CIR 2018-1. Il Ciocco. I Dieci Comandamenti del Rally Di Paolo Andreucci

CIR 2018-1. Il Ciocco. I Dieci Comandamenti del Rally Di Paolo Andreucci
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Piero Batini
  • di Piero Batini
23 e 24 Marzo. La grande stagione italiana dei Rally non esisterebbe senza Il Ciocco e Valle del Serchio. Evento diabolicamente avvincente e autentica, obbligatoria, oceanica “convention” di Appassionati buongustai. Non solo toscani
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
14 marzo 2018

Castelnuovo di Garfagnana Capitale, Marzo verso il Ciocco. Si parte dal Ciocco. Dal Rally Il Ciocco e Valle del Serchio, per l’esattezza. Non sapremmo immaginare diversamente. Più precisi, per favore. Sì. Dal punto di vista del Calendario il Ciocco è effettivamente il primo appuntamento con la massima serie italiana, inaugurale dono d’oro, incenso e birra al CIR. Geograficamente, invece, la partenza vera e propria del Campionato è traslata davanti al pontile di Forte dei Marmi. Altra offerta iconica, questa volta della Versilia. Sono aspetti non secondari, che non bisogna dimenticare se si vuole elaborare un programma per seguire al meglio il Rally che apre la stagione nei giorni venerdì e sabato, 23 e 24 Marzo prossimi. Le note imperdibili o “incontornabili” del Concerto per sole Auto da Rally, composto in Toscana da Organization Sport Event e diretto dalla bacchetta di Valerio Barsella, sono difficili da mettere in un ordine, di importanza o logico. Proviamo pertanto a metterle in fila così come ci vengono in mente, o come ci sono suggerite dall’anfitrione e interprete per eccellenza, e di diritto, del Rally che poggia sull’asse tra la Tenuta de Il Ciocco a Castelnuovo Garfagnana. Lui, Paolo Andreucci.

Ecco i dieci accordi da intonare, e da non sbagliare, a meno che non si voglia finire nell’inferno degli stonati e delle occasioni perdute, ecco le note di refrain del Rally de il Ciocco.

UNO. È il primo appuntamento del Campionato Italiano. Tutti lì, poiché chi ben comincia è a metà dell’opera. Tutti lì, sì, ma le metafore alla nonna. All’inizio sono tutti combattivi e coraggiosi, baldanzosi e anche sprezzanti ma poi, con l’avanzare della stagione, i più le prendono e si disamorano, oppure hanno fatto male i conti e cascano nel baratro del budget. Morale, molti si perdono per strada. Anche per questo è stata inventata l’iniquità del coefficiente 1,5 che accompagna le ultime due prove, solo un modo per allungare il brodo con un finto concentrato. Ma non ci distraiamo e veniamo al punto: tutti i migliori e più agguerriti saranno al Ciocco, e ci saranno gli eventuali outsider, ancora da scoprire. In prima visione nuove Macchine, nuove configurazioni. Si parla della cifra davvero considerevole di almeno una ventina di R5, in testa naturalmente la Peugeot Campione di Andreucci, poi le Macchine di Scandola, Campedelli, Pollara, Testa, Crugnola, Panzani, senza contare i Basso o i Nucita il cui futuro è ancora avvolto nel “mistero”. Si parla anche di oltre una dozzina di Junior e R2, di RGT e di R3, di “Nazionali” sempre in numero e “assetto” importanti e di “Regionali” col dente avvelenato. Grande bouquet. Al Ciocco.

DUE. Forte dei Marmi. La partenza dal Pontile, passerella del Rally sull’ideale tappeto rosso steso su uno dei lungomare più famosi del Mondo. La colonna degli Eroi verso la Città del Carnevale, poi sulle inviolabili Mura di Lucca prima della scalata alla Montagna. Clou del venerdì la spettacolare serie delle sfide uno contro uno sull’ovale ricavato in Piazza Marconi. È l’allegoria del Rally abbandona il nido delle aquile e sceglie la serata inaugurale per scendere in picchiata a valle, incontrare gli appassionati e offrirsi a loro e a nuovi curiosi come occasione, imperdibile. È l’inevitabile, affollata vetrina dei migliori Piloti e delle Auto più forti del panorama italiano dei Rally, sul lungomare dello shopping e dello jogging. Connubio d’élite.

