scaduti. I lavoratori sono stati trasferiti in un centro di detenzione a Folkston, in attesa di ulteriori decisioni da parte dell’ICE.

Il governo sudcoreano ha espresso “preoccupazione e rammarico” attraverso la propria ambasciata a Washington, chiedendo che i diritti dei suoi cittadini vengano rispettati. “Le attività economiche delle nostre aziende che investono negli Stati Uniti e gli interessi dei nostri connazionali non devono essere ingiustamente violati”, ha dichiarato Lee Jae-woong, portavoce del ministero degli Esteri di Seul.

Il caso esplode in un momento delicatissimo per i rapporti bilaterali: solo poche settimane fa, durante un vertice alla Casa Bianca, la Corea del Sud aveva annunciato 150 miliardi di dollari di nuovi investimenti negli Stati Uniti, di cui 26 miliardi a carico di Hyundai Motor.

Hyundai ha confermato la presenza delle forze dell’ordine presso il sito, sottolineando la piena collaborazione con le autorità. “Siamo impegnati a rispettare tutte le normative sul lavoro e sull’immigrazione”, ha dichiarato un portavoce. La società ha inoltre precisato che, per quanto noto, nessuno dei fermati risulta essere dipendente diretto di Hyundai Motor Company. Anche HL-GA Battery Co., la joint venture tra Hyundai e LG, ha annunciato la sospensione temporanea dei lavori per agevolare l’indagine.

Un’operazione senza precedenti

Il funzionario federale Steven Schrank, a capo delle indagini in Georgia, ha definito il blitz “la più grande operazione nella storia del dipartimento”. Gli agenti hanno bloccato i cantieri, perquisito gli operai e schierato centinaia di veicoli delle forze dell’ordine, inclusi autobus e mezzi militari.

Non si è trattato di un rastrellamento indiscriminato”, ha spiegato Schrank. “Abbiamo identificato individui senza documenti validi o con visti scaduti e procederemo nel rispetto della legge”.

Il raid rischia di complicare i rapporti tra Washington e Seul, in un contesto in cui le case automobilistiche sudcoreane stanno investendo massicciamente negli Stati Uniti per rafforzare la produzione locale ed evitare nuovi dazi. Hyundai, ad esempio, ha alzato il proprio piano di investimenti negli USA da 21 a 26 miliardi di dollari entro il 2028, con la promessa di creare circa 25.000 nuovi posti di lavoro.

Ma l’irruzione di Ellabell segna un duro colpo d’immagine per il colosso asiatico e alimenta le tensioni politiche internazionali, proprio mentre Trump ha rilanciato la linea dura sull’immigrazione e minacciato nuovi dazi anche nei confronti dell’Unione Europea.

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