WRC 2021. Rally Portogallo. André Vilas-Boas, il Pilota di Casa

WRC 2021. Rally Portogallo. André Vilas-Boas, il Pilota di Casa
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Strana la vita. L’allenatore più giovane vincitore di una Coppa Europea di Calcio arriva al WRC… passando per la Dakar, Vilas-Boas correrà nel WRC3 con una Citroen C3 Rally2
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
12 maggio 2021

Porto, Portogallo, 11 Maggio. Rally del Portogallo, 20-23 Maggio, 4° Prova del Mondiale WRC 2021. Il Pilota di casa, ammirato e molto conosciuto non è di questo mondo. Il suo successo l’ha ottenuto in un altro ambito, nel Calcio. Ecco, abbiamo introdotto una figura davvero eccellente: André Vilas-Boas.

Quando lo abbiamo conosciuto era il 2018, in Perù. Strano vero? No, Vilas-Boas era quel ragazzo di quarant’anni che guidava una della Toyota di Overdrive Racing, a disposizione di buche e sassi, scossoni e carambole per un’ebrezza della velocità e dell’avventura che non ha eguali. Era il Pilota dell’Hilux numero 346 e aveva per navigatore Ruben Faria, da poco ex Pilota motociclistico nell’orbita del pianeta KTM e alla ricerca di una strada di diversificazione. Sarebbe diventato, infine, manager di Husqvarna e di Honda, Squadra con la quale finalmente la Casa e il Pilota ora Team Manager hanno vinto le edizioni 2020 e 2021. La stranezza era che un tipo importante come Ruben Faria facesse da navigatore e non da pilota. La risposta venne subito: quel ragazzone dalla barba appena incolta, sorridente e sornione, era André Vilas-Boas. “Come, non lo conosci? – Mi fa Mr. Franco – È l’allenatore più giovane ad aver vinto una Coppa europea!” Così mi sono dovuto studiare la sua pagina del Calcio.

In effetti André Vilas-Boas è un nome solido, atipico e quasi “trasversale”. Deve il suo percorso di successo a un approccio diverso, di fatto basato su studi di tipo statistico applicati alla disciplina sportiva in questione. Peraltro deve la sua carriera fulminante anche a un tipo di impostazione dell’approccio umano che trascende i filtri di ruolo per andare direttamente a bomba. Così si presentò all’allenatore Robson, facendogli notare che il tale giocatore, all’epoca Domingos Paciencia, poteva essere utilizzato in quell’altro modo. Robson, che all’epoca allenava il FC Porto, Squadra della Città del signor-perfettamente-sonosciuto-Vilas-Boas, fu colpito da tanta “impudenza”, al punto da voler approfondire.

Il Porto, lo scudetto, la Coppa Europa League, Mourinho, l’Inter, poi Chelsea, Tottenham. Una parabola senza fine, senza limiti e senza riguardo per l’età. Una caratteristica di André è che resta sempre giovane, più giovane ancora rispetto agli obiettivi che si pone. Un “bruciatore di tappe”, si direbbe.

Finita l’avventura calcistica alla guida dello Shangai, André-Vilas Boas si prese un pausa di riflessione e cambiò radicalmente aria. Così arrivò alla Dakar. Inizialmente la sua idea era di correre in Moto, ma il suo amico Alex Doringer, allora a capo del Team ufficiale austriaco, lo sconsigliò. Avrebbe avuto bisogno di almeno un anno di preparazione specifica. Così, visto che Doringer era legato in qualche modo a Jean-Marc Fortin e quindi a Overdrive, la proposta di correre la Dakar in Auto fu “prestamente” trasformata in un progetto esecutivo. Tempo un paio di mesi, André Vilas-Boas e Ruben Faria erano schierati alla partenza della Dakar Perù-Bolivia-Argentina. per la verità André ne uscì in qualche modo scottato, un volo con il naso della Macchina piantato nella sabbia oltre una duna, e il ritiro alla quarta tappa, il 10 Gennaio, con qualche acciacco. Ma il dado era tratto.

E si arriva all’attualità. Di nuovo in “pausa” post Olympique Marseille, e a 43 anni André Vilas-Boas si rimette in gioco, anzi rimette al centro la palla della sua passione per i motori. Questa volta è niente meno che il WRC, niente di meno che la prova di Casa del Campionato World Rally Car 2021, il Rally del Portogallo. A disposizione dell’allenatore dei miracoli una Citroen C3 Rally2, per la precisione sarà la numero 57 schierata nella categoria WRC3, vale a dire dei “Privatoni”, con la quale correrà il Rally insieme a Conçalo Magalhaes, amico quasi d’infanzia, “condivisore di passioni” e già suo compagno di avventura nel Rali Vieira di Minho Extra del debutto, stessa Macchina, 10° posto assoluto.

Come sempre, in questi casi, il proposito è di un’apparizione “spot”, occasionale e dunque non ripetibile. È vero che i costi del WRC sono qualcosa di impegnativo, e che come dice lo stesso André se non altro quelli della Dakar sono meglio distribuiti su un impegno più lungo e vario.

Ma la verità è che per virus o sindrome da Motorsport non c’è vaccino né cura!

 

© Immagini -Toyota TGR-DAM, RedBull Content Pool – Overdrive Racing

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