Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La variante più sportiva della YU7 è stata infatti avvistata durante i collaudi sul leggendario Nürburgring Nordschleife, segnale che la casa cinese sta preparando il debutto di un modello pensato per misurarsi con i giganti del settore.
La versione potenziata del YU7 era già stata intravista in Cina lo scorso luglio, poche settimane dopo l’avvio delle vendite della variante standard. In quell’occasione si parlò di un possibile lancio con il nome YU7 Ultra, in linea con la berlina sportiva SU7 Ultra. Tuttavia, indiscrezioni più recenti confermano che la denominazione definitiva sarà Xiaomi YU7 GT, almeno per il mercato europeo.
Rispetto al modello di serie, la YU7 GT si distingue per un assetto ribassato, passaruota allargati e un look ancora più muscoloso, enfatizzato da una mimetizzazione a tinte contrastanti. Le carreggiate sono state ampliate per ospitare pneumatici da 305 mm, montati su cerchi da 21 pollici, dietro ai quali spiccano dischi freno ceramici con pinze gialle, un dettaglio che richiama la già citata SU7 Ultra. Non mancano un grande spoiler a “ducktail”, specchietti retrovisori senza cornice, maniglie a filo carrozzeria e un sensore LiDAR posizionato sul tetto, confermando l’attenzione all’assistenza alla guida di ultima generazione.
Sotto la carrozzeria, il nuovo SUV dovrebbe adottare lo stesso schema propulsivo della SU7 Ultra: tre motori elettrici in configurazione tri-motor. L’asse anteriore ospita un motore da 288 kW (286 CV), mentre al posteriore trovano posto due unità da 450 kW (570 CV) ciascuna. Il sistema raggiunge una potenza combinata di 1.138 kW (1.526 CV) e una coppia massima di 1.770 Nm, valori che lo pongono nella fascia delle hyper-SUV elettriche.
L’alimentazione è affidata a una batteria CATL Qilin 2.0 da 93,7 kWh con celle NMC ternarie, progettata per garantire elevata densità energetica ed efficienza. Il parallelo con la SU7 Ultra non è casuale: la berlina di Xiaomi, già definita un “benchmark globale”, è stata recentemente fotografata persino nei pressi dello stabilimento Ferrari a Maranello, alimentando speculazioni sull’interesse dei costruttori tradizionali verso le soluzioni tecniche della startup cinese.