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Tartu, Estonia, 17 Luglio.15° Delfi Rally Estonia. Ottava prova del Mondiale WRC 2025. Dopo date memorabili, stupende e difficilissime, leggi Sardegna Italia e Acropoli, ecco un Rally diverso, più “disteso”… ma teso. Sugli sterrati sudorientali dell’Estonia si gioca la partita della velocità pura. Un po’ come il Finlandia, ma non è la stessa cosa. 20 speciali, poco più dei canonici 300 chilometri cronometrati sui 1.240 del totale. Ci si arriva con una situazione che non concede troppo alle riflessioni. Evans, ancora leader, deve… ripartire, la sua unica vittoria stagionale risale allo Svezia di Febbraio. Un po’ poco, la continuità non basta. Tanak, chiaro vincitore all’Acropolis, sente che può ancora farcela, Rovanpera ha stentato ad accendersi, quest’anno, ma non c’è da fidarsi. Va già bene che non ci sia Sébastien Ogier, tiranno di Montecarlo, Portogallo e Sardegna, così tutti possono tirare un sospiro di sollievo e guardare avanti. Ma non troppo, perché il secondo posto del francese, a nove punti dalla testa del Campionato, con due Rally in meno, ovvero con tre vittorie su 4 partecipazioni, è un segnale troppo forte per essere ignorato.
Comunque nel Rally Estonia, nel circuito Mondiale dal 2021, c’è il pieno di motivi storici, emotivi e curiosi, e una bella varietà di argomenti forti, tali da rendere la corsa senza dubbio molto interessante, se non avvincente già sulla carta. Qui, per esempio, Kalle Rovanpera si è fatto le ossa da ragazzino e ha vinto la sua prima Prova Mondiale, nel 2021. Poi, già che c’era, Kalle ha vinto anche le due successive edizioni. E qui Ott Tanak ha vinto tre volte nell’era pre-Mondiale e una nel lontanissimo 2017. Certamente non è il record che il Pilota di Casa si aspettava, non sempre gli è andata bene e così c’è una specie di dente avvelenato nel sorriso dell’Estone Campione del Mondo 2029. Ma qui, per esempio, ha vinto due volte Mads Østberg e, alla vigilia del 300 Rally di carriera, qui torna il norvegese, sia pure con una Rally2.
E qui c’è anche la bella sorpresa, la promozione una tantum di Oliver Solberg, cui Toyota Gazoo ha affidato una delle Yaris ufficiali. Il giovane figlio di Peter “Hollywood” Solberg si gioca una carta importante. Vediamo di non sciuparla, come è già successo in passato, Oliver, datti una calmata e sfrutta bene l’occasione. Evidentemente c’è gente autorevole e competente che crede nel tuo talento cromosomico. 5 Toyota, Evans, Rovanpera, Katsuta, Pajari e Solberg, 3 Hyundai, Tanak, Neuville, Fourmaux, 3 Ford, McErlean, Sesks e Munster
Si parte con lo shakedown di Kastre, 4 chilometri, ed è subito Rovanpera, Katsuta, Neuville e Tanak, ma Solberg è quinto, e si passa alla battaglia vera e propria, anche se l’inizio è al fioretto sulla prima “Specialina”, la Visit Estonia di appena un chilometro e sette a Tartu, centro delle operazioni del Rally. Neuville stacca il tempo migliore e batte Evans (toh, guarda chi si sveglia), Tanak e Rovanpera. Tutto da dire e da fare, siamo solo alla partenza. Venerdì mattina si parte subito con la Peipsiääre, oltre 24 chilometri, la più lunga del Rally. Occhio ai colpi di scena.
Un saluto a Claudio Bortoletto, leggendario autore di 150 vittorie del mitico Jolly Club, che per la prima volta vede un Rally da lassù!
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