WRC 2019. Argentina. Sabato di Sole e Grande Neuville

WRC 2019. Argentina. Sabato di Sole e Grande Neuville
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Piero Batini
  • di Piero Batini
La seconda Tappa del Xion Rally Argentina inizia… piano poi rotola in una serie di colpi di scena cruciali. Problemi per Ogier, risolto, e per Tanak, fatale. Si salvano l’impeccabile Neuville, il sorprendente Mikkelsen e il meritevole Meeke
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
28 aprile 2019

Villa Carlos Paz, Argentina, 27 Aprile 2019. Sulla Sierra de Los Gigantes c’è il sole. Le nuvole non ce l’hanno fatta a salire fin quassù e stazionano minacciose nella parte bassa della vallata. Si comincia bene, almeno per gli spettatori. I Piloti sapevano già che a queste altitudini il terreno “tiene” di più, anche alla pioggia, e il 39 Xion Rally Argentina torna sui binari di una più tradizionale, sia pure durissima configurazione. Neuville vince la Tanti-Mataderos di apertura, Tanak risponde sulla Mataderos-Cuchilla Nevada e scavalca Ogier che lamenta di non riuscire a sviluppare una velocità sufficiente … per stare al passo delle Toyota. Neuville, che si stacca leggermente in testa alla Corsa, chiarisce meglio il concetto parlando di migliore adattamento della Macchina giapponese, soprattutto a livello di aerodinamica, a queste strade. Tanak è ovviamente contento e rincara la dose assicurando che non spinge al limite e i tempi gli vengono lo stesso. Meeke, che è l’ultimo dei quattro Assi della mano attuale della Corsa, condivide il giudizio del compagno di Squadra e si diverte giustamente contento di sé stesso. Tanak sta sfruttando al massimo il vantaggio Toyota, Neuville è bravissimo a interpretare il ruolo di leader, e così la sua i20 Coupé, Ogier garantisce che sfrutterà al massimo il potenziale della C3 WRC e che la Macchina andrà ancora meglio. Quella di Lappi, per inciso, protagonista dello spettacolare incidente di Venerdì, è irrecuperabile e ci vorrà qualche dollaro in più di DHL perché il finlandese possa correre in Cile tra meno di quindici giorni.

Questo è il buongiorno del sabato argentino. A parte Evans e Bulacia, che escono di strada e dal Rally con un cappottamento, e le difficoltà a mettere in completa sicurezza la Cuchilla Nevada-Characato, la più lunga del Rally con i suoi bei 33 chilometri di martello pneumatico, tutto va bene.
Non appena la Speciale è “clear”… si ricomincia. Tanak e Neuville si mantengono allineati ai presupposti, non così Ogier. Tanak vince ancora, porta a 200 il numero delle vittorie della Yaris WRC Plus e recupera altri sostanziosi sei secondi a Neuville, secondo, che resta al comando seppure con un margine che diventa sempre più nominale. Ogier, invece, incorre in uno sfortunato problema alla guida assistita e perde più di mezzo minuto, scendendo al quarto posto e restituendo una chance a Meeke, che torna sul podio virtuale… davvero traballante di così evidente provvisorietà. Andiamo avanti con sempre maggiore circospezione. Bello e sconcertante, l’Argentina è Argentina. Un Rally che non si smentisce mai, un Rally per pochi, in tutti i sensi.
All’”intervallo” del Parco Tematico, a parte il crollo apparente di Ogier che non ce la fa a guidare in quelle condizioni ma non molla, non succede nulla. Tuttavia non finisce qui.
 

Si riparte con il secondo e ultimo giro di Prove Speciali e si è da capo.
Ogier torna alla vittoria nella seconda Tanti-Mataderos. Tutti lì, Mikkelsen, Latvala, Neuville e Meeke in qualche secondo, solo Tanak appena più indietro. Allora il Campione del Mondo ci riprova e spinge la C3 WRC, adesso a posto, alla seconda vittoria consecutiva. Gli effetti dell’attacco sono ancora contenuti, Latvala, Neuville e Meeke a ruota, ma a parte l’indisturbato leader, Neuville, tutti guadagnano una posizione a causa dello stop di Tanak poco prima di metà della Mataderos-Cuchilla Nevada. Batteria o alternatore. È il colpo di scena. Sparita la Toyota che inseguiva, il vantaggio di Neuville diventa improvvisamente importante, cinquanta secondi a Mikkelsen e oltre un minuto a Meeke, Ogier e il redivivo Sordo.
Sull’ultima Speciale del giorno, il secondo passaggio sulla lunghissima Cuchilla Nevada-Characato, il ritmo cala un poco, Neuville, Ogier, Meeke e Sordo si allineano e solo Mikkelsen non ci sta a va a vincere la sua prima Speciale. Per il norvegese che era quinto, che aveva avuto un problema di trafilaggio d’olio e che, soprattutto, in un modo o nell’altro era nell’occhio del ciclone, è il più bel pomeriggio dell’anno.
 

La situazione a tre Prove Speciali dalla fine del Rally Argentina è chiaramente favorevole ai Piloti Hyundai. Neuville in testa, Mikkelsen a 45 secondi difficilmente insidiabile da Meeke e Ogier che se la giocano per il podio. Neuville è cauto ma consapevole di avere una grande opportunità a portata di mano. Certo è che la vittoria di Corsica, intervenuta in modo un po’ rocambolesco, sembra aver restituito un grande morale al Pilota e, oggi, quell’affidabilità alla i20 Coupé che era un po’ la spina nel fianco di Andrea Adamo. Stando così le cose quel processo di recupero della competitività che pareva in prospettiva lungo (vedi intervista) sembrerebbe invece aver bruciato le tappe.
Stando così le cose, Neuville scapperebbe via nella generale di Campionato allungando di una diecina di punti su Ogier, e Tanak rimarrebbe al palo con circa 25 punti di ritardo. Inutile dire che i punti della El Condor Power Stage scottano.
 

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