WRC22. Acropolis Grecia. D1. Loeb, Ford, e Effetto Loeb

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Loeb va in testa, un giovane di nome Pierre-Louis Loubet lo batte e passa al comando. Il re si riprende nel finale, riconquista la leadership. È la “strana” doppietta Ford che nessuno immaginava. Hyndai e Toyota indietro
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
9 settembre 2022

Lamia, Grecia, 9 Settembre. Via da Atene, via da Corinto, il Rally degli Dei si sposta a Est del Peloponneso per la sua prima giornata vera. Ed è subito un Rally da favola. Frustrante incubo da fantascienza. Eppure è tutto perfettamente, completamente reale, tutto sotto i nostri occhi. Nessun senso meraviglia che non si sia già provato, e più volte. Sébastien Loeb arriva per uno dei suoi tanti, ormai… una tantum, si siede al volante, stringe cinture e guanti e via, le suona a tutti. Tempi duri per le speranze, per le promesse del Motorsport quando si parla di Rally, di WRC.

Va bene, ci son varie scusanti. L’ordine di partenza favorevole per l’ospite speciale, le Toyota che non sembrano aver indovinato le regolazioni di base, quella naturale, ovvia forma di prudenza degli assidui sotto pressione per tutte quelle variabili, campionato, contratto, orgoglio e responsabilità, che definiscono i contorni del futuro. Tutte scusanti che un nove colte Campione del Mondo in vacanza al Rally dell’Acropoli ha il diritto di non chiamare in causa, tutte pressioni che il fuoriclasse dei fuoriclasse ha il diritto di non sentirsi addosso. Cosa resta? Un altro grande episodio di piacere di guidare, un altro exploit, un'altra favola del WRC. D’accordo, siano solo alla fine del primo giro, ma le favole non hanno tempo né contagiri, vivono nell’eternità del presente.

Loeb è anche effetto booster, enzima, numero ottano per i sin qui poveri destini e numeri M-Sport. Dopo tre quarti di Campionato avvilente, colpa delle Macchine, colpa della sfortuna, colpa dei Piloti, arriva Lui e va tutto bene. Funziona, dunque, anche per i sin qui comprimari, primo fra tutti quel davvero promettente (secondo) Pierre-Louis Loubet figlio d’arte non a caso. Il ragazzo si fa trascinare dall'effetto Loeb e sale improvvisamente di tono andando a vincere la Dafni, quinta Speciale del giorno, proprio in corrispondenza con il "basso" del suo idolo, solo ottavo a 10 secondi. Morale, 2 Ford nei primi tre. Calmi, direte voi. E va bene.

Anzi no. Onorato il suo idolo, Loubet si lascia andare all’entusiasmo e vince anche la successiva Livadia, 21 chilometri, un buon margine su Lappi e ancor di più su Loeb, terzo. Sta succedendo qualcosa di inedito, gli Dei del Rally lo vedono di buon occhio e il giovane Loubet si proietta in testa al Rally davanti a Lappi e Loeb. È un frangente in cui il mondo sta andando alla rovescia. Le Toyota sono indietro, le Hyundai di Neuville e Tanak non riescono a mordere.

L’ultima del Venerdì è la Bauxites, 23 chilometri. Il sogno si mette in pausa. Piccoli problemi di freni e di guida assistita e Loubet è costretto a tornare con i piedi per terra. Loeb lo castiga, vince la speciale davanti a Sordo e Tanak, opportunamente distanziati, e torna al comando del Rally. I Piloti Hyundai in generale lamentano poco bilanciamento e troppo sovrasterzo, quelli di Toyota in generale fatica e scarso grip. I Piloti Ford si dividono in due gruppi: Loubet che non crede a quello che sta succedendo e si domanda cosa ci sia di speciale oltre alla Macchina e al Navigatore, Loeb, dal canto suo, che è genericamente soddisfatto in testa alla corsa. Sotto le tende di M-Sport c’è malcelato entusiasmo. Se non altro, alle martellanti domande su cosa non abbia funzionato fino a questo punto può esserci una risposta abbastanza chiara: la Macchina va, sui Piloti bisogna ragionare. Del gruppo dei frustrati si salvano Neuville, che comunque difende un quarto posto sempre buono, adesso difeso da Sordo, e Lappi che è comunque a podio e, a questo punto del Rally, il migliore del Team Gazoo. Nell’ordine dunque, quando si va al riposo, Leob, Loubet, Lappi, Neuville, Sordo. Rovanpera è 9°.

Lo spauracchio del Rally di Grecia si è un po’ ridimensionato, i più ritengono di non rischiare troppo e portano una sola Pirelli di scorta, le hard avendo superato brillantemente la prova. Forse la giornata più lunga del Rally, con il parametro dell’ordine di partenza reso più pertinente, ci dirà di più. Il sabato dell’Acropolis contempla tre Speciali per due giri: Pyrgos, Perivoli e Tarzan, per un totale significativo: 150 chilometri. Ho come l’impressione che ci sia da aspettarsi che il Rally di Grecia ricominci da capo.

 

© Immagini -Toyota TGR-DAM - Red Bull Content Pool – Hyundai Motorsport – Ford M-Sport

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