WRC16 Francia. Ogier e Ingrassia (VW) hanno scatenato l’inferno

WRC16 Francia. Ogier e Ingrassia (VW) hanno scatenato l’inferno
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  • di Piero Batini - Manrico Martella
Sole e caldo, alla fine della 1a tappa il Tour de Corse delle 10.000 curve è il teatro di un’intransigente prova del tre… quasi quattro volte Campione del Mondo e della Polo R tre… quasi quattro. Neuville e Latvala già staccati
  • di Piero Batini - Manrico Martella
1 ottobre 2016

Bastia, 30 Settembre. “Guarda Sébastien, a Parigi stanno facendo un gran baccano con le nuove WRC. Hai visto Citroen con la nuova C3, Hyundai con la nuova i20 in livrea ad interim e le nuove R5, e anche Toyota che continua a decriptare piccoli indizi del futuro della sua Yaris WRC, ora addirittura verniciata degli sponsor più importanti. Sono tutte finte, proiezioni attendibili, “quasi” definitive o molto “simili”, anche belle, ma nessuna di quelle macchine in scena a Parigi scenderà mai in gara. Non se ne può più, e non ti nascondo che ci farebbe piacere andare al Mondiale de l’Auto e chiudere il Salone con qualcosa di concreto, che non sia il solito discorsetto sul futuro ma un’affermazione del presente! E poi, visto che per me è il primo impegno ufficiale…” Questo potrebbe essere stato il briefing di Sven Smets, il nuovo Direttore di Volkswagen Motorsport subentrato al “mitico” Jost Capito, al suo tre volte Campione del Mondo, Ogier, il quale non si sarebbe fatto pregare e avrebbe risposto: “No problem “Boss”, ci penso io!”

Detto fatto, il Che Guevara Tour de Corse, non un Title rivoluzionario ma l’ennesima bevanda energetica, inizia con un risultato-bomba. Peggio, la sessantenne decima prova del Mondiale 2016, che dopo questo conterà soltanto i Rally di Spagna, Galles e Australia, inaugura un trend che potremmo definire “feroce”. Ogier ha vinto la prima prova, la “bestiale” Acqua Doria-Albittreccia di 49,722 chilometri (naturalmente tutti di curve), ma l’atmosfera non è ancora così pesante come lo sarà tre prove più avanti, al termine del quartetto… solista di Sébastien Ogier, Julien Ingrassia e della imprendibile Volkswagen Polo R WRC.

In effetti, al termine della prima speciale, tanto lunga da offrire uno spaccato attendibile dello scenario possibile, Ogier aveva vinto ma Meeke, che si era anche girato, e Sordo, erano ancora lì, non più di una manciata di secondi di ritardo rispetto al fuoriclasse francese. Neuville non era certo spacciato e i 15 secondi di ritardo di Paddon, sull’asfalto, erano un distacco ancora “onesto”. Semmai il segnale stonato, o da accordare al ritmo di Ogier, era il ritardo già accumulato da Latvala, che è il vincitore delle ultime due edizioni del Rally di Francia, e di Mikkelsen.

Al termine della Prova successiva, il primo passaggio sulla Spiaggia di Liamone, più corta rispetto alla prima, poco meno di trenta chilometri ancora tutti di curve, la situazione era un po’ più chiara, non fosse altro per il fatto che solo Ogier riusciva a mantenere ritmo e posizione, e che la nuova vittoria del francese apriva una forbice di 15 secondi con gli immediati inseguitori, troppi a metà della prima tappa per pensare ancora a un rovesciamento di fronte. Ma non si sa mai. Niente parco assistenza di ora di pranzo, e si va alle ripetizioni delle “lunghe” del primo giorno. La sorpresa più grande è, finalmente, il diabolico approccio che Ogier ha con il Rally di Casa.

C’è un piccolo colpo di scena durante la terza PS del giorno, Meeke che fora e perde in un colpo solo una decina di posizioni, c’è la risalita di Thierry Neuville che rileva la piazza d’onore, ma quale onore, che era di Meeke, il parziale risveglio di Latvala e Mikkelsen, ma il piacere del Rally diventa l’azione micidiale del Campione del Mondo lanciato verso la terza riconferma. Questa volta partire per primi non è un problema, anzi, le strade sono asciutte, pulite, il grip è buonissimo e solo l’insolitamente elevata temperatura dell’asfalto desta qualche preoccupazione, passeggera. È, finalmente, lo spettacolo del pieno potenziale di Sébastien Ogier. Morale, l’ordine di grandezza dei distacchi diventa il minuto. Tre quarti quello accusato dalla Hyundai di Neuville, uno quasi intero quello delle altre due Polo di Latvala e Mikkelsen, vicinissime. Inutile farsi male e andare avanti.

Finisce così, quattro a zero per Ogier e Volkswagen. Il Campione del Mondo lo definisce “Un buon Inizio”! Certo, il Tour de Corse, quasi 400 chilometri in dieci Speciali e per un buon 70 per cento nuovo rispetto all’edizione 2015, è ancora lungo. Sabato minaccia pioggia e c’è ancora una Speciale da oltre 50 chilometri da disputare due volte, ma il segno lasciato alla fine del primo giorno da Ogier è piuttosto chiaro. Nel paddock di Bastia, intanto che si contano “feriti” e disillusi, si chiacchiera del Calendario 2017, via Polonia e Cina (che non c’è mai stata), riserva in attesa di garanzie per Sardegna e Argentina, e si mormora che la FIA voglia ridurre di un giorno i Rally dell’anno prossimo, ma aumentare il numero delle Prove in calendario. Non si sa ancora cosa la FIA voglia fare, invece, per il famoso, e noioso ordine di partenza delle Prove del WRC.

Foto: Manrico Martella, Nikos Mitsouras, Fabrizio Buraglio

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