WRC23. Rally Chile. Tanak back to Hyundai e altre Storie

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Piero Batini
  • di Piero Batini
La notizia gira da tempo al service park: Tanak riapre la porta che aveva chiuso alle sue spalle appena un anno fa. Accade quando le cose in casa M-Sport girano alla perfezione. Poi altre storie di Gomme, Toyota, Suninen…
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
3 ottobre 2023

Concepcion, Chile, 1 Ottobre 2023. L’avrei fatto lo stesso, il week end è stato zeppo di emozioni, ma un ritorno sul Rally Chile diventa necessario. Il titolo del film di oggi, già sin troppo strombazzato, è Ritorno Al passato, regista e protagonista Ott Tanak, il quale contestualmente alla strepitosa vittoria in Cile con Ford e M-Sport lascia che si rafforzi l’informazione del suo ritorno al (rinnovato) Team di Alzenau. La notizia è senza dubbio forte, ma niente affatto inaspettata. Pur se con le carte in regola per vincere e convincere, la stagione di Tanak con Ford non è stata all’altezza delle aspettative degli attori, dei tifosi e degli appassionati in genere. Acquisita la scarsa propensione dell’estone alla fidelizzazione, invece, non era scrivibile con convinzione che sarebbe tornato proprio in quella situazione nella quale in tre stagioni non era riuscito a cavare un ragno dal buco. Certo, l’assetto del Team Hyundai Motorsport WRC di oggi è diverso dall’Adamo-centrico di qualche stagione fa, ma quando si chiude una porta alle proprie spalle, tornare a riaprirla poco dopo sta a significare che l’andata è stata uno sbaglio, e che il ritorno potrebbe anche esserlo di nuovo, in questo caso doppio. Insomma, non vedo proprio perché Tanak, seppure grande esperto di andate e ritorni, dovrebbe indovinarla questa volta. Che poi la notizia è tutta da ufficializzare. Per me Tanak e Wilson restano un’accoppiata vincente!

L’epilogo è equilibrato (e un po’ strano). Un’insolita Ford Puma Rally1 sul gradino più alto del podio di Concepcion, poi la Hyundai i120 di Neuville e la Toyota di Evans, seguita dalle omologhe di Rovanpera e Katsuta. Manca all’appello Suninen, autentico protagonista di due terzi e passa del Rally cileno, e manca Lappi, di fatto mai entrato in scena perché… uscito prematuramente, e spettacolarmente, alla fine della prima Speciale de Rally. In un certo senso manca anche il contributo agonistico generale di Rovanpera, troppo sacrificato dall’ordine di partenza, che torna da Sud America con una buona dote ma senza aver dato troppo allo spettacolo e all’agonismo di cui è solito offrire lo show. Fatto salvo il Power Stage, naturalmente. Su un gradino più alto Evans, soprattutto per l’indomabile buona volontà, e ancora più in alto Neuville, secondo assoluto, per una volta non un’eredità ma merito acquisito. Sempre in pressione e decisamente in palla l’ultimo giorno, il belga, non solo per il dovere di riagguantare sulle strade il fuggitivo Suninen.

La scelta delle gomme.

Quando si parla di campioni e di “errore”, o peggio ancora di “grosso errore”, sicuramente si fa peccato di presunzione. Chi siamo noi per giudicare uno specialista? Abbiamo mai guidato a quei livelli? Diciamo che si tende a dare l’idea di un contesto generalizzandolo di molto. Quell’”errore” nella scelta delle gomme da parte degli Equipaggi Toyota il sabato mattina è probabilmente da annoverare tra gli errori, sì, ma di valutazione. Certamente tutti avevano fatto considerazioni e calcoli sensati, Pirelli stessa aveva diffuso una specie di “manuale” puntando sulla criticità della tappa del Sabato, soprattutto nelle ripetizioni del pomeriggio. Diciamo che l’”errore” è diventato tale strada facendo, quando, ormai troppo tardi, Rovanpera & Co., che avevano puntato sull’inferno del pomeriggio, si sono accorti che andavano rapidamente sulle tele anche al mattino. Da lì l’ammissione a fine Speciale: “Un errore, non è stata una buona scelta!” Da lì, soprattutto, viene da sottolineare quanto sia importante quell’anello di gomma nera montato sul cerchio di lega d’alluminio, che ha il compito di tradurre in lingua Grip il difficilissimo protocollo d’intesa tra suolo e “pacchetto”, inteso come Pilota, Macchina e Potenza da scaricare e convertire in risultato.

Soddisfatti i rimborsati. La domenica di Concepcion inizia con un aggiornamento… inutile. Al termine di un articolato processo di giudizio riferito alla 12 e ultima Speciale del sabato, il tribunale della FIA ha deciso che Munster ha ostacolato Rovanpera. Al finlandese sono stati restituiti a tavolino una ventina di secondi, e al debuttante francese è stata appioppata una multa di 500 euro per non aver risposto alla chiamata radio del tracking, con la quale gli avrebbero detto di levarsi dalle scatole e aspettare. L’Equipaggio era sceso di macchina per cambiare due ruote e non si è accorto che alla ripresa. Dunque danno e beffa per il francese, e inutile correzione per Rovanpera, che era e resta quinto, distante sia dal quarto e che dal sesto. Burocrazia e regole.

Il piccolo dramma di Suninen. Domenica. Teemu è secondo assoluto, ha vinto due volte e, almeno sugli sterrati del Rally Chile, resiste all’arrembaggio del capitano e compagno di Squadra Neuville. Con le prime due Speciali della Domenica il belga gli ha mangiato metà dei 14 secondi che il finlandese amministrava dal Sabato sera. Ne mancano due, le ripetizioni della Las Pataguas, 13 chilometri, e della Ponen, 14, ultima in regime di Power Stage. Siamo lì che maliziosamente, perfidamente ci chiediamo quando Abiteboul lancerà l’ordine di Scuderia che mortificherà Suninen e la sua bellissima corsa quando, a metà della penultima speciale, Suninen urta qualcosa che provoca la rottura dello sterzo della sua Hyundai, con conseguente, inevitabile uscita di strada. E di scena. Peccato, peccato davvero. Con il malefico e inutile senno di poi verrebbe da dire che Abiteboul avrebbe fatto meglio a intervenire.

Rovanpera & Co. In Cile non va male a nessuna delle tre Toyota. Del resto il Titolo costruttori con due Rally d’anticipo vuol ben dire qualcosa. Da lì a dire che per gli Equipaggi Yaris Rally 1 Hybrid sia stato un grande Rally ce ne corre. Evans era partito benissimo andando in testa il Venerdì, e da Rovanpera, sacrificato dall’ordine di partenza, ci si aspettava l’attacco solitamente micidiale del Sabato. Non è stato così, e tutto si è risolto nella nona Speciale, l’ormai mitico, emblematico calvario della Maria de Las Cruces quando, sbagliando clamorosamente scelta delle gomme, carico di soft invece delle più giuste Pirelli hard scelte da Tanak, Suninen e Neuville, le tre Toyota sono finite sulle tele o, addirittura, sui cerchi, dispensando agli avversari voucher da diecine di secondi.

© Immagini -Toyota TGR-DAM - Red Bull Content Pool – Hyundai Motorsport – Ford M-Sport – WRC.com

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