WRC 2018 Tour de Corse. Guarda chi si rivede: Antoine Meo!

WRC 2018 Tour de Corse. Guarda chi si rivede: Antoine Meo!
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Sapevamo che c’era, e all’improvviso l’abbiamo visto ai “box” Citroen, l’incedere inconfondibile. Antoine Meo, 5 volte Campione del Mondo di Enduro, da sempre con il pallino (e una certa bravura) per le auto da Rally
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
18 aprile 2018

Bastia, Aprile 2018. Antoine Meo. Di lui dicono che è più affamato che appagato di vittorie, che era una mina vagante del Motocross ed è diventato una Leggenda dell’Enduro. Pilota insaziabile, grinta da vendere, talento e tecnica al servizio di obiettivi sempre poco, o per niente, negoziabili. Personaggio. Provenzale ma di origini italiane, neanche 34 anni, una passione smisurata per le Moto e, lo abbiamo scoperto più tardi, anche per le Auto. A dodici anni è già Campione di Provenza con l’”ottantino”, a diciotto Campione Europeo di Supercross e a diciannove protagonista del Campionato di Francia di Motocross. Ma è nell’Enduro, dove arriva nel 2008, che nasce la Leggenda Antoine Meo. Lo porta in pista Fabrizio Azzalin. Con Husqvarna e con KTM Farioli, Meo è quattro volte consecutive Campione del Mondo dal 2010 al 2013. Nel 2014 l’ennesima stagione trionfale è interrotta da un incidente, ma nel 2015 arriva il ricollegamento con la Storia e il 5° Titolo. Ai Mondiali di Enduro si devono aggiungere i 4 Titoli “olimpici” alla Sei Giorni Internazionale di Enduro con l’équipe francese. Nel 2016 arriva la Dakar, e subito due vittorie di Tappa e il settimo posto finale, prima di un altro incidente, l’anno successivo, che lascia il segno ma non abbastanza da impedire a Meo di tornare e di concludere la Dakar 2018 con un fantastico, memorabile quarto posto. 

Un Talento, un talento con la ”T” maiuscola non per caso. Antoine Meo è già salito su una Macchina da Rally. Per provare le sensazioni di una passione innata ma anche per mettersi alla prova. Amico di Sébastien Loeb, spesso vanno a girare insieme nella campagna attorno casa nel Sud della Francia. Si dice che Meo abbia insegnato i trucchi del mestiere a Loeb, che si è divertito un mondo a imparare il “mestiere” dell’andare in Moto. Si dice anche che, a un certo punto, Loeb abbia ricambiato il piacere, e si dice… con molto piacere visto che l’amico motociclista dimostrava di avere la stoffa. Loeb si è andato oltre, “perché non fai così, perché non provi in quest’altro modo…” mettendolo alla prova, scoprendolo, evidentemente soddisfatto perché il suo messaggio non andava a vuoto.

Antoine Meo con il nostro Piero Batini
Antoine Meo con il nostro Piero Batini

Così Meo, che già ci pensava da una vita, ha cominciato a considerare seriamente l’ipotesi di un altro cambiamento nella sua già straripante carriera. Le Macchine, le Macchine da Rally e le Macchine per la Dakar. Incontriamo Antoine Meo nel Paddock del Mondiale WRC di Francia, a Bastia.

Che piacere Antoine! Quante volte ci siamo visti e abbiamo parlato, sempre di Moto, qualche volta di Pizza, al solito delle ragazze, di Fabrizio Azzalin, di Fabio Farioli, poi la svolta Dakar. Una volta, sì, ricordo che abbiamo parlato anche di Auto, una prova del Campionato di Francia di Rally, un’uscita dagli schemi, allora, per saggiare e provare l’ebbrezza di una vecchia, primordiale, mai sopita passione. Ora, invece, siamo qui in un luogo dove è difficile dissimulare. Il Mondiale WRC di Francia non è mai per caso. Che fai qui, insomma?

Antoine Meo. “Ciao a tutti, sì, piacere per tutto quello che ci accomuna, per le Moto e, sì, anche per le Auto. Auto da Rally, parliamo delle Macchine da Rally nelle due declinazioni possibili e entusiasmanti, oggi: WRC e Dakar. Citroen e Peugeot, per esempio. Sono qui al Tour e Corse con Red Bull, per la loro televisione in qualità di referente, di ”accompagnatore” dell’Evento. Sai, non è che mi intendo moltissimo, ma mi piacciono le Gare delle Macchine, tantissimo i Rally e il WRC. Mi interessano davvero tanto e ho diversi amici nel giro, così sono qui e mi faccio piacere.”

Dai, non essere modesto e schivo, come al solito. Lo sappiamo che sei un appassionato, ma sappiamo anche che hai provato e che non sei una schiappa. Anzi, ci dicono che non sei affatto male. Poi, non si è mai Campioni del Mondo per caso, e i casi di “trasfusione” di quello speciale talento da una disciplina ad un'altra del Motorsport non sono dei casi così isolati. Insomma, hai già corso con un volante in mano, e credo che non si debba più tenere nascosta questa passione, questa vicinanza ideale con un nuovo Mondo così affascinante.

