WRC Catalunya. Mille Motivi, ma è subito Ogier (VW Polo)

WRC Catalunya. Mille Motivi, ma è subito Ogier (VW Polo)
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  • di Piero Batini - Manrico Martella
Festa dei motori al Montjuic, il tempio barcellonese di un Expo, delle Olimpiadi e, ora, del WRC al penultimo appuntamento mondiale. Il Campione del Mondo vince la prova-spettacolo, davanti a Neuville e Mikkelsen
  • di Piero Batini - Manrico Martella
23 ottobre 2015

Barcellona - Certi spettacoli non hanno prezzo. Non parlo del biglietto, ma dell’imperativo di assistervi, almeno una volta nella vita. Barcellona, e il “Tempio” del Montjuic come sfondo della prova spettacolo inaugurale del Rally di Spagna, è uno di quegli eventi da non perdere.  

 

Parliamo del RallyRACC, il Rally Spagna Catalunya-Costa Daurada, dodicesimo e penultimo appuntamento della stagione 2015. Con i Titoli Piloti, Navigatori e Costruttori già assegnati, beninteso, ma non per questo uno spettacolo di ordine inferiore. Anzi. C’è chi dice, infatti, che lo strapotere Volkswagen-Ogier ha “ucciso” il Mondiale. Ma non vero, semmai è vero il contrario, e torneremo senz’altro sull’argomento. Intanto, una volta che tutti i tasselli del mosaico sono andati al loro posto, e tutti a Wolfsburg, Sassonia meridionale, lo scenario si apre alle prospettive più disparate, offrendo al Rally di Spagna l’occasione intrigante di proporsi come teatro di rivincite, di affermazioni dell’ultima ora, di sperimentazioni e ultime spiagge, di vetrina e di palcoscenico per chi ha ancora qualcosa da dire o da dimostrare, o semplicemente da ribadire. Ecco perché Sébastien Ogier, Julien Ingrassia e la loro imbattibile Polo R WRC sono presenti, e con le lame ben affilate e le migliori intenzioni per le occasioni migliori. 

Nuovo per metà

Il Rally, giunto alla 51ma edizione, è nuovo per il 50% del tracciato. Soltanto tre delle ben 23 Prove Speciali sono le stesse dello scorso anno, le altre sono state riviste, e corrette, o sono totalmente nuove e aggiunte al programma di un’edizione che la dice lunga sulla volontà di mantenere e rinforzare la leggenda della Specialità in Spagna, e naturalmente sotto l’egida del Real Automovil Club de Catalunya (ecco, RACC). 

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Ogier-Ingrassia (VW) si sono aggiudicati la prova-spettacolo del RallyRACC

 

Il Rally di Spagna 2015 conta subito il primo ritiro, la star saudita Yazeed al Rajhi, uno dei protagonisti anche del Rally Raid del Marocco, che non sta bene. Torna a casa anzitempo, sarà per un’altra volta. Ci sono tutti, invece i protagonisti della stagione mondiale che volge al termine. La Squadra Volkswagen al completo e in grande spolvero, e così quelle Citroen e Hyundai, le M-Sport Ford. Ciascuna con i suoi obiettivi, trasmessi contagiosamente all’oceano di appassionati che si sono accalcati fuori dalle transenne del circuito cittadino di 3,2 chilometri. Citroen e Hyundai sono in corsa per il… secondo posto della classifica Costruttori. Mai un obiettivo di rincalzo è sembrato così importante, e questo è un altro segno trasversale dell’”inarrivabilità” delle Vetture tedesche che dominano da tre anni. Cioè da quando sono arrivate, capitanate dal formidabile Jost Capito, con discrezione, con programmi a medio termine, salvo poi esplodere in una sequenza di vittorie che si è trasformata istantaneamente in una corsa ai record. Citroen mette al volante delle Ds3 Meeke, Ostberg, Lefebvre e Al-Qassimi.

