Opel Karl

Opel Karl
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
La nuova Opel Karl è una citycar tutta sostanza, ma negli allestimenti più ricchi riesce ad offrire equipaggiamenti sconosciuti alle sue concorrenti, come il wifi di bordo. Prezzi interessanti, ma le plastiche sono dure
  • Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
5 giugno 2015

La nuova Opel Karl è appena arrivata ma le è già stato affidato un compito importantissimo. Da un lato infatti deve raccogliere la pesante eredità lasciata dalla Agila, la precedente citycar della Casa di Rüsselsheim, sviluppata in partenrship con Suzuki. Un modello particolarmente apprezzato in Italia, dove in 15 anni di onorata carriera ha venduto ben 240.000 unità. Dall'altro però vuole anche andare a raccogliere tutta quella clientela rimasta orfana della Spark, l'erede della Matiz, che non verrà più importata in Europa. Chevrolet infatti, altro marchio insieme a Opel della galassia GM, ha deciso di abbandonare (quasi totalmente) i mercati del Vecchio Continente.

Di che si tratta

La nuova Opel Karl quindi è una citycar pensata per andare a combattere nel cuore del segmento A, dominato in Italia da Fiat Panda e Hyundai i10 e dalle tre citycar dell'alleanza PSA-Toyota (C1, 108 e Aygo), ma anche da Kia Picanto e dalle tre piccole pesti del Gruppo Volkswagen (up!, Citygo e Mii). Un segmento difficile quindi, ma vitale per un costruttore generalista, soprattutto nel nostro Paese dove vale qualcosa come il 47% del mercato totale! A onor del vero bisogna precisare che Opel è già presente in questa fascia di mercato da qualche anno con la Adam.

 

Si tratta però di un prodotto completamente diverso dalla nuova Karl. Prima di tutto la Adam è a tre porte e poi punta al cliente in cerca di qualcosa di sfizioso e curato, in una parola, premium. Non è un caso quindi che il principale competitor della Adam sia proprio la Fiat 500, un modello che ha fatto di stile e personalità la propria bandiera. Di tutta un'altra pasta invece la Karl, una citycar a cinque porte, tutta sostanza e concretezza, pensata per chi vuole essenzialmente praticità e funzionalità prima di andare alla ricerca di stile ed infinite possibilità di personalizzazione.

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La nuova Opel Karl è un progetto completamente nuovo, sviluppato dalla prima all'ultima vite da General Motors

Dal vivo: com'è fuori

Lunga 3,68 m, larga 1,69 ed alta 1,47, la Karl si presenta con un design piuttosto semplice, che si sposa bene con lo spirito del modello. Si fanno notare i grandi gruppi ottici anteriori, con la tipica calandra trapezoidale, segno inconfondibile di tutti i più recenti modelli firmati Opel, ma anche le due vistose nervature laterali, che tagliano in due le maniglie, conferendo un tocco di aggressività. Si possono scegliere dieci colori diversi per la carrozzeria, mentre per quanto riguarda la gommatura si parte con cerchi in lega in acciaio da 14" per passare a quelli in lega da 15" o addirittura 16".

 

Nel complesso gli accoppiamenti di carrozzeria sono realizzati in maniera più che discreta per un'auto di questa categoria, così come le guarnizioni. Anche se in alcuni punti non sono fissate in maniera estremamente solida - in ogni caso niente di trascendentale per una segmento A - abbondano in quantità, con ripercussioni più che positive sull'insonorizzazione dell'abitacolo.

Dietro c'è posto per sistemare le gambe in maniera dignitosa, senza quei contorsionismi a cui costringono spesso le citycar

Dal vivo: com'è dentro

A proposito di interni, dentro alla Karl si vive bene. Gli sforzi degli ingegneri per ottenere un'abitacolo il più spazioso possibile su un'auto ultra-compatta sono stati premiati. Davanti c'è spazio sufficiente anche per i guidatori più alti, ma la vera sorpresa è dietro dove si sta tutto sommato comodi e - aspetto ancora più sorprendente per un'auto così compatta - c'è posto per sistemare le gambe in maniera dignitosa, senza quei contorsionismi a cui costringono spesso le citycar. L'auto può essere omologata per cinque - un aspetto non così scontato sulle segmento A - anche se nella realtà dei fatti si sta comodi in due, mentre il terzo si deve arrangiare come può.

 

Pur essendo una citycar la Karl sfoggia un display da 7 pollici integrato

karl interni

 

Molto apprezzabile poi la presenza di vetri posteriori abbassabili (le citycar molto spesso hanno vetri con apertura a compasso o, peggio, totalmente fissi), per di più ad azionamento elettrico sulle versioni top di gamma. Per i più esigenti poi non manca nemmeno il tettuccio apribile elettricamente. Il bagagliaio invece non è grandissimo (ci stanno due trolley compatti sistemati in piedi). Offre 215 litri di capacità (VW up! e Hyundai i10 partono da 250 litri) e c'è un gradino piuttosto ingombrante per accedere al vano. Le cose vanno senza dubbio meglio abbattendo i sedili (frazionamento 40:60), con il bagagliaio che può arrivare ad un valore massimo di 1.013 litri.

