Vela e F1: due mondi che si incontrano in BMW

Vela e F1: due mondi che si incontrano in BMW
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Con BMW un originale trasferimento di tecnologia
5 giugno 2006

In termini di velocità e di potenza, una vettura di Formula 1 è almeno dieci volte più veloce di uno scafo da America’s Cup, ma in termini di tecnologia i due hanno molto in comune. I due mondi si sono incontrati a Valencia questa settimana, quando il pilota del team di Formula 1 BMW Sauber, Nick Heidfeld, e il Direttore di BMW Motorsport, Mario Theissen, hanno regatato insieme al team di BMW ORACLE Racing.
L’equipaggio stava gareggiando a Valencia nel Louis Vuitton Act 10, le regate preparatorie alla America’s Cup del 2007, mentre il team di Formula 1, BMW Sauber, era reduce dal Gran Premio di Spagna. BMW ORACLE Racing è l’unico Challenger americano in gara per la America’s Cup e ha recentemente varato USA 87, il primo dei due nuovi scafi per il 2007.

Gli ingegneri di Formula1, esattamente come i designer della America’s Cup, sono costantemente impegnati nella realizzazione di abitacoli in fibra di carbonio che siano i più leggeri e maneggevoli possibile. Gli ingegneri di BMW hanno collaborato con il team di BMW ORACLE Racing alla struttura di USA 87. Il Prof. Dr Raymond Freymann, a capo del Dipartimento R&D di BMW, considera USA 87 lo scafo da America’s Cup più leggero che sia mai stato costruito. “E ora,” ha aggiunto, “il nostro obiettivo è creare il secondo scafo super leggero.”

Il trasferimento di tecnologia è stato reciproco. Il Professor Theissen, Direttore di BMW Motorsport, ha dichiarato: “È stata una vera sorpresa per me scoprire che il primo contatto tra BMW ORACLE Racing e il BMW Sauber F1 non è stato per chiedere aiuto, ma per offrire know how.

Gli ingegneri di BMW nel team di design di BMW ORACLE Racing hanno sviluppato un software di simulazione per ottimizzare la struttura in fibra di carbonio dello scafo. Questo software viene oggi impiegato anche per il design degli abitacoli di Formula 1,” ha dichiarato Mario Theissen.
Un’altra affinità tra i due sport è l’alto livello di aerodinamica richiesto: dagli scafi per generare la massima potenza con la minor resistenza, dalle auto di Formula 1 per creare la massima forza.

In entrambi i casi, vengono applicate dinamiche computazionali complesse e si ricorre all’uso della galleria del vento. Dopo aver veleggiato con il team, Nick Heidfeld ha sottolineato che nonostante sia abituato a correre a velocità che superano i 300 chilometri orari, partecipare alla America’s Cup a bordo di USA 87 è stata un’esperienza davvero eccitante. “Ho notato l’assoluta necessità di agire e reagire in modo estremamente rapido, con la differenza che però non si è da soli. Tutti devono collaborare come un team e già questo di per sé è una grande sfida”.

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