CIR 2013. 1000 Miglia, prima tappa. Perico davanti a Scandola. Basso out per incidente

CIR 2013. 1000 Miglia, prima tappa. Perico davanti a Scandola. Basso out per incidente
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Il primato a tre quarti di gara, in un Rally come il 1000 Miglia, non può considerarsi definitivo. Manca ancora la “terribile” Prova Speciale del “Cavallino”, una vecchia… trappola |<i>P. Batini</i>
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
14 aprile 2013

Per prima cosa bentornata estate. È finalmente Primavera, in verità, ma il tepore che improvvisamente ha cambiato i connotati di un inverno sfacciatamente interminabile induce all’enfasi. Tutto è più bello sotto la luce e il calore del sole. Anche le sfere delle penne biro “girano” meglio, figuriamoci le automobili da corsa e gli stati d’animo. Questo, dunque, insieme agli scorci mozzafiato delle valli Trompia e Sabbia che ospitano la sceneggiatura del Rally 1000 Miglia, è lo sfondo della prima giornata della seconda prova del Campionato Italiano Rally. Magnifica.

Si inizia per la verità male, con l’interruzione della prima Prova Speciale per motivi di sicurezza, leggi troppi spettatori nei punti cruciali della PS. Giandomenico Basso e Alessandro Perico passano senza rallentamenti, ma tutti gli altri sono “stoppati”.

Salomonicamente la giuria di gara assegna il miglior tempo a Basso e registra tutti gli altri con lo stesso tempo, più alto di tre secondi e mezzo. La gara si infiamma sulla bagarre tra Scandola, Perico e Basso. Quest’ultimo, però, al contrario di quanto era successo al Ciocco, quando era salito per la prima volta sulla macchina perfetta, non appare completamente a suo agio. Evidentemente, l’assetto non è sincronizzato con le caratteristiche della giornata. Al Parco Assistenza, nell’intervallo tra i due giri della prima tappa, i tecnici di Munaretto intervengono pesantemente sulla Peugeot 207 S2000, ma il lavoro di pilota e Team va in fumo al 5° chilometro della Irma, quando il Pilota esce di strada danneggiando la macchina.

Sempre in esatta controtendenza rispetto a quanto visto al Ciocco, Umberto Scandola, vincitore del prologo di Franciacorta, parte con il piede giusto e mantiene il comando del Rally. Primo alla Pertiche e secondo alla Moerna (anche questa PS è poi interrotta per un incidente che costa il ritiro ad Andrea Carella), Scandola deve confrontarsi con il ritorno di Stefano Albertini, perfettamente in “palla” sulle strade di casa, e di Alessandro Perico. Il bergamasco si fa penalizzare di dieci secondi per “falsa” partenza alla Pertiche, Albertini si avvicinava a meno di tre secondi, ma poi collide con un guardrail, si rimette in carreggiata con una riparazione di fortuna, “tocca” ancora, lascia sei minuti sull’asfalto della Irma, ed è fuori gioco.

In esatta controtendenza rispetto a quanto visto al Ciocco, Umberto Scandola, vincitore del prologo di Franciacorta, parte con il piede giusto e mantiene il comando del Rally


Al terzo posto sale Emanuele Zecchin. Tre S2000, una Skoda e due Peugeot, sul podio virtuale quando manca ancora l’ultima PS del giorno, la “Moerna 2”. A ruota la Clio di un Alessandro Bosca semplicemente formidabile e la Ds3 di un Andrea Nucita in gran forma. Bene. Il Campione Italiano in carica, Paolo Andreucci, è settimo e primo della R2B, e se aspettate un attimo vedrete come ha fatto il toscano a guadagnare ancora una posizione. Ottimo.

La gara è segnata dai colpi di scena, che hanno già tolto di scena “GD” Basso, Rudy Michelini e Andrea Carella, e la tendenza non si modifica neanche nell’ultima Speciale della giornata. Arriva anche un po’ di pioggia, che inumidisce il tracciato.

Ecco dunque l’ultimo colpo di scena. Umberto Scandola, che ha ripreso un buon margine di vantaggio sugli inseguitori, parte con trenta secondi di vantaggio sull’ultimo settore cronometrato, quanto basta “teoricamente” se non per amministrare almeno per vivere in pace. Poi “pizzica” una ruota, e per l’afflosciamento della gomma chiude al quarto posto con un minuto di ritardo. Ecco, è quanto basta al veronese per abbandonare la leadership e far salire sul primo gradino del podio Alessandro Perico.
 

La gara è segnata dai colpi di scena, che hanno già tolto di scena “GD” Basso, Rudy Michelini e Andrea Carella, e la tendenza non si modifica neanche nell’ultima Speciale della giornata. Arriva anche un po’ di pioggia, che inumidisce il tracciato

Poco dopo esce di strada anche il francese Mathieu Biasion, un caso di omonimia eccellente, ancora una volta la prova è interrotta e quasi tutti gli Junior, il cui leader è Andrea Crugnola, sono costretti a finire in trasferimento.

Non c’è che dire, è stato un sabato “thriller”. E questo potrebbe essere ancora nulla di fronte allo spauracchio del doppio impegno sul “Cavallino”, unica prova, da ripetersi due volte, della giornata conclusiva della 37ma edizione del 1000 Miglia. Nell’incertezza, per non sapere né leggere né scrivere, Perico partirà all’attacco, e lo stesso farà Scandola. Venti secondi da recuperare, secondo il Pilota Skoda, sono molti… ma non troppi. Un finale da seguire in piedi.

Classifica Assoluta dopo la prima tappa:

1. Perico-Carrara (Peugeot 207) in 1:27'23.6; 2. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia) a 20.0; 3. Zecchin-Vettoretti (Peugeot 207) a 2'22.3; 4. Bosca-Aresca (Renault New Clio) a 3'01.7; 5. Nucita-Princiotto (Citroen Ds3) a 3'19.4; 6. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208) a 3'28.7; 7. Gasperetti-Ferrari (Renault New Clio) a 3'31.6; 8. Ferrarotti-Fenoli (Renault New Clio) a 3'33.6; 9. Vittalini-Tavecchio (Citroen Ds3) a 3'47.9; 10. Tosini-Peroglio (Renault New Clio) a 4'14.2
 

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