CIR 2016. Rally San Marino. Il Briefing di Andreucci

CIR 2016. Rally San Marino. Il Briefing di Andreucci
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Dopo più di un mese il CIR torna con la seconda e ultima prova su terra della stagione. Situazione molto fluida e aperta, e rilancio della sfida da parte dell’Equipaggio Peugeot Sport Italia. Andreucci docet
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
8 luglio 2016

San Marino, 8 Luglio. La 44ma edizione del Rally San Marino riporta appassionati e protagonisti all’azione. Va in scena la seconda, e ultima, prova su terra del Campionato Italiano Rally e, contestualmente, ha inizio il “girone di ritorno” del CIR 2016. Ritorna lo spettacolo del Rally e lo show dei suoi attori protagonisti. Tra questi, per primi sul palcoscenico i “detentori” Campioni d’Italia, Paolo Andreucci, Anna Andreussi e la Peugeot 208 T16.

Paolo Andreucci. “Preferirei non usare dei termini calcistici, vista l’esperienza sfortunata della nostra Nazionale. Opterei quindi per un glossario più marinaresco, visto anche che partiamo da Riccione, e parlerei di “giro di boa”. Comunque sì, siamo in piena seconda parte del Campionato Italiano, e San Marino è un evento speciale e dunque adatto a inaugurarla. Ci siamo. Pronti!

Ti va sempre di scherzare? Vogliamo allora iniziare da qualche dato statistico? Per esempio, tu e Anna avete vinto tre Rally sui quattro disputati, Ciocco, Sanremo e Targa. Dal punto di vista dei successi in Campionato, invece, siete alla pari con “Scandola” a quota tre, sebbene ancora in testa alla graduatoria provvisoria con 8 punti di vantaggio sul “nemico”. Come possiamo commentare questi numeri?

PA. “Tu hai voglia di scherzare, non io! Ma, guarda, se la tua intenzione è quella di farmi ribollire il sangue, amico, non attacca. Prima di tutto Scandola non è un “nemico” ma un grande avversario, e poi i commenti alla situazione maturata oggi li avevamo già fatti all’inizio del Campionato, anzi prima ancora. Veggenza? Il nuovo regolamento, che divide ogni Rally in due gare… pardon, dall’altra settimana le chiamano “tappe”, va contro la tradizione e crea un certo scompiglio nella vista generale. C’è chi vince i Rally e chi vince le “tappe”, dal punto di vista tradizionale saremmo avanti una vita, da quello più sconcert… moderno, siamo avanti lo stesso, ma si fa finta di non riconoscere l’affidabilità della 208 T16, della Squadra e, se permettete, dell’Equipaggio. Dicono che è stato fatto per animare, rendere più interessante il Campionato, ma mi pare che il risultato, a San Marino, non vada in questa direzione.”

Già, non moltissimi iscritti…

PA. “Non moltissimi, e a parte le assenze “logiche”, come quella di Perico che è uno specialista dell’asfalto e non viene a “sporcare” le gomme sulla terra, in effetti siamo in pochini. Pochini ma quelli che contano e possono considerarsi in corsa per il Campionato ci sono tutti, naturalmente, il grosso della partecipazione è ormai “scremato”. Ci sono tutti, e in più anche quelli che, altra trovata del CIR, facendo bene ma non essendo iscritti al CIR possono… togliere punti a chi correre per il Titolo.

Veniamo più allo specifico: Rally di San Marino. Come dobbiamo definirlo?

PA. “Il San Marino è un Rally molto bello e completo. Troveremo di tutto, terra lenta, terra veloce, asfalto, terra e sassi, terra e “brecciolo”, terra e ghiaia. Terra bella per i Piloti e per il Pubblico. Uno spettacolo dentro e fuori dalla macchina.”

Un Rally che prevedi difficile?

PA. “Tutti i Rally sono difficili. Il livello è alto che le variabili in gioco sono sempre molte. La particolarità del San Marino è, forse, che sarà una gran bella lotta di Piloti e di Navigatori, ma anche di Auto, parliamo di assetto prima ancora che di prestazioni generali, e di Gomme, argomento particolarmente delicato quando si tratta di scegliere e ancor di più a San Marino dove si dovrà affrontare, dopo un giorno di terra, l’asfalto della spettacolare “volata” cittadina. Sarà una “specialina” chiave, per le gomme e anche per la classifica, me lo sento.”

Ci sono anche della novità “antiche”. Che ne pensi?

PA. “Le Prove di Gubbio! Certo, è un ritorno all’epopea del San Remo mitico che sconfinava dalla Liguria per spingersi in Toscana e Umbria in un alone di passione. Spettacolare. Sì, le due prove disegnate dalla storia nei dintorni di Gubbio sono molto belle, con dei passaggi semplicemente fantastici. La zona di Sant’Angelo ha dei tratti di speciale spettacolari, più guidati e con mille curve a destra e sinistra in mezzo alla vegetazione.”

La particolarità del San Marino è, forse, che sarà una gran bella lotta di Piloti e di Navigatori, ma anche di Auto, parliamo di assetto prima ancora che di prestazioni generali, e di Gomme, argomento particolarmente delicato quando si tratta di scegliere e ancor di più a San Marino dove si dovrà affrontare, dopo un giorno di terra, l’asfalto della spettacolare “volata” cittadina

Novità anche sulla Peugeot 208 T16?

PA. Non veramente, perché la macchina ha dimostrato di andare fortissimo. I Racing Lions lavorano come sempre “di fino”, in modo da ottimizzare i piccoli cambiamenti in funzione di un rendimento globale eccellente e, come abbiamo ben visto, straordinariamente affidabile. Il “pacchetto” di evoluzione per la 208 R5 ricevuto dalla Francia è allineato all’evoluzione che facciamo in Italia e ci ha fatto fare un altro passo in avanti.”

San Marino “Approved”, dunque?

PA: “San Marino “passed”. Un Rally come questo deve essere nel Campionato, e deve starci sempre! Anzi, non se ne potrebbero fare due edizioni, tipo “girone di andata” e “girone di ritorno”?

Foto: Marco Passaniti

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