CIR 2015, Rally di Sanremo. Non solo Andreucci e Peugeot

CIR 2015, Rally di Sanremo. Non solo Andreucci e Peugeot
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Piero Batini
  • di Piero Batini
La bellissima vittoria Peugeot ha messo un poco in ombra altri argomenti molto interessanti del Rally di Sanremo. La competitività degli avversari, per esempio, e la combattività dei protagonisti di classi e Trofei | <i>P. Batini</i>
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13 aprile 2015

Sanremo - Un bel Rally è una vittoria strepitosa come quella di Paolo Andreucci e Anna Andreussi che, sette prove speciali vinte su dieci disputate, ha definitivamente tolto il velo sulla eccezionale competitività dell’Equipaggio e, come si dice, del “pacchetto”, che comprende Squadra, Auto e Pneumatici. Il passo in avanti più importante lo ha fatto senz’altro la 208 T16, che esce definitivamente dall’ombra dello sviluppo per affrontare la nuova parabola agonistica da una posizione che potremmo definire autoritaria. La Macchina ufficiale di Peugeot Sport Italia sembra aver superato gli impasse dei vizi di gioventù e di una valvola pop off, unico “pezzo” non “parigino”, che lo scorso anno ha creato più di un imbarazzo, a chi l’ha imposta e a chi ha dovuto patirne i capricci. E le Pirelli, al cui meticoloso sviluppo contribuisce anche l’esperienza del suo Pilota, risultano essere le “scarpe” ideali per sottolineare l’altissimo livello di efficienza del mezzo perfettamente messo a punto dai Racing Lions. Il risultato, già evidente a sprazzi nella tormentata gara del Ciocco, a Sanremo ha assunto un valore strabiliante, confortato anche dai numeri forniti da Alessandro Perico e Stefano Albertini.

BRC e la Fiesta a gas di Basso

Ma se parliamo di competitività, non possiamo trascurare che una parte del “carattere” della vittoria di Andreucci risiede nei valori espressi dai concorrenti diretti, confermatisi nei nomi di Giandomenico Basso e Umberto Scandola e, rispettivamente, di BRC Fiesta R5 a GPL e Skoda Fabia S2000. La BRC è uscita da sola e in silenzio dalla polemica che ha animato la vigilia e il corso del Rally del Ciocco, restituendo a Basso il mezzo che si pone apprezzabilmente in evidenza come singolare, e per certi versi radicale, alternativa tecnica. La questione dei pesi della macchina non è stata spiegata e non è stata chiarita definitivamente, né dagli organi federali che l’avevano disinvoltamente favorita e ospitata né dalla Fabbrica. È verosimile, o ragionevole pensarlo, che in ogni caso siano rientrati anche quei termini del contendere, e questo è un bene per tutti. Per la credibilità del Campionato, per la sfida di BRC e per Basso che si è visto così restituito il ruolo di protagonista autentico. E a Sanremo Basso ha corso da maestro, sfruttando per intero la sua classe e allontanando lo spauracchio dell’errore fatale con una gestione assennata del potenziale a sua disposizione. In questo senso, quello conquistato dall’”alternativa” a gas e dal suo Pilota, è un secondo posto d’oro.

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Scandola è rimasto a guidare l'ultima S2000

Scandola: aspettando la Fabia R5...

Meno pesante, nel senso del metallo prezioso, è il quarto posto ottenuto da Umberto Scandola, certamente almeno un “pelo” al di sotto del merito. Scandola, veloce sin dallo shake down, ha vinto tre Speciali ed è stato abbondantemente e comodamente a “portata” del podio, che avrebbe ottenuto con una certa facilità se non avesse avuto il problema ai freni durante la micidiale discesa della Ronde notturna. Certamente il parametro forte del “pacchetto” è nell’affiatamento tra Scandola e la Fabia, l’ultima S2000 “presente” in un mondo ormai decisamente orientato verso le R5. Questo è un premio all’orgoglio del Team, ma sarebbe addirittura riduttivo se non lo “splittassimo” nei suoi elementi di base, ovvero nella competitività rispettivamente del Pilota e della Macchina. Umberto è, si direbbe, sempre più bravo, costante e determinato, cioè un Campione, e la Fabia S2000 si dimostra tuttora un progetto non solo indovinato ma ancora dotato di una certa attualità. Attualità che alimenta il mistero della Fabia R5 non vista a Sanremo e, a giudicare dalle comunicazioni, non certa neanche per l’Adriatico e per il prossimo futuro. In questo Scandola è il meno bravo di tutti, almeno quando pretende di suggerire la sensazione di essere il meno informato di tutti.

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Basso ha conquistato un secondo posto che vale oro

Perico, ma non solo!

Di Perico abbiamo già parlato abbondantemente. Il bergamasco è obbligato, dopo la vittoria al Ciocco e lo stop di Sanremo, a tornare per un po’ nell’ombra, almeno finché si parlerà di terra, e allora un occhio di riguardo al Campionato impone l’osservazione della Junior. La classe è numerosa, tecnicamente affilata e ha già messo in campo la combattività dei suoi protagonisti. Al Ciocco ha vinto Testa, a Sanremo è emerso Tassone, quest’anno ufficiale insieme a Michi e parte emergente dell’iceberg Peugeot Sport Italia se si parla di progetto Giovani. I due Piloti si sono scambiati anche la piazza d’onore, e sono a pari punti nella classifica che “legge” 10 classificati (ma 11 partenti) e 3 Peugeot 208 R2 in testa. La gara di Tassone a Sanremo è stata quella di un “adulto”, anche troppo sicuro di sé per un under 25 da cui ci si può ben aspettare qualche leggerezza. Fa impressione che il giovane “ufficiale” Peugeot abbia saputo gestire non solo le fasi d’attacco ma, una volta visto che Testa poteva essere regolato, il finale a difesa della posizione.

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La Peugeot 208 R2 


Numeri, futuro della disciplina e dei Giovani, sono variabili che ruotano tutte attorno alle iniziative che hanno come riferimento principale i Trofei e, nel più bel rispetto della tradizione, l’impegno “privato” di Case e Team. Gli esperti, in questo senso, sono quelli di Renault, che hanno una tradizione e che abbracciano un arco di iniziative esteso e come sempre interessante. Mentre, infatti, due distinti Trofei palpitano all’interno del CIR, a Sanremo Panzani ha vinto il Twingo R2 Top e Rossetti il Clio R3T Produzione, è interessante ricordare che questo è l’anno in cui Renault porta Andrea Crugnola nel Mondiale, come progettato, promesso e, ora, realizzato. Ne parleremo ancora. Interessante e decisamente affollato, una quindicina di Equipaggi, è anche il Suzuki Rally Trophy, vinto al Ciocco da  Gubertini e Jalungo e a Sanremo da Vallino e De Sole. Eh sì, Sergio Maiga può ben andare orgoglioso del suo Sanremo!

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