CIR 2014, Rally del Friuli. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) imprendibili!

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Piero Batini
  • di Piero Batini
L’equipaggio Peugeot domina anche la prima parte della tappa finale, poi chiude forte di un vantaggio incolmabile. Avversari KO. Sale sul palcoscenico Basso, secondo, e Perico è terzo oltre le disgrazie di Scandola | <i>P. Batini</i>
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30 agosto 2014

Cividale del Friuli - Stupenda seconda, e ultima, giornata del Rally del Friuli Venezia Giulia. Tre Speciali, Canebola, Trivio e la lunga Matajur, di oltre venti chilometri, e un deciso salto qualitativo, tecnico e di impegno. La Gara non risparmia i colpi di scena, ed esplode in un gran finale.

Ucci-Ussi fanno il vuoto

I venti secondi di vantaggio accumulati al termine della prima tappa non bastano a frenare l’impeto di Andreucci. Il Pilota toscano si lancia all’attacco sin dalle prima speciale e aggredisce l’intero primo giro con immutato obiettivo. In gioco la vittoria, naturalmente, ma anche lo spettacolo che l’equipaggio “semi autoctono” si sente in dovere di offrire al pubblico friulano. Così la macchina di Peugeot Italia si afferma ancora sulle tre PS e chiude la tornata di metà giornata con altre tre vittorie. L’en plein continua, incrementale, a discapito degli avversari che continuano a “pagare”. Scandola e D’Amore, con la Fabia S2000 Skoda Motorsport Italia è a quasi 50 secondi. Giandomenico Basso e Mitia Dotta, con la BRC alimentata GPL, ancora più indietro, ma per fortuna la macchina del Team BRC, penalizzata dalla pop off e dalla barra stabilizzatrice posteriore venerdì, adesso è tornata a funzionare.


Dal secondo giro la corsa prende dunque un’altra piega, peraltro almeno in parte prevedibile. Lasciando stare Andreucci, che fa ormai corsa a sé e che può decidere autonomamente se continuare a “tirare” inseguendo l’exploit del “full” o… tirare i remi in barca, la posta diventa altissima per la conquista dei restanti gradini del podio. Intanto perché è il massimo a cui traguardo per cui possono concorrere gli avversari dello strabiliante equipaggio Peugeot Italia, e poi perché nel corso del primo giro Giandomenico Basso, risolti i problemi che avevano afflitto la BRC a GPL venerdì, è tornato decisamente in corsa, tanto da diventare, nel finale, l’"unica" alternativa possibile persino allo strapotere di Andreucci. Nella rincorsa a un successo parziale Basso si è avvicinato a Scandola, limando alla fine del giro venti degli oltre ventisei secondi di ritardo accumulati dopo la Città di Udine che concludeva la prima tappa, e tra i due diventa duello.

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Peugeot Italia torna in testa al Campionato

Scandola: giornata da dimenticare

L’ultimo giro di Prove Speciali cambia dunque la faccia del Rally. Andreucci sceglie la sicurezza dell’archivio e “blinda” il risultato, e Basso passa all’assalto del Rally. L’obiettivo è riagganciare Scandola, ormai nel “mirino”. La chiave spettacolare del Rally, ormai saldamente nelle mani di Andreucci, diventa la corsa senza compromessi di Basso che, tornato padrone della situazione e della macchina, vince le tre speciali conclusive del Rally. Il sorpasso ai danni di Scandola avviene al termine della penultima speciale, quando il veronese tocca con il posteriore e “leva il piede” per paura di aver forato. Il danno, però, c’è, e si evidenzia nel corso della speciale conclusiva, con il cedimento della sospensione posteriore sinistra della Skoda. Scandola riesce a concludere la Speciale, ma il secondo posto è definitivamente andato, e diventa un thriller anche riuscire ad arrivare al parco di assistenza e, quindi, al controllo di fine corsa. Ma sarebbe una beffa troppo grossa, e l’equipaggio Skoda porta comunque a casa i punti del quarto classificato classificato, poiché Bosca, quarto, non è iscritto all’Italiano.

Bellissimo il finale di Giandomenico Basso, che merita ampiamente il secondo posto assoluto, anche per la determinazione messa in campo per superare una situazione, all’inizio, molto complicata


Bellissimo il finale di Giandomenico Basso, che merita ampiamente il secondo posto assoluto, anche per la determinazione messa in campo per superare una situazione, all’inizio, molto complicata. Di fatto, l’avanzata delle R5 può dirsi quasi conclusa, e le macchine che declinano il nuovo regolamento si dimostrano giorno dopo giorno non solo attuali, ma in grado di oscurare la gloria delle “vecchie” S2000. Si dimostra anche pressoché superato il gap di freni e di assetto, dovuto principalmente alla distribuzione di un peso maggiore, della Fiesta alimentata a GPL e sviluppata da BRC in tempo record. Solo l’elegantissimo Basso si mette ancora in discussione, ammettendo che sul suo gran finale pesa almeno in parte il calo di Andreucci, con il quale si complimenta, ormai pago del risultato.

