WRC21. Rally Portogallo. Tanak per tenere alta la bandiera Hyundai

WRC21. Rally Portogallo. Tanak per tenere alta la bandiera Hyundai
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Sembrava una marcia trionfale, invece si rivela una battaglia aspra. All’inizio sono 3 Hyundai in testa, e Sordo è super, poi sale Evans, scende Ogier… e crolla Neuville. È il colpo di scena permanente del WRC, avvincente
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
21 maggio 2021

Porto, Portogallo, 21 Maggio. Roba da non credere, o da crederci senza troppo entusiasmo. Fino a metà giornata il “piano” Hyundai sembrava perfetto. Abbondantemente motivati, spinti da una i20 allo stato dell’arte, e ben amalgamati da una miscela perfetta di chance e strategia, Dani Sordo, Ott Tanak e Thierry Neuville erano in testa al Rally del Portogallo. Un triplete. Per tutti gli altri, fatta eccezione di Fourmaux, sorprendente e dignitoso in mezzo al gruppo, era mare in tempesta, indecifrabile, ingestibile. Evans inseguiva con fatica in quarta posizione già staccato, Rovanpera e Ogier arrancavano fuori dai giochi.

Era solo il primo giro, d’accordo, non facile da interpretare nella scelta delle gomme, Pirelli troppo morbide o troppo scivolose con il terreno a quell’ora, e nel supplizio d’ordine di partenza (ma di Mondiale) impietoso per Ogier che, invece, esaltava Neuville.

Poi Rovanpera vinceva la seconda Lousa, Sordo rispondeva riprendendosi la seconda Gois e Neuville riprendeva e passava Tanak. Arganil 2, Tanak usciva in testa, di un soffio davanti a Neuville, e il solo Evans sbucava tra le frecce coreane davanti a Sordo. Rally bellissimo, quel senso unico che avvince. Anche alla fine del secondo giro tre Hyundai davanti a tutti. Metà del nostro “pronostico” era rispettato perfettamente: le macchine di Andrea Adamo per rovesciare la situazione e raddrizzare il campionato.

Ancora due Speciali al “riposo”, Mortagua e Lousada, l’ultima è una “passeggiata” spettacolare di poco più di 3 chilometri. Sembrava fatta, gioco perfetto e quasi “arrogante” delle Hyundai. Poi il colpo di scena. Doppio già che ci siamo. Sulla Mortagua Neuville prende a calci la disciplina e… la fiducia. Una nota sbagliata, la macchina va lunga, appena un tentativo di riprenderla e “inciampa” su un tronco tagliato. Una nota sbagliata? Un tronco? Ah Schettino, ma vogliamo scherzare? Ecco un altro primato in Campionato che invece di avvicinarsi si allontana e un secondo posto che non sarà più tale alla fine del Rally. Brutta storia essere tifosi (come me) di Thierry Neuville!

Dani Sordo che era in testa fino alla fine del secondo giro con il nuovo navigatore Borja Rozada, invece, “stalla” e la Hyundai non riparte più. Questa di solito è una disdetta dell’elettronica, non ci si può fare nulla se non facendo meglio la volta successiva. Poi si aggiunge anche l’usura delle gomme. Finite, e con quelle finite le speranze di rimediare allo stop. Sordo resta per fortuna terzo, a dieci secondi dalla vetta e ancora perfettamente in corsa, soprattutto pensando all’ordine di partenza di sabato. Intanto, tuttavia, quella tripletta delineatasi come premio al lavoro e alla bontà delle strategie scivolava via, sfarinata e avvilita. Non mi va di parlarne. Troppo deluso, o forse solo è il contraccolpo della gara perfetta svanita in 20 chilometri.

Per fortuna essere Campioni del Mondo non è mai un caso, ed ecco rispuntare l’antologia del WRC. Le ultime due Speciali vedono il rilancio di Seb Ogier, che vince la Mortagua e quasi dimezza il disavanzo, e il carattere di Ott Tanak, che vince l’ultima Louzada, impugna la bandiera Hyundai e si avventa sulla leadership.

Nulla è definitivo a questo mondo, figuriamoci nel WRC. Adesso c’è un Sabato non meno stravagante nel quale certe opzioni si invertono. Ogier, partendo più indietro dalla quinta posizione, potrà giocare le sue carte in uno scenario agonistico di nuovo favorevole. Tanak, ormai votato alla difesa della causa, non sarà meno che furioso e affamato. In mezzo ai due, secondo a sei lunghezze dal leader estone, c’è l’Evans che ti aspetti ormai ad ogni appuntamento. Sempre apparentemente affannato e con gli occhi fuori dalle orbite. Non lasciamoci ingannare, in realtà è solo in una personalissima forma di iperventilazione e uno sguardo che spazia lontano alla ricerca del proprio Titolo.

Insomma, puntavamo sull’attacco Hyundai e ci abbiamo indovinato. Sei speciali vinte su otto non sono uno scherzo o un caso. Puntavamo sulla capacità di difesa delle Toyota e ci abbiamo indovinato ancora. Il potenziale di Evans, Ogier e forsanche di Rovanpera per questa occasione resta ancora tutto da scoprire. Un Rally del Portogallo che accontenta tutti? No, direi piuttosto un Rally che renderà molto felice uno e assai scontento un altro. Di chi parliamo? Evans a parte… i sospetti sono sempre i soliti! Fissiamo dunque la classifica più che mai precipitosa e provvisoria, Tanak, Evans, Sordo, e godiamoci un 54° Vodafone Rally de Portugal veramente avvincente.

 

© Immagini -Toyota TGR-DAM, Red Bull Content Pool – Hyundai Motorsport Media

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