CIR 2018-5. Rally San Marino. A Campedelli (Ford) il primo round

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Ottimo primo giorno di Rally tra San Marino e il Montefeltro. Subito colpi di scena, Crugnola, Scandola, e finale favorevole a Campedelli che, tuttavia, è marcato strettissimo dagli eccellenti Ceccoli e Marchioro. Messaggio serale di saluto di “papa” Andreucci, 4°
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
30 giugno 2018

San Marino, 29 Giugno. Visto così, da quello che è successo nella cortissima prima giornata di gara, il Rally San Marino sembrerebbe già diviso in due tronconi di interesse, e uno di grande curiosità. Come sempre, non c’è niente come un colpo di scena per definire drasticamente i cambiamenti di stato. Figuriamoci se i colpi di scena sono due! Si parte con un concitato pomeriggio sulla Montecchio, nuova versione richiamata all’ultimo momento della Prova cittadina. È una versione un po’ troppo stile piazzale per i gusti a cui ci ha abituato il San Marino, ma vince la buona fede. Se non si poteva fare altrimenti, ben fatto all’ultimo tuffo. Prima sorpresa. Ci si aspetta il benvenuto di Scandola o Campedelli, magari un cenno di saluto con la mano di Andreucci. Invece vince Nicolò Marchioro, Fabia R5, Marchetti al road book. E bravo! Ancora non ci siamo ripresi dalla sorpresa, magari senza voler togliere nulla al bravo Marchioro pensiamo un caso, insomma ancora sovrappensiero ed ecco che arriva la seconda Speciale, ovvero il primo passaggio sulla Sant’Agata. Un po’ tropo asfalto, nuovo colpo di scena. Questa volta a vincere è Daniele Ceccoli, con Capolongo e un’altra Skoda. Un po’ meno sorprendente, Ceccoli non è nuovo a sortite del genere attorno casa, se non altro Scandola decide di farsi vedere ed è secondo a poco più di un secondo, pur penalizzato dal “troppo asfalto”. Marchioro è nuovamente molto intraprendente e a far più fatica è il Campione in carica che, con un assetto forse troppo “mosso”, fa fatica a stare in scia anche a Campedelli, quarto.

Ancora niente di troppo strano, come se il Rally facesse fatica a mandare in pressione i protagonisti di sempre dell’Italiano e, vista della situazione, ne stessero approfittando momentaneamente outsiders, autoctoni e piloti coraggiosi.

Si passa così alla prima Monte Benedetto, altri sette chilometri, e improvvisamente il San Marino numero 46 sembra rientrare nei binari. Un colpo ben assestato e il primo colpo… di scena. Umberto Scandola esce allo scoperto e porta la Fabia del Team Skoda Motorsport Italia alla prima, attesa vittoria. Invece esce di scena Crugnola, che “tocca”, danneggia una ruota posteriore e poco più avanti perde l’altra. Niente da fare, per Crugnola, Fappani e la Fiesta numero 3 è Gara finita. Scandola passa al comando, e sembra la cosa più ovvia del Mondo, e Campedelli resta in fila inserendosi al terzo posto tra le rivelazioni della prima ora, davanti a Marchioro e alle spalle di Ceccoli. Andreucci accenna appena un acuto e passa al quinto posto.

Per Crugnola un errore che gli è costato il ritiro
Per Crugnola un errore che gli è costato il ritiro

Secondo giro di Prove prima della passerella serale a Riccione. Da capo. Exploit eccellente di Marchioro, che si ripete, vince la seconda Sant’Agata Feltria davanti a Campedelli a Ceccoli. Con Scandola quarto Ceccoli va in testa, e Andreucci continua a sonnecchiare. Non c’è senso a spingere quando fanno tutto gli altri, e potrebbe essere pericoloso andare a cercare la bagarre con Scandola che a San Marino parte da tenore.

Serenità e potenza, la Prova gli viene particolarmente bene, meglio che a Marchioro, ancora un volta protagonista, e molto meglio che a Campedelli, il quale tuttavia va in testa al Rally e consegna la Fiesta in Parco Chiuso da leader provvisorio del Rally

Come non detto, ancora una Speciale prima dello show serale giù alla spiaggia e si torna a non credere. Questa colta, sull’ultima Monte Benedetto, è Scandola a sbagliare e a distruggere un cerchio. Lasciando sei minuti in strada il veronese si chiama fuori. Non sarà il suo Rally sulla terra, tanto atteso e considerato l’anello di ri-aggancio al Campionato.

Andreucci cambia attitudine, e con la speciale conclusiva del primo giorno lancia un messaggio chiaro al Rally e alla concorrenza. Vincere la Speciale non era propriamente nei suoi piani, ma al toscano era venuta a noia quella tattica troppo attendista. Meglio far scorrere un po’ di più la 208 T16 ora in assetto perfetto. Serenità e potenza, la Prova gli viene particolarmente bene, meglio che a Marchioro, ancora un volta protagonista, e molto meglio che a Campedelli, il quale tuttavia va in testa al Rally e consegna la Fiesta in Parco Chiuso da leader provvisorio del Rally.

Adesso viene sicuramente il bello. Una giornata piena e bellissima sul Montefeltro, come si dice all’ombra del Titano e con un doppio confronto dai contorni eccitanti. Campedelli contro Andreucci da una parte, “big” contro outsider dall’altra. Riuscirà “papa” Andreucci a mantenere la calma evangelica dell’amministratore di condomini? Riusciranno Marchioro e Ceccoli, a un decimo e a un secondo e mezzo, rispettivamente, da Campedelli, a sovvertire ogni ordine di previsione?

84 chilometri in 8 Speciali per saperlo!

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