AM. “Assolutamente sì, non nascondiamo nulla. Mi piace tantissimo. Figurati che il mio primo sogno in “materia”, in tempo non sospetti e quando ancora non ero nessuno, quasi nemmeno un Antoine Meo grande abbastanza da stare seduto e arrivare alla pedaliera, è stato quello di fare la Dakar con una Macchina. Oggi arriva il tempo di andare, di provarci, ed è chiaro che faccio di tutto per riuscirci, per trovare il budget, con la determinazione, l’umiltà e il metodo, con quella grinta che ho sempre avuto!”

Antoine Meo in azione
Antoine Meo in azione

Quindi ci vuoi dire che c’è già in piano, un progetto?

AM. “Non esageriamo, non è una cosa facile. Dico che c’è l’intenzione di fare la Dakar in Macchina, e possibilmente con una Macchina competitiva, per poter “giocare” un po’ magari là davanti. Il progetto è una nuova esperienza. E la prima esperienza, ancora meno facile, è cercare gli sponsor che mi permettano di portare avanti e realizzare il progetto. Posso dire che dopo la Dakar ho “girato” un po’ anche con la Macchina, e dico che mi piace, che mi riesce.”

Posso dire che dopo la Dakar ho “girato” un po’ anche con la Macchina, e dico che mi piace, che mi riesce

Beh, certe notizie non restano nascoste troppo tempo. In effetti ho sentito dire che hai provato, e che lo hai fatto sotto la guida di un Maestro d’eccezione. E ho sentito dire anche che non ti avrebbe affatto “bocciato”. Anzi…

AM. È stata un po’ una fortuna. Con me c’era anche Toby Price. Anche a lui piace l’Auto e anche questo non è un mistero. Abbiamo avuto la fortuna di passare una giornata provando e guidando una WRC, la “vecchia“ DS3 Citroen. Sì, l’Istruttore era Sébastien Loeb. E il giorno dopo ancora, abbiamo provato la Macchina della Dakar, questa volta quella nuova, la Peugeot 3008 vincitrice per due volte consecutive, l’evoluzione della 2008 DKR che aveva aperto la serie tre anni fa. Ancora Loeb Istruttore. È un’esperienza eccezionale. Lui è molto aperto, franco, un pozzo di consigli, di suggerimenti.

Loeb non dispensa consigli con la massima facilità, e non lo fa con tutti. Viene da pensare che abbia visto qualcosa di interessante nel tuo modo di guidare. Non è così? Non significa che devi andare avanti, insistere? Magari continuando con la Moto, riducendo però il programma per darti più tempo e crescere con la Macchina. Che ne dici del “nostro” programma? “Fitta”?

AM. “La Moto ce l’ho nel cuore. Ho bisogno di andare in Moto, sempre. Il problema è che adesso faccio fatica con il ginocchio malconcio. Anche ad andare in giro con gli amici mi fa male, quindi è difficile dire che programmi agonistici potrei affrontare. Mi piacerebbe continuare a fare due Gare importanti per il mio cuore, il Trefle Lozerien perché sono miei amici, e il Touquet, perché è una Gara sulla sabbia che mi fa impazzire. E dopo, il “programma”, come dici tu, con la Macchina. Spero di trovare un po’ di denaro, come si dice senza girarci intorno, e poter fare delle Gare interessanti. Per il momento il mio obiettivo è la Dakar, e se riesco a trovare il budget necessario mi piacerebbe anche fare il Trofeo Peugeot al Campionato francese Rally. Tutto questo per imparare a guidare bene la Macchina, poterci mettere la mia grinta.”

Grande esperienza nell'Enduro per Meo
Grande esperienza nell'Enduro per Meo

Ci sono molti casi di Piloti del Motociclismo con talento, versatilità e “grinta” che sono riusciti a far bene, anche molto bene anche con le Macchine. Quindi io credo che fai bene a puntare su questo switch, e credo anche che farebbero bene a “investire” su di te. Anzi, noi puntiamo decisamente su di te… soldi, purtroppo non molti, ma ce la mettiamo tutta anche noi…

AM. “Grazie mille, soprattutto per la fiducia e l’incoraggiamento. È chiaro, io ce la metterò tutta. È l’unica cosa che non mi spaventa e che mi riesce bene, andando a provare sotto la guida di Loeb abbiamo visto che il mio livello non è male. Ho tanto da imparare, naturalmente, ma pare che posso farlo velocemente. Devo fare chilometri con la Macchina, non importa quale, nuova, vecchia, grande o piccola. Mi piace tanto, d’altra parte, anche perché nel Rally e con le Macchine c’è lo stesso istinto del riflesso, quella reazione che non si impara e che quindi è un bene prezioso se ce l’hai.”

La Moto ce l’ho nel cuore. Ho bisogno di andare in Moto, sempre. Il problema è che adesso faccio fatica con il ginocchio malconcio. Quindi è difficile dire che programmi agonistici potrei affrontare

Chiaro, l’istinto del Campione non è buono solo per le due o per le sei ruote, è buono anche per le Quattro. Non credi?

AM. “Sì, io ritrovo la stessa velocità dell’Enduro nel prendere le decisioni, nel reagire e nell’impostare Macchina e traiettorie. Certe cose non si ha il tempo di ragionarle, devono venire così, con uno “snap”, istintive appunto. E tutto questo mi affascina, mi piace tantissimo. È anche questo piacere, questa sensazione di felicità che si prova a guidare bene e veloce che mi attira così tanto.”

Dunque avanti tutta, in bocca al lupo!

AM. “Crepi, grazie mille e un salutone a tutti!”

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