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Lo spazio dietro è sorprendente date le dimensioni esterne

Tecnologia: altro che citycar!

Al di là della buona abitabilità, Karl riesce a sorprendere anche per l'equipaggiamento disponibile. Sulla versione top di gamma si può avere un display touch integrato da 7 pollici - una vera rarità in questo segmento - che permette di interfacciarsi con l'impianto multimediale IntelliLink. Già apprezzato con Adam e nuova Corsa questo sistema su Karl si dimostra ancora più raffinato visto che grazie alle tecnologie Android Auto e Apple Car Play permette di integrare in maniera perfetta il proprio smartphone. Nel nostro caso per esempio abbiamo navigato tranquillamente utilizzando le Mappe di un normalissimo iPhone. Il tutto si comanda attraverso il display centrale, attraverso cui si può avere accesso anche ai messaggi, alla rubrica e allo streaming audio, con la stessa identica grafica di iOs.

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I finestrini posteriori sono abbassabili, anche elettricamente

 

Ma la Karl va ancora oltre rendendo disponibile una connessione wi-fi dedicata ai passeggeri, che supporta fino a sette device diversi e persino i servizi Opel OnStar (saranno disponibili solo nei prossimi mesi). In pratica il guidatore avrà sempre a disposizione un operatore pronto a rispondere alle sue richieste, per esempio in caso di guasti, o a chiamare i soccorsi in caso di incidente. Niente male - stiamo sempre parlando di una citycar entry-level! - anche la lista degli equipaggiamenti. Di serie ci sono sei airbag, ma si può avere anche cruise control, volante e sedili riscaldati, lane departure warning e sensori di parcheggio posteriori

Qualità: bada al sodo

I vertici Opel non lo nascondono: la Karl è un modello entry-level e lo si capisce bene dagli interni. Le plastiche sono dure, pensate più per durare nel tempo che per apparire, anche se, a differenza di alcune concorrenti,  ricoprono l'intero abitacolo senza lasciare allo scoperto porzioni di carrozzeria a vista. C'è un bauletto anteriore portaoggetti  - non si trova spesso in questo segmento - e nelle tasche laterali possono trovare posto bottiglie da un litro.

Se si ha un’auto da rottamare inoltre il prezzo d’attacco scende addirittura a 8.500 euro

 

I sedili sono rivestiti in tessuto robusto, ma si può avere anche il misto pelle sulle versioni top di gamma. Il volante in ogni caso è ben fatto, con tutti i comandi a portata di mano e rifinito a dovere anche grazie ad una modanatura satinata. Se si esclude la plancia però, dove c'è una finitura in piano black, non ci sono plastiche lucide e non esistono grandi possibilità di personalizzazione. Del resto per chi cerca qualcosa di unico e molto più particolare (ma anche ben più costoso!) c'è sempre la Adam!

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Per tenere basso il prezzo d'acquisto Opel ha scelto di offrire un solo motore. Si tratta di un nuovo 1.0 tre cilindri aspirato da 75 CV

Motore: o così... o così!

L'unica motorizzazione disponibile è un nuovo tre cilindri aspirato da 1.0 Euro 6 in grado di erogare 75 CV e 95 Nm di coppia. E' un motore del tutto nuovo, realizzato interamente in alluminio e derivato direttamente dal nuovissimo 1.0 turbo ad iniezione diretta che abbiamo già elogiato sulla Adam. In questo caso non troviamo però un sistema di sovralimentazione e un albero di controbilanciatura e l'unico cambio disponibile, almeno per ora, è un classico manuale a cinque marce.

 

Anche la piattaforma però è completamente inedita. Si tratta di un'architettura sviluppata da GM per le sue nuove citycar. A partire da questa base di partenza poi Opel ha realizzato, secondo la sua filosofia costruttiva, la Karl, mentre Chevrolet, seguendo un cammino di sviluppo parzialmente diverso, ha portato alla luce la Spark di seconda generazione (è stata presentata allo scorso Salone di New York), destinata esclusivamente ai mercati extra-europei. Per questo motivo la Karl non viene costruita in Germania, come suggerirebbe il marchio di fabbrica, bensì in Corea del Sud, sulla stessa linea che darà vita alla futura Spark.

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La strumentazione riprende lo stile della nuova Corsa, con il computer di bordo al centro

Prezzi interessanti

Fin dall'inizio del suo sviluppo, la Karl avrebbe dovuto avere il prezzo come arma principale per attirare nuovi clienti. Promessa mantenuta, a giudicare dal listino italiano. Si parte da 9.900 euro (la Agila partiva da 10.500!), ma per tutta l’estate ci sarà offerta lancio che sconta l'attacco a 9.300 euro. Se si ha un’auto da rottamare inoltre il prezzo d’attacco scende addirittura a 8.500 euro. Tre gli allestimenti previsti per l’Italia: Karl, n-Joy e Cosmo.