 

Hyundai ha in campo i Piloti dell’ultima formazione alla guida delle i20 WRC. Neuville, Sordo e Paddon. Manca Abbring, lasciato a riposo, ma la notizia è nella diversa configurazione dello schema d’attacco. Se vogliamo prendere in prestito i luoghi comuni del calcio, diremo che Neuville è stato privato del numero 9, e il centravanti diventa Paddon, forte di un freschissimo contratto di tre anni e della fiducia totale che la Marca ripone in lui. Neuville fa le spese dell’ascesa del neozelandese, resta sulla carta il numero 1, ma è stato messo… in porta, e privato del diritto, e dovere, di acquisire punti per la classifica costruttori. La scusa è che il belga ha bisogno di correre senza pressione per ritrovarsi, ma la verità è che salvato Sordo, il Pilota di casa incaricato di portare punti a Hyundai e peraltro già “punito” al Corsica, la Squadra diretta da Michel Nandan è alla ricerca di una quadra, soprattutto per il futuro. Segno anche questo, di un impegno che vuole a tutti i costi tradursi in successo e a cui mirano tutti i migliori, “disgraziatamente” anche Volkswagen che migliore lo è già. 

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Hayden Paddon fa volare la sua Hyundai i20 WRC durante lo shakedown

 

E tutto inizia dalla piazza prospiciente il Montjuic, la Montagna di Barcellona sede dell’Expo del ’29 e simbolo, anche logistico, delle Olimpiadi del 1992, quelle, per intendersi che hanno offerto il pretesto per trasformare Barcellona in una delle più belle capitali del Mondo. Ma quello che è forse più importante è che il Montjuic è il centro di quella Capitale, e che dunque il 51mo Rally di Spagna parte dal centro, affollato e caotico, per una volta polarizzato attorno alle Macchine del WRC che interpretano in città una piccola, ma importante parte dell’intera trama dell’evento. 

Show a Barcellona

La Speciale è corta, ma magica come la Fontana attorno alla quale i Piloti girano in derapata, e nessuno si tira indietro. Per un po’ Lorenzo Bertelli, che ha offerto una prova spettacolare e ben calibrata, resta in testa alla classifica provvisoria. Poi arriva l’altro grande chiacchierato della settimana, Robert Kubica, che si installerà al quinto posto. Le chiacchiere. Il polacco ex eroe della Formula 1 sembra all’improvviso demotivato, e non nasconde l’eventualità di andare a ritrovare gli stimoli da un’altra parte. Che voglia andare a fare la Dakar anche lui? La possibilità ci sarebbe. Molti suoi connazionali sono ormai ben organizzati, ma la sensazione è che Kubica stia pensando a tornare in pista. Ma forse è solo un momento. Magari anche Kubica ha bisogno di spostare i riflettori puntati su di lui e di concedersi una pausa emotiva per ritrovare quella verve che lo rende così simpatico. 


Sale tra i primi Kris Meeke, che finirà quarto, sempre più bandiera Citroen e ormai lontano dalle critiche mossegli dai quattro angoli del pianeta. Il brutto quarto d’ora che l’irlandese ha passato con le catastrofi del periodo nero post vittoria in Argentina sembra finito. E sale Mikkelsen, al terzo posto, che si lascia alle spalle Latvala, che ha risparmiato le gomme ma è “sporco” nell’esecuzione e resta un po’ più indietro, al settimo posto. Arriva Neuville e ottiene il miglior tempo provvisorio. Bella proposta di rivincita, assai meglio di Paddon e Sordo, che finiranno 8° e 9°. Ma è rivincita o aveva ragione Nandan? 


Ma poi arriva lui, il “Mostro”, Sébastien Ogier. Prima di partire l’ha detto ancora una volta. “Non è tanto il piacere di vincere, è che perdere non mi piace affatto!” E così il miglior tempo sul piccolo, festoso, avvincente e spettacolare tracciato del MontJuic è ancora una volta del già Campione del Mondo. Un momento. Sulla comunicazione ufficiale di Volkswagen, accanto al dato di fatto viene ancora posto un asterisco. Dice che il risultato, cioè il terzo Titolo consecutivo del fenomeno della nostra epoca, deve ancora essere ufficializzato dalla FIA. Come se il Mondiale WRC lo si dovesse vincere al gala della Federazione Internazionale!

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