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Gara da dimenticare per la Skoda di Scandola

Perico: buona la prima con la T16

Molto interessante, al di là del terzo posto ottenuto, è l’ascesa al podio di Alessandro Perico, per la prima volta al volante di una 208 T16. Per il self-made man bergamasco l’inizio di gara non era stato perfetto, e la “giravolta” della terza PS sembrava potesse incrinarne il debutto. Invece, rimessa immediatamente in quadro la situazione, Perico si è concentrato sul lavoro ancora da fare. È sceso su livelli di maggiore sicurezza e si è occupato del “collaudo” della macchina, da poco finita di assemblare nelle officine del suo PA Team, e del nuovo navigatore, Mauro Turati, alla terza esperienza con il Pilota. Il crescendo costante del secondo giorno di gara dimostra che Perico è avanti sulla tabella di marcia, che la machina gli piace e che, almeno sull’asfalto, il Pilota sarà uno dei protagonisti certi del finale di Campionato.


Con il terzo successo, dopo quelli ottenuti al Targa e al San Marino, la 208 T16 di Andreucci si porta a 65 punti e scavalca la Ford R5 di Giandomenico Basso, 64 punti. In testa, nonostante il quinto posto del Friuli è ancora, con 67 punti, Umberto Scandola. Il veronese deve però fare i conti con lo scarto reso obbligatorio dal regolamento, che assegna il Titolo di Campione Italiano sulla lunghezza di sette delle otto Prove in programma. Sulla “testa” del Pilota Skoda pesa anche, come ormai sanno anche i sassi, l’esito del giudizio relativo al Rally di San Marino. La situazione generale provvisoria, dunque, quale che sia il faticoso verdetto del “tribunale sportivo d’estate”, volge a favore del sette volte Campione Italiano.

Tre grandi Piloti, Andreucci, Basso e Scandola, due grandi Marche impegnate ufficialmente, Peugeot e Skoda, e una grande ”Industria”, BRC Gas Equipment, hanno dato, o meglio sarebbe dire regalato, una identità a questa edizione dell’Italiano

Peugeot, Skoda e BRC: hanno dato un'identità al CIR

Questo solo per dire che tre grandi Piloti, Andreucci, Basso e Scandola, due grandi Marche impegnate ufficialmente, Peugeot e Skoda, e una grande ”Industria”, BRC Gas Equipment, hanno dato, o meglio sarebbe dire regalato, una identità a questa edizione dell’Italiano. La gare sono combattute e spettacolari, lo spessore agonistico e tecnico rilevante, e il torneo ne beneficia dimostrandosi sempre più avvincente. A riprova di questo fatto basta ricordare che, vincendo in Friuli un anno fa, Umberto Scandola si aggiudicò l’Italiano con due prove di anticipo sulla fine. Invece quest’anno ne mancano ancora due, Adriatico e Due Valli, e il Campionato è totalmente aperto.

Classifica Finale Assoluta

1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) in 1:47'40.9; 2. Basso-Dotta (Ford Fiesta R5 LDI) a 45.0; 3. Perico-Turati (Peugeot 208 T16) a 2'08.6; 4. Bosca-Aresca (Peugeot 207 S2000) a 2'55.3; 5. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia S2000) a 4'42.7; 6. Perego-De Luis (Ford Fiesta) a 7'14.2; 7. Ferrarotti-Fenoli (Renault New Clio) a 7'16.4; 8. Koessler-Hofmann (Subaru Impreza WRX) a 7'33.2; 9. Dipalma-''Cobra'' (Renault New Clio) a 7'55.0; 10. Toffoli-Coletti (Peugeot 207 S2000) a 8'34.2; 11. Andolfi-Casalini (Renault New Clio) a 8'39.5; 12. Vittalini-Tavecchio (Citroen DS3) a 8'47.0; 13. Albertini-Mazzetti (Peugeot 208) a 8'55.1; 14. Marchioro-Marchetti (Renault New Clio) a 9'12.8; 15. Bernardi-Zanini (Renault New Clio) a 9'35.5

 

Andreucci-Andreussi: imprendibili al Rally del Friuli con la Peugeot 208 T16

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