WRC 2021. Estonia. Da qui alla fine… shakedown mentale

WRC 2021. Estonia. Da qui alla fine… shakedown mentale
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Ogier può alzare il piede e andare a filo-otto senza più vincere. Toyota può andare a pallino anche nel Mondiale Team (o Marche che rende meglio l’idea). Ovviamente non è tutto così semplice… ma questo vuol dire Hyundai all’attacco
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
16 luglio 2021

Tartu, Estonia, 15 Luglio. Il Kenya è ancora tra noi, potenza del fascino leggendario, e così la proiezione del Regolamento 2022 con le sue ibride “svelate”, ma la verità è che siamo già in pieno Estonia Rally. Da qui alla fine del Campionato, fossimo in Coppa America, è il “bastone” di poppa. In realtà il vento a favore è per pochi, due al massimo, per gli altri è bolina strettissima e mare agitato. Siamo, dunque, oltre il giro di boa, sei Rally disputati, sei da disputare, compreso il baltico in questione e in corso. Definito velocissimo, tipo Finlandia, ma poi lo scorso anno si scoprì che i settori più stretti e tecnici hanno giocato un brutto scherzo a molti. Non a Ott Tanak, profeta in patria che non mancò all’appuntamento con la vittoria. Per gli altri la storia fu più complicata. Oggi si parla di 24 prove speciali per un totale di 314 chilometri, siamo “nella norma”, e il Rally continua ad essere catalogato come “veloce”, ma c’è da scommettere che non lo sarà interamente, e comunque anche chi ha sbagliato i test lo scorso anno, quest’anno ha preso meglio le misure. Il secondo anno del promosso Estonia sarà certamente un Rally dai valori più coerenti con la realtà di competitività.

Veniamo al punto. Sebastien Ogier è in testa al Mondiale con 56 punti di vantaggio su Neuville e 67 su Tanak. Evans è secondo, 34 lunghezze dal compagno di Squadra e un margine meno “gestibile” sugli avversari immediatamente alle sue spalle. Parallelamente Toyota Gazoo Racing è in testa nel “Marche”, 59 punti davanti a Hyundai Shell Mobis. Morale difficile, statistiche ancor di più, non fosse altro per il fatto che possono andare gambe all’aria in qualsiasi momento. Vedi le ultime sortite delle i20, non certo allineate con aspettative e livello di competitività dimostrato. Ma anche questo fa parte del gioco e, seppure su un livello meno “scientifico”, rende la faccenda interessante e il Mondiale avvincente, esaltante e frustrante a seconda della parte da cui si vede il panorama.

Partiti. 10 WRC “Big”, due dozzine di WRC2 e 3, 8 Junior e altrettanti “fuori mercato” per un pieno di meno di 50 Equipaggi. Pressoché totale “gommatura” Pirelli, in parte ovvio in parte segno che dai dai… siamo un passo avanti. Shakedown senza colpi di scena, è naturale, ma un po’ più che il pretesto, per parlare di proiezioni. Nell’ordine Rovanpera, Toyota, e Tanak, Hyundai, terzo “lancio”. Poi Takamoto, Toyota, al secondo tentativo, quindi Evans a 1 secondo e Ogier, Toyota, e Neuville, Hyundai, a due secondi. Terzo lancio per tutti. Poi l’elastico si allunga. Storia simile anche nella prima Speciale-Spettacolo della sera. Ancora Rovanpera sul chilometro e mezzo della "Visit Estonia Tartu", poi Breen. Neuville e Ogier a cavallo della "top ten". Perché questo shakedown (e l la primna PS) dovrebbe essere così interessante? Solo come pretesto, l’abbiamo detto. Conta nulla, ma da questa prima "selezione", del tutto ininfluente sotto il profilo della Gara, si può provare a “dimostrare” che Rovanpera e Tanak, per motivi diversi ma ugualmente legati proprio a questo Rally (all’uno andò malissimo lo scorso anno, quando era in testa, all’altro non resta… che vincere di nuovo a casa sua) sono già caldaie al massimo pronti a un duello difficilmente riconducibile a un interesse di squadra, e pertanto difficilmente gestibile. Evans è lì che non sa da che parte stare, Ogier e Neuville si limitano a guardarsi brutto in attesa di svolgere un compito tattico diametralmente opposto. Il francese di Toyota difensore di un patrimonio esagerato, il belga di Hyundai a caccia di una magia con la quale annullare un corbello di negatività.

Il fatto è che Ogier può permettersi una fila di secondi posti fino al Giappone, mentre Neuville ha bisogno, oltre alle sei vittorie, di un “little help from a friend”. Proviamo a vedere come, fermo restando che resta fuori dal conto “qualitativo” la distribuzione dei punti Power Stage e l’eventuale “tocco” della dea bendata. Che fareste voi? Io, a parte mandare all’attacco Neuville, lascerei in pace il Tanak in Estonia, ma poi lo metterei al servizio della causa. Dall’altra parte, fossi Jari-Matti Latvala, stabilirei che Mondiale Piloti più Mondiale Marche val bene un gioco di Squadra, in favore di Ogier rimandando le ambizioni di Evans ad altra stagione, da qui alla fine dell’anno. Tanto per stare tranquilli e portare a casa un risultato sensazionale. La domanda che ci facciamo sempre, in questi casi, è se è giusto per lo Sport e se è fattibile in una situazione che è di per sé intrinsecamente “calda”. La mia risposta è che un contratto fatto bene, sia dalla parte di Toyota che da quella di Hyundai, dovrebbe aver già contemplato e gestito tale eventualità sin dalle prima righe poi sottoscritte. Poi il sangue è sangue! Vinca il migliore.

 

© Immagini -Toyota TGR-DAM - Red Bull Content Pool – Hyundai Motorsport

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