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In un’era tecnica al tramonto segnata da monoposto capricciose, a volte in Formula 1 è difficile capire i limiti delle macchine e, soprattutto, i veri valori in campo. Fernando Alonso, forte della sua esperienza, non ha dubbi: “Una buona macchina prende vita la domenica”. “Di sabato – ha spiegato ai media presenti in Austria, tra cui Automoto.it - si possono mascherare i problemi della monoposto perché il grip è molto elevato e c’è poca benzina. Quando entri in curva a una velocità molto elevata, anche la macchina migliore non può essere molto, molto più rapida”.
“Ma la domenica, quando le gomme sono più usurate, bisogna fare molto più affidamento sulla deportanza. E non riusciamo a generarne tanta quanta le migliori macchine del lotto. Bisogna però tenere conto della preparazione delle gomme, della loro gestione. Di un assetto che si prenda cura di più degli pneumatici posteriori. Così potremmo beneficiare di prestazioni migliori la domenica rispetto al sabato”. I punti in Formula 1, d’altronde, si colgono la domenica. Ma nel Circus di oggi la qualifica riveste un’importanza tutt’altro che trascurabile.
Quanto conti il risultato al sabato, come ha osservato il team principal della Ferrari, Fred Vasseur, a margine del weekend di gara nel Regno Unito, “dipende da pista a pista". "A Silverstone o in Canada puoi pensare di sorpassare, su altri circuiti il compito è molto più difficile. A Silverstone serve un gap a livello di performance pura di quattro o cinque decimi per riuscire a sopravanzare un avversario. Se si guarda ai primi tre nella Q2, c’erano quattro o cinque macchine in un decimo. Vuol dire che, a prescindere dalla classifica, non avrai mai la differenza di quattro decimi che serve a sopravanzare. È per questo che la qualifica oggi è cruciale”. Ma c’è un altro fattore fondamentale: “si danneggiano tantissimo le gomme quando si resta alle spalle di un avversario. E in una lotta così è impossibile avere la meglio”.
L’effetto dell’aria sporca sulle prestazioni delle monoposto di quest’era tecnica è tutt’altro che trascurabile. La turbolenza generata girando a distanza molto ravvicinata dalla monoposto che si insegue va a peggiorare l’efficienza aerodinamica della vettura, provocando uno scivolamento degli pneumatici che non fa altro che esacerbarne il degrado, oltre a mettere in difficoltà i piloti. L’eccezione che conferma la regola è rappresentata dalla McLaren MLC39, talmente efficace nella gestione delle gomme da consentire a Oscar Piastri di rimanere alle calcagna di Lando Norris per lungo tempo in Austria.
In questo contesto, è inevitabile che si crei un paradosso. Se da un lato è logico che i team lavorino sulla performance delle monoposto in gara, dall’altro una qualifica non esaltante risulta estremamente penalizzante. Con dei valori in campo ravvicinati alle spalle della McLaren, d’altronde, un deficit di uno o due decimi in qualifica potrebbe voler dire partire dalla terza fila o ancora più indietro, complicando notevolmente l’economia della corsa. È vero per la Ferrari, che ha giustamente lavorato negli ultimi anni per rendere le sue monoposto più efficaci la domenica che il sabato, ma che ora paga lo scotto in qualifica.
Stupiscono sicuramente le recenti difficoltà di Leclerc, specialista del giro secco, in quella che una volta era la punta di diamante dei suoi talenti. “Ha compiuto un grande passo in avanti a livello di passo gara, forse anche grazie al set-up della monoposto – osserva Vasseur -. Ma è andato in una direzione che rende la qualifica più difficile. Mi ricordo perfettamente che due anni fa gli dicevamo che non si coglievano punti il sabato e che era necessario concentrarsi sull’assetto per la domenica”.
“Nel 2023 Charles colse cinque pole e zero vittorie, e lo spingemmo verso la direzione di oggi. Non possiamo dirgli di tornare sui suoi passi”, sottolinea il numero uno della Ferrari. In Formula 1, in fondo, è sempre questione di trovare il miglior compromesso. Chissà che l’atteso aggiornamento della Rossa, con la nuova sospensione posteriore che in queste ore Charles Leclerc e Lewis Hamilton stanno provando al Mugello, non possa aiutare a raggiungere un equilibrio migliore, soprattutto aiutando i piloti a trovare una maggior fiducia nel mezzo, la cosa più importante in qualifica.