Thierry Neuville: «Solo quando ci si sente a proprio agio sulla macchina si ottengono i risultati»

Thierry Neuville: «Solo quando ci si sente a proprio agio sulla macchina si ottengono i risultati»
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Belga, 25 anni, alla guida di una Ford Fiesta TS WRC, navigatore Nicolas Gilsoul. Ha debuttato nel WRC nel 2009, in Spagna. 3° nel Mondiale, un passo nella storia superando Loeb| <i>P. Batini</i>
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
26 giugno 2013

Olbia - Belga, 25 anni, alla guida di una Ford Fiesta TS WRC, navigatore Nicolas Gilsoul. Thierry Neuville corre nel Qatar World Rally Team e ha debuttato nel WRC nel 2009, in Spagna. Terzo nel Mondiale, un passo nella storia superando Sebastien Loeb.

Avresti immaginato di essere così contento alla fine del Rally?
«No, non lo avevo immaginato. Ero venuto qui per fare una bella gara, ma adesso non avrei mai immaginato di conquistare la piazza d’onore. Non è difficile capire adesso quanto io sia contento. È stato un Rally davvero fantastico. Bello, più “morbido” sulla pista rispetto alle edizioni precedenti, molto divertente da guidare. Piano all’inizio, come in Argentina e Grecia, poi sempre più forte. Abbiamo modificato leggermente l’assetto e la macchina è andata ancora meglio e mi ha consentito di attaccare con successo».


Pensi di poter attaccare adesso anche il Mondiale?
«Al momento direi decisamente di no. Ma abbiamo dimostrato di poter progredire di Rally in Rally con una certa decisione, e adesso direi che abbiamo raggiunto un altissimo livello di competitività. Diciamo che il prossimo obiettivo dovrebbe essere quello di lottare per la vittoria. OK, mi pare difficile poterlo fare in Finlandia contro Latvala, ma magari già in Germania…». 

Siamo stati molto prudenti all’inizio del Rally, ho perso venti secondi nella prima Prova Speciale, ho fatto un testa-coda nella terza e persi altri 13. Poi abbiamo cominciato ad andare più forte, ma per battere la Polo bisogna essere rapidi dall'inizio


Un ottimo Rally d’Italia Sardegna, un grande risultato, ma soprattutto l’impressione che tu sia l’unica ”alternativa” alla dominazione tedesca, è così?
«È sicuro che per battere le Polo bisogna, come si dice da noi, sputarsi e fregarsi le mani, non è una cosa che può venire senza impegno. Penso che noi siamo stati molto prudenti all’inizio del Rally, ho perso venti secondi nella prima Prova Speciale, ho fatto un testa-coda nella terza e persi altri 13, dunque pronti via ero già in ritardo di oltre mezzo minuto. Poi abbiamo cominciato ad andare più forte, ad attaccare. Ma per battere le Polo bisogna essere eccezionalmente rapidi sin dall’inizio del Rally».


Bisogna anche crederci…
«Bisogna crederci, questo è sicuro. Ma se non hai la fiducia nella macchina è tutto più difficile. Questo week end noi, quella fiducia, l’avevamo al completo. Eravamo davvero a nostro agio nell’abitacolo della Fiesta, e io mi sono davvero divertito a pilotare su queste piste. È così che si ottengono dei buoni risultati cronometrici».


E che giudizio dare a questo Rally in Sardegna?
«Devo confessare che non mi piaceva troppo. Era la terza volta che venivo qui a correre, in WRC e IRC, e non l’avevo mai amato alla follia. Ma quest’anno è stato un’altra cosa: magnifico! Le speciali erano in condizioni perfette, non come l’anno scorso che erano praticamente distrutte. Quest’anno un Rally super, e un grande piacere a guidare. E, finalmente, quando trovi queste le condizioni di quest’anno, ti puoi lanciare all’attacco».

Eravamo davvero a nostro agio nell’abitacolo della Fiesta, e io mi sono davvero divertito a pilotare su queste piste. È così che si ottengono dei buoni risultati cronometrici


Una piccola esperienza extra-rally…
«Sì, l’altra sera, sembra che ho superato una linea bianca continua, e la Polizia mi ha ritirato la patente. Non mi vedo proprio ad aver fatto quell’errore, ma i poliziotti non erano di questo parere. Abbiamo avuto una piccola discussione, ma alla fine ho abbiamo risolto. Ho fatto la corsa e rientro in Belgio con la mia patente, “nickel”!».

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