Xiaomi YU7: il suv cinese fa il botto di ordini, ben 200.000...ma consegne al rallentatore

Xiaomi YU7: il suv cinese fa il botto di ordini, ben 200.000...ma consegne al rallentatore
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200.000 ordini in 3 minuti per la nuova elettrica di Xiaomi
11 agosto 2025

Il debutto della Xiaomi YU7 è stato un successo travolgente sul fronte commerciale, ma la capacità produttiva resta il vero collo di bottiglia. Presentata il 26 giugno 2025, la YU7 ha registrato 200.000 preordini nei primi tre minuti e 289.000 in un’ora, arrivando a 315.900 ordini nelle prime 72 ore. Eppure, nel primo mese sul mercato, le consegne si sono fermate a 6.042 unità.

Secondo i dati di luglio, la YU7 è quarta tra le vendite di SUV medio-grandi in Cina, dietro a Li L6 (14.830 unità), Leapmotor C16 (6.586) e Li L7 (6.237), ma davanti a rivali come BMW X5 (5.062) e BYD Tang L (4.249). Nello stesso periodo, la berlina SU7 di Xiaomi ha consegnato 24.410 unità, per un totale combinato di 30.452.

Produzione in crescita, ma la strada è lunga

La produzione della YU7 è iniziata nella Fase 1 dello stabilimento Xiaomi Auto, operativo da un anno con una capacità annua di 150.000 unità. A metà giugno è stato completato lo stabilimento Fase 2, destinato a eguagliare questa capacità una volta a regime. Tuttavia, i volumi attuali restano lontani dagli obiettivi: Xiaomi punta a consegnare 350.000 veicoli nel 2025, di cui 200.000 nella seconda metà dell’anno, il che richiederebbe una media di 33.000 consegne mensili.

La YU7, pur essendo il secondo modello in gamma, non ha ridotto la pressione sulla SU7: solo il 10% dei preordini della berlina è stato convertito verso il SUV. Anzi, i due modelli ora competono per le stesse linee di assemblaggio. I tempi di attesa per una YU7 superano i 10 mesi, una criticità per i clienti in un mercato elettrico che evolve rapidamente e con politiche fiscali che cambiano di anno in anno.

Per gestire la domanda, Xiaomi ha iniziato a chiedere ad alcuni clienti il pagamento anticipato dell’intero importo per accelerare la consegna, ma il backlog combinato di YU7 e SU7 resta enorme. L’azienda potrebbe valutare nuovi modelli per incentivare lo spostamento degli ordini, ma la strategia, come dimostra il caso YU7, rischia di non avere effetti immediati sulla disponibilità.

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