Formula 1, la rivincita di Norris e la solidità di Piastri: chi guiderà davvero la McLaren al titolo?

Formula 1, la rivincita di Norris e la solidità di Piastri: chi guiderà davvero la McLaren al titolo?
Pubblicità
Lando Norris si è ripreso dopo l’errore in Canada, ma Oscar Piastri mantiene saldo il comando. Andrea Stella e Zak Brown confermano una gestione attenta e trasparente, mentre in McLaren si accende una sfida interna aperta per la leadership del team
17 luglio 2025

Fin dall'inizio della stagione, la McLaren si è subito profilata come la Scuderia più performante del lotto. La MCL39 ha infatti dimostrato finora di sapersi adattare al meglio a prescindere dalle condizioni della pista, grazie a una gestione degli pneumatici eccellente, favorita da un efficiente sistema di raffreddamento. Questo ha permesso a Oscar Piastri e Lando Norris di lottare con costanza per pole position e vittorie, interrotti solo da Max Verstappen e George Russell. Oggi il duo in papaya guida entrambe le classifiche, ma chi avrà la meglio a fine stagione?

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Molti addetti ai lavori nel paddock indicano Oscar Piastri come favorito, grazie alla sua freddezza al volante, una qualità che Lando Norris sta ancora cercando di affinare. Fin dai suoi esordi nel motorsport, il britannico ha mostrato un approccio meno rigido nella gestione dei weekend di gara rispetto al compagno di squadra, un atteggiamento che, in alcuni casi, lo ha portato a commettere errori dettati dalla pressione. Secondo molti, Norris manca ancora di quella fermezza mentale necessaria per compiere l’ultimo passo in avanti in termini di prestazioni.

L’errore commesso in Canada è stato giudicato da alcuni come un colpo decisivo per il suo mondiale. Non solo ha chiuso la gara con un DNF, ma ha anche alimentato riflessioni all’interno del team sulla gestione dei piloti e sulla presunta assenza di gerarchie. L’episodio, che ha rischiato di compromettere anche la gara di Piastri a Montréal, ha visto Norris prendersi piena responsabilità. E proprio in quell’errore, forse, si può rintracciare la sua vera forza mentale. Dopo un’attenta analisi con il team principal Andrea Stella, Norris ha completamente rivisto il proprio approccio, come si è chiaramente visto nella gestione dei weekend successivi a Spielberg e Silverstone.

“L’incidente di Lando è stato il frutto di un semplice errore di giudizio sulla distanza dall’auto davanti. Una situazione benigna, direi. Inoltre, Oscar aveva un derating sulla MGU-K, quindi meno potenza e una velocità di avvicinamento maggiore di quanto Lando si aspettasse. Abbiamo rivisto tutto dal punto di vista della sua gestione: ha mostrato carattere, si è assunto la responsabilità, si è scusato subito con il team e con Oscar. Da lì sono nate conversazioni molto positive e costruttive”, ci ha raccontato Stella in Austria. Proprio in quell’occasione, Norris ha dimostrato di aver ripreso le redini della situazione, ritrovando fiducia e feeling con la vettura.

Le sue sbavature, in particolare in qualifica (come l’incidente nel Q3 a Jeddah), come lui stesso ha sottolineato da inizio anno, non sono dovute a una mentalità più fragile rispetto a Piastri – che invece sembra gestire meglio la pressione – ma alla natura stessa della MCL39. La monoposto, pur essendo tra le più performanti, è anche una delle più complicate da guidare, come più volte ribadito anche da Andrea Stella.

Già nel weekend dell’Arabia Saudita, Lando Norris aveva espresso apertamente le sue difficoltà, mostrando al tempo stesso una rara capacità di introspezione. “Voglio estrarre tutto il mio potenziale, ma al momento non ci sto riuscendo e non c’è motivo per cui dovrei esserne felice”, aveva ammesso il pilota britannico. “So che sono duro con me stesso, ma per il 95% è una cosa positiva. È ciò che mi rende quello che sono, che mi dà la possibilità di lottare in Formula 1, di stare con la McLaren e di competere per un campionato del mondo. Ma ammetto che ci sono stati momenti in cui ho detto troppe cose negative e poi mi sono rimaste in testa, e non ho pensato alle cose positive quanto avrei dovuto. Questo è l’aspetto principale su cui devo migliorare”.

