CIR 2018. Notizia Zero: Andreucci Continua!

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Paolo Andreucci e Anna Andreussi hanno sciolto il nodo del dilemma invernale. Non si fermano qui, al decimo Titolo Italiano. In programma la sfida all’11°. Con Peugeot naturalmente. “Non potevamo fare una così brutta sorpresa ai nostri Tifosi!”
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
9 febbraio 2018

Castelnuovo di Garfagnana, 10 Febbraio. Lo scenario globale si ribella, ma non c’è niente da fare. Il Mondo dei Rally si divincola, finalmente si raddrizza. Le pantofole vanno nel caminetto - che fiammata! - il thè si raffredda, il Campione mette da parte i biscottini e chiede benzina. La televisione ha già cambiato canale e trasmette… telemetria, in diretta dal cofano della Peugeot 208 T16. “Cocca, manca un mese al Ciocco!”

Se vuoi saperne di più devi seguire il “programma”. Tutina, scarpette, fiato corto e sibili di condensa dalle narici mentre ti arrampichi sui viottoli gelati della Montagna. Paolo Andreucci ha deciso, la sua carriera non si ferma al decimo Titolo. Si va avanti, sempre avanti. Ed è già al lavoro. Siamo saliti sulla Montagna, a casa sua, sperando in una forma smisurata di risotto cacio e pepe da Carlino, e invece niente, se vuoi sapere qualcosa da Paolo Andreucci devi andare a fare jogging con il Campione.

“Il difetto peggiore dell’incertezza è che ingrassi. Stai lì, a farti rodere dal dubbio, e intanto mangi, bevi, ti nutri come un maiale per tutto l’inverno! Meglio essere onesti: a smettere non ci ho mai pensato. O meglio ci ho riflettuto, ho fatto l’esercizio dell’obiettività e dell’analisi. Ho messo in fila i suggerimenti degli amici. “Smetti ora che sei Campione. Chiudi il tuo palmares con il decimo Titolo. Chiudi il tuo curriculum con il numero 1, PRIMO! Esci dal ring imbattuto”.

Hanno tutti ragione. Grazie amici, siete meravigliosi. Grazie amici, ma non se ne fa di nulla. Io vado avanti. Perché? Perché mi piace correre, mi piace avere il volante in mano. Mi piace scendere pian piano nell’abitacolo della mia 208 T16, prendere posto, regolarmi le cinture e stringere il cinturino del casco. Mi piace alzare l’indice, messaggio in codice per dire ai Meccanici che sto per mettere in moto. Mi piace partire e cercare ogni volta di andare a vincere, di tornare al parco assistenza con un successo per tuti quelli che lavorano per me, con me.”

È vero, ora che è certo che ricominciate da… dieci puntando all’undicesimo Titolo del Campionato Italiano Rally, quasi ci sentiamo rincuorati. Anche noi pensavamo che lo stop all’apice del successo, congelando una carriera da Campione nel suo momento più alto, fosse una mossa intelligente. Già, non pensavamo che si corre molto con la testa, certo, ma moltissimo con il cuore.

Paolo Andreucci. “Non è solo il cuore, è la passione che ha generato tutto questo, mai sopita, mai affievolita. Che dovevo fare, fermarmi e fare il ragioniere? No, grazie, la mia vita è al volante. Non perché sia la cosa più importante del Mondo, sicuro, ma perché mi piace moltissimo e mi piace questo enorme circolo di passione che si è creato attorno alla nostra Avventura. Amici, fratelli, è davvero come una grande famiglia…”

Anna la pensa come te? L’ha sempre pensata come te?

PA. “Sì, fondamentalmente Anna la pensa come me. Ma abbiamo fatto due percorsi distinti per arrivar alla stessa conclusione, rafforzando la nostra volontà e i motivi che ci hanno portato alla decisione… ovvia. Sin dal primo giorno di “riposo” e di riflessione, quando ci siamo rivolti al pensiero di smettere, Anna si è soffermata su un particolare di importanza capitale. “Cosa vuoi dire, che dovremmo un giorno dire ai nostri Tifosi che abbiamo deciso di smettere, che l’Avventura si ferma lì? Così, all’improvviso, senza avvertire nessuno, senza coinvolgerli nella decisione “famigliare”? No, non potevamo fare questo ai nostri Appassionati. Non l’avremmo fatto per tutto l’oro del Mondo. Anche per questo, forse in gran parte per questo, siamo qui, già sulla griglia del Ciocco. Se un giorno decideremo di smettere, di appendere il casco al chiodo, lo faremo dicendolo a tutti per tempo, “preparando” i nostri Tifosi. Questa decisione ci avvicina molto a loro, a tutti loro. Questa sarà una stagione nella quale vogliamo stare ancora di più accanto ai nostri sostenitori, prendere con maggiore relax la bagarre, coinvolgere lo Squadrone che siamo, che abbiamo formato nel corso di anni fantastici