TRE. 41 edizioni. Il Rally de Il Ciocco e Valle del Serchio è un’impronta antologica della disciplina in un’area geografica ideale e con un’esemplare storia di passione. Sulle strade de Il Ciocco sono transitati Rally mitici, Mondiali che qui hanno trovato e preso in prestito il meglio. Anche per questo i Piloti scelgono questa Gara, rito di passaggio obbligatorio per entrare nella Storia dalla porta principale. Anche per questo la gente parte che è ancora notte con il cestino della merenda. Ognuno verso la sua curva magica.

QUATTRO. Le Prove Speciali. Tra le più tecniche dei Rally italiani, asfalti tra i più guidati del Mondo. Altro che Corsica! Medie di percorrenza basse, quindi grande sicurezza e purissimo, incontaminato spettacolo della bravura di guida. Meteo e rischio neve. C’è sempre. Condizioni estremamente variabili di default, e una volta ogni cinque-sei edizioni bisogna mettere in conto neve e ghiaccio. E allora sono scenari suggestivi che cambiano da spettacolari a grandiosi, Spettatori catapultati in un'altra orbita dei Grandi Rally. Le carte in tavola possono cambiare radicalmente dalla sera alla mattina. Spesso un sole radioso e caldo, ma l’inferno di ghiaccio è possibile dal tramonto all’alba.

CINQUE. Prove Speciali e Asfalto. Sempre viscido, “spaccato”, “scalinato”, “volubile” e insidioso, da pennellare chirurgicamente su una tavolozza paesaggistica mozzafiato e da cuore in gola. Vale per chi è in Macchina e per chi sta a guardare. Da pelle d’oca.

SEI. Prove Speciali 2. Le vere strade dei Rally. Prove storiche, come Careggine e Tereglio, già miti del Giro d’Italia o del Sanremo Mondiale. O Massa Sassorosso, con i suoi tornantini dannati e spettacolari, e l’ormai immagine sacra della mini-prova all’interno della Tenuta.

SETTE. Pubblico. Se non ci fosse il Pubblico del Ciocco non esisterebbe il Rally de Il Ciocco, probabilmente nemmeno la Valle del Serchio. È per la benedizione del plebiscito che gli Autori si dannano l’anima, e ogni anno scrivono per la Platea di fedelissimi uno show di altissimo, sempre più alto livello tecnico e spettacolare.

OTTO. Tutto in un giorno. È la prima volta che si corre praticamente tutto il Rally in un unico, lungo giorno. I regolamenti cambiano. Per fortuna, talvolta. Questo è il primo step di remissione dello scempio dell’ultimo, che aveva spezzato in due la colonna vertebrale della tradizione dei Rally. È la prima volta dello spettacolo senza appello di un’unica, impegnativa, grande giornata di Rally.

NOVE. Alla scoperta delle novità tecniche della nuova stagione. Nuovi arrivi, cambi di casacca, evoluzione delle Macchine, rinnovata competitività e le immancabili sorprese d’inizio stagione. Scoprire in che modo sono state organizzate le nuove sfide, come le “vendette” e in che modo pianificati i riscatti. Titoli di testa, impazienti che inizi il Film del Rally.

DIECI (è Andreucci che insiste, sgomitando). È il Rally di Casa, per una moltitudine di appassionati e, certamente e prima di tutto, per il Campione dei Campioni e la sua incredibile compagna, Fata Anna Andreussi. Al Ciocco Andreucci ritrova le strade stra-conosciute dove è nato e cresciuto prima il discolo e poi il Pilota, dove è esploso il suo mito. Qui il “Paolino de la Gente”, Maradona incontrastato del Rally Italiano, ritrova gli amici cui deve la popolarità di un idolo precoce, prima di tutto locale, prima di tutto della sua gente. Gente a cui il Pilota “deve” il massimo dello spettacolo che un artista del volante può offrire nell’affresco della sua Terra.

Tutto qui. Un semplice Rally Il Ciocco e Valle del Serchio. 23 e 24 Marzo. Nessuna alternativa possibile, nessuna via di fuga, almeno una giornata totalmente dedicata, votata alla Passione! E quando, e dove se no?

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