WRC17 Polonia, Day 2: Neuville (Hyundai) contro Tanak, Tre Secondi

WRC17 Polonia, Day 2: Neuville (Hyundai) contro Tanak, Tre Secondi
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Scambio di colpi ravvicinati tra i Piloti Hyundai e Ford M-Sport. Tanak va in testa per due Speciali, poi Neuville scatena un finale rabbioso e riconquista la leadership. Duello finale, Ogier indietro, Latvala fuori. Spiraglio Citroen
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
2 luglio 2017

Mikolajki, 1 Luglio 2017. Il Mago di Partinico aveva detto: “Grande battaglia!” Ma durante la sedicesima speciale del Rally di Polonia, l’occhio fisso sulla sfera di cristallo che trasmette in diretta la Pozezdrze 2 di 21.24 km e l’orecchio incollato alla radiolina, rimane a bocca aperta e gli cade il cannolo di bocca. Neanche il Mago aveva visto e poteva immaginare tanto. Il Rally è cresciuto di tono lentamente, costantemente, ha filtrato i suoi temi migliori fino a proporne uno parzialmente inedito e straordinariamente avvincente, da trattenere il respiro nel duello tra Neuville e Tanak con Latvala pronto all’imboscata, e per poco non viene giù l’intero castello del thriller, travolto e annullato da una conclusione avvilente e banalizzata. Tutto sotto un sole incredibile dopo la tempesta del venerdì.

Il mago raccoglie da terra il cannolo, senza distogliere lo sguardo dallo “schermo”, lo ficca in bocca e sente allontanarsi l’infarto man mano che il Rally riprende il suo corso, sacrificando il solo Latvala e portando il duello tra Neuville e Tanak su un livello ancora superiore.

Il sole è tornato, le strade si sono asciugate e il grip è alto, a tratti “spaventoso”. Le velocità sono tornate alle stelle e spaventose davvero sono le trappole lasciate dal maltempo. Ma la giornata è solare e il tenore del Rally ne risente positivamente, elevando il tono dello spettacolo e del confronto verso un picco indimenticabile.

Ogier buca due volte e il motore della Fiesta numero 1 rifiuta ad intermittenza. Il Campione del Mondo scampa al pericolo e si rimette in fila, solo a maggiore distanza dai battistrada, che al contrario non perdono un colpo, e dopo essere sceso al sesto posto lasciando passare anche Paddon e Sordo. Gara difficile per il “Detentore”, si era visto subito e oggi lo si capisce meglio.

Latvala vince la prima Speciale della Tappa, e subito dopo Tanak esce allo scoperto vincendo la sua prima del Rally. Approfittando di un “basso” di Neuville, l’estone scavalca il belga e passa al comando. Come improvvisamente “scoperta” la perfetta efficienza della i20 Coupé, Paddon ritrova sé stesso, vince la prima Gołdap e annuncia il monologo Hyundai lungamente atteso. Dalla quarta in poi, e fatta eccezione per il quotidiano “strappo” della Mikolajki Arena immancabilmente vinta da Evans, le Hyundai vinceranno tutte le Prove Speciali, tre Paddon e tre Neuville. È un funzionamento a percussione che non lascia scampo, e solo Tanak riesce a resistere pur adottando una strategia totalmente diversa e basata sulla regolarità. Scuola M-Sport, Maestro Ogier.

15ma Speciale, Neuville in testa, Tanak a tre secondi, Latvala a 13, e arriva il “rischiatutto” della 16ma. Tutti dentro, Tanak perde l’ala posteriore, volata via, Neuville fora la posteriore sinistra due chilometri dentro la Speciale, e arriva fortunosamente sul cerchio, Latvala rimane senza sterzo dopo una violenta compressione, ed è fermo poco oltre metà PS. Tanak ha rallentato, Neuville ha rischiato grosso e cede la leadeship, ma resta in corsa a 14 secondi, la peggio a Latvala, che archivia uno “zero” che non ci voleva e che certo non meritava. Paddon si ritrova sul podio senza sapere da che parte è salito e Ogier, quarto, ritorna a pesare punti cruciali per un Campionato che diventa incandescente.

E qui si capisce che l’ala serve a qualcosa. Tanak deve continuare senza carico aerodinamico posteriore e ne paga inesorabilmente le conseguenze. In due speciali restituisce a Neuville tutto il vantaggio più un piccolo interesse, e per fortuna l’ultima Speciale della Tappa è troppo corta perché influisca sul risultato maturato a quel punto.

Punto e a capo, Neuville in testa, Tanak a tre secondi. Non è cambiato nulla rispetto alla prima giornata del Rally, e vista in termini di bilancio, in un’intera giornata e nove prove speciali disputate, Neuville ha guadagnato sull’avversario neanche due secondi. Ha perso per strada la minaccia Latvala, questo è vero, e il terzo è ora Paddon, ma più o meno alla stessa distanza di Ogier il giorno prima e impossibile da considerare una “minaccia”. C’è da dire che, una volta tirato il sospiro di sollievo alla fine della 16ma speciale, Neuville ha visto chiaramente che, con Tanak in quelle condizioni, aveva la possibilità di fare una differenza enorme. Il belga non si è tirato indietro ed è andato all’attacco del Rally e, in quel momento, del Campionato, e l’estone è stato bravissimo a limitare i danni, spingendo al limite delicatissimo della condizione menomata per non cedere troppo terreno. “Questi ed altro, è il bello dei Rally!” – sentenzia il Mago di Partinico.

È stato bravo Paddon, che la terapia di Nandan già sperimentata con successo su Neuville ha riportato alla luce, speriamo alla fine di un lungo tunnel, ed è bravo Suninen, sesto al debutto e buon rimpiazzo dello sfortunato Lappi, fuori dal primo giorno e punito con la Yaris non riparabile. È bravo Dani Sordo che c’è sempre ed è la terza Hyundai in cinque posizioni, e Veiby è più bravo di Tidemand con la R5.

Bravi tutti anche in Casa Citroen. Mikkelsen ha fatto molto pur non raccogliendo troppo a causa del dritto di venerdì, ma in compenso ha portato “stabilità” e una serie costruttiva con una ventata di ottimismo nella Squadra, e Lefebvre ha veramente stupito, più che per i due “podi” per la facilità con cui la C3 WRC si è lasciata condurre dal giovane “investimento” di Matton. Che sia diventata finalmente una Macchina un pelo più indulgente con i suoi timonieri? Probabilmente sì, ma per vedere se effettivamente la Macchina ha recuperato il tempo perduto credo che si dovrà aspettare il ritorno di Meeke.

Dopo la tappa più lunga del Rally, anche per le coronarie, Due Orzysz, adesso, e due Paprotki, l’ultima delle quali in regime di Power Stage. Quattro PS e meno di 60 chilometri per decidere chi vince la 74ma edizione del Rally Orlen Polonia. Due Piloti differentemente ma… indifferentemente motivati a portare a casa il massimo possibile. Se non è un duello all’ultimo non so che questo!

Il Mondiale brucia.

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