Le nostre impressioni di guida

Prendiamo posto su un esemplare full optional in allestimento Cosmo. I sedili anteriori sono piuttosto comodi anche se non eccessivamente sagomati. Peccato solo che lo schienale possa essere inclinato soltanto con una leva che procede a scatti e non con una più pratica e graduale rotella. Il volante è regolabile solo in altezza e non in profondità, ma non è difficile trovare la corretta posizione di guida. Il merito è del sedile regolabile in altezza (solo quello del guidatore), che permette di assumere una postura molto confortevole e, se lo si desidera, anche piuttosto rialzata.

Il nuovo 1.0 aspirato tedesco si rivela una vero gioiellino. Ha perso quasi del tutto quel rumore “da frullino” e quella ruvidità tipiche dei tre cilindri visti sino ad oggi

 

Diamo vita al piccolo tre cilindri mille, che si dimostra sin da subito silenziosissimo (il merito è senza dubbio anche della buona insonorizzazione generale). Al minimo si avverte qualche piccola vibrazione che scompare però non appena si sfiora l’acceleratore. Il nuovo 1.0 aspirato tedesco si rivela una vero gioiellino. Ha perso quasi del tutto quel rumore “da frullino” e quella ruvidità tipiche dei tre cilindri visti sino ad oggi. L’erogazione naturalmente è super lineare e molto  tranquilla visto che si tratta di un motore pensato per muoversi in città e passeggiare con grande calma. Un comportamento che si sposa alla perfezione con il cambio manuale, sempre pronto a regalare innesti facili e piuttosto precisi, senza impuntamenti. L’unico appunto semmai va riservato alla frizione, che ogni tanto, nelle ripartenze, “strappa” un po’ troppo forte, con un comportamento in ogni caso molto simile a diverse competitor di questa taglia.

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C'è persino una piccola telecamera anteriore per il Lane Keeping Assist, che avvisa in caso di abbandono involontario di carreggiata

 

Il tre cilindri Opel però è anche estremamente elastico e questo permette di non dover lavorare troppo con la leva del cambio, nonostante una rapportatura per forza di cose lunga. Questo significa che a 60 km/h si può già mettere in quinta marcia, a tutto vantaggio del comfort e del contenimento dei consumi. L’assenza della sesta si fa invece sentire un po’ in autostrada. Nonostante la presenza di una quinta molto lunga a 130 km/h si è già a 4.000 giri/min e questo non fa che confermare l’indole pienamente cittadina della piccola Karl.

 

Una citycar davvero agile, grazie ad uno sterzo molto morbido (c’è anche la funzione City per alleggerirlo ancora di più in manovra) ma non troppo inconsistente, nemmeno all’aumentare della velocità. Le sospensioni lavorano tutto sommato bene, digerendo buche, dossi e tombini senza far soffrire troppo meccanica e passeggeri. Certo, l’assale semi-rigido tubolare posteriore fa sentire le sconnessioni un po’ di più a chi trova posto dietro, ma niente di trascendentale.

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Davvero soprendente la possibilità di integrare il proprio smartphone con Apple CarPlay o Android Auto

Consumi

Nel corso della nostra prova, effettuata nel traffico cittadino e su lunghe strade statali o autostrade, sempre a velocità di codice, abbiamo registrato una media di 5,9 l/100 km (dato del computer di bordo). Un risultato soddisfacente visto che non ci siamo nemmeno troppo risparmiati con l’acceleratore.

Conclusioni

La nuova Opel Karl si presenta senza dubbio come una nuova entry-level, pensata per chi cerca un’auto molto compatta, ideale per la città, ma senza troppi fronzoli. E’ una citycar tutta sostanza, è vero, ma negli allestimenti più ricchi riesce ad offrire equipaggiamenti sconosciuti alle sue concorrenti, primo fra tutti l’IntelliLink con Apple CarPlay e Android Auto. I suoi punti di forza sono senza dubbio l’abitabilità, molto buona in relazione alle dimensioni esterne, ma soprattutto il rapporto tra prezzi ed equipaggiamenti.

Pregi

- Abitabilità: sorprendente per un'auto così compatta, soprattutto dietro

- Equipaggiamento: bada al sodo ma si concede tecnologie da segmento superiore (Apple Car Play, OnStar, wi-fi a bordo)

- Motore: il nuovo 1.0 aspirato è silenziosissimo e ha perso quasi del tutto la ruvidità tipica dei tre cilindri

- Rapporto prezzi/equipaggiamenti interessante

Difetti

- Bagagliaio piccolo

- Volante non regolabile in profondità, sedili reclinabili a scatti tramite leva

- La frizione ogni tanto "strappa" un po' troppo

- Nei lunghi trasferimenti autostradali si sente l’assenza di una sesta marcia

 

Abbiamo provato la nuova Opel Karl sulle strade dell'Olanda

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