Warren Buffett dice addio a BYD dopo 17 anni: fine di un'era per l'auto elettrica cinese

Warren Buffett dice addio a BYD dopo 17 anni: fine di un'era per l'auto elettrica cinese
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L'Oracolo di Omaha chiude i battenti con il colosso di Shenzhen: un investimento da 4.500% di guadagno che si conclude proprio quando le cose si complicano
23 settembre 2025

Dopo 17 anni di matrimonio finanziario, Warren Buffett e BYD si dicono addio. La Berkshire Hathaway ha liquidato completamente la sua partecipazione nel gigante cinese delle auto elettriche, incassando da un investimento iniziale di 230 milioni di dollari quello che si è rivelato uno dei colpi più redditizi della carriera del leggendario investitore. Ma il timing dell'uscita fa riflettere: proprio mentre BYD attraversa un momento difficile tra guerra dei prezzi e rallentamento della crescita.

La reazione dal quartier generale di Shenzhen è stata tutto sommato diplomatica. Li Yunfei, direttore generale per il branding e le relazioni pubbliche di BYD, ha commentato su Weibo con la classe di chi sa che negli affari le storie d'amore non durano per sempre: "Negli investimenti azionari, comprare e vendere sono pratiche normali. Siamo grati a Munger e Buffett per i loro 17 anni di supporto e vicinanza". Insomma, niente drammi, solo business.

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Quando il fiuto vale miliardi: l'affare del secolo

Se c'è una cosa che Buffett sa fare meglio di chiunque altro, è riconoscere il valore dove gli altri vedono solo numeri. Nel settembre 2008, mentre il mondo finanziario crollava, lui metteva 230 milioni di dollari su BYD, una semi-sconosciuta azienda cinese che faceva batterie per smartphone. Sedici anni e mezzo dopo, quel titolo è cresciuto del 4.500% e BYD è diventata uno dei giganti mondiali delle auto elettriche e ibride plug-in.

Il timing dell'uscita, però, non è casuale. BYD sta attraversando un periodo complicato: l'azione è calata del 30% rispetto ai massimi di quattro mesi fa, vittima della spietata guerra dei prezzi che sta devastando il mercato cinese dell'auto elettrica. La concorrenza locale è diventata così feroce da costringere il gruppo a tagliare del 16% l'obiettivo di vendita per il 2025, passando da 5,5 milioni a 4,6 milioni di veicoli. Per un'azienda che tra il 2020 e il 2024 aveva decuplicato le vendite, parlare di una crescita "appena" del 7% suona quasi come una resa.

Il rallentamento riflette le difficoltà più ampie dell'economia cinese, stretta tra crisi immobiliare e deflazione. Quando anche i giganti iniziano a faticare, forse è davvero ora di cambiare aria. E Buffett, con i suoi 95 anni e un fiuto ancora affilato come un rasoio, ha scelto di voltare pagina puntando sul Giappone, incrementando del 10% la partecipazione in Mitsui. Perché se una cosa l'ha insegnata l'Oracolo di Omaha in tutti questi decenni, è che saper quando uscire vale tanto quanto saper quando entrare.

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