Le sue difficoltà, come spiegato da lui stesso, derivano da un adattamento non ancora ottimale alla MCL39: “Ho cercato di capire i problemi, le difficoltà e le motivazioni che ci sono dietro, e questa è la cosa più difficile. Abbiamo iniziato a comprendere alcuni aspetti in cui ho difficoltà, il motivo per cui ho queste difficoltà. Ci sono ancora cose con cui dovrò fare fatica, perché ci sono elementi che non si possono cambiare, ma altri che posso gestire dal punto di vista dello stile di guida. Sono cose a cui non ho mai dovuto pensare prima: semplicemente, non è il mio modo normale di guidare o di pensare”.

Per aiutare Norris a ritrovare la confidenza con la vettura – una situazione inedita per lui da quando è in McLaren – il team ha introdotto una serie di aggiornamenti mirati alla geometria delle sospensioni. Queste novità, introdotte in Canada, hanno mostrato i primi effetti concreti in Austria e a Silverstone, due weekend dominati da Lando Norris. “Ha fatto un lavoro impeccabile, guidando con grande ritmo e correttezza. Questa vittoria è tutta sua, e siamo felici di condividerla con lui, così come comprendiamo l’amarezza di Oscar, che sono certo trasformerà in ulteriore determinazione”, ha commentato Stella al termine del GP di Gran Bretagna.

Proprio in quell’appuntamento, tutti attendevano la risposta di Piastri alla vittoria di Norris della settimana precedente. Complici le emozioni di correre in casa, davanti alla famiglia e alle tribune a lui dedicate, ci si aspettava un errore da parte di Lando. In realtà è stato l’australiano a commettere l’errore, per il secondo weekend consecutivo. Prima con il quasi contatto in curva 4 al Red Bull Ring, poi a Silverstone con l’errore in ripartenza dietro Safety Car che gli è costato dieci secondi di penalità, rivelatisi decisivi. La vittoria, ancora una volta, è andata a un impeccabile Lando Norris.

Ora solo otto punti separano Norris da Piastri, che resta comunque in testa al Mondiale Piloti, con Max Verstappen terzo e staccato di oltre 60 lunghezze. Ma con metà stagione alle spalle, è lecito chiedersi se – e quando – la McLaren interverrà con degli ordini di scuderia. Andrea Stella, a tal proposito, ha dichiarato: “Sono molto entusiasta di vedere come lui e Oscar continueranno a migliorare: abbiamo due prospetti incredibili per il futuro. Vogliamo che i nostri piloti esprimano il proprio talento e le proprie ambizioni, ma sempre all’interno dei principi condivisi”.

Più diretto è stato Zak Brown: “Penso che dovremmo semplicemente continuare su questa strada: trattarli in modo equo, imparziale, trasparente, con una buona comunicazione. Se riusciremo ad aumentare il nostro vantaggio, saranno loro a decidere chi vincerà il campionato, se sarà una lotta interna. Li tratteremo in modo equo, e che vinca il migliore. Sono entrambi piloti corretti, e questo è un vantaggio: non c’è la sensazione che uno dei due possa deliberatamente ostacolare l’altro. Lotteranno duramente, commetteranno errori, ma penso che sarà una battaglia epica fino all’ultima gara”, ha aggiunto il CEO della McLaren. Quanto al contatto in Canada, Brown ha infine concluso: “Col senno di poi, è stato quasi un momento positivo per tutti noi. Ci ha tolto un po’ di pressione e ci ha permesso di affrontare la cosa con lucidità. Credo abbia rafforzato la fiducia e la serenità di tutto il team. È successo, è stato un errore. E ci saranno altri errori in futuro, fa parte delle gare”.

La McLaren si ritrova così nella rara e preziosa condizione di poter contare su due piloti giovani, talentuosi e perfettamente in grado di giocarsi il titolo. Ma proprio questa ricchezza potrebbe trasformarsi nel dilemma più delicato da gestire nella seconda parte di stagione. Con una vettura finalmente all’altezza delle ambizioni e un campionato ancora lungo, la sfida tra Norris e Piastri promette scintille — sul filo della velocità, della costanza, e della maturità mentale. Non ci resta che attedere per vedere chi dei due saprà fare il passo decisivo per diventare non solo il leader della McLaren, ma anche il nuovo volto della Formula 1.

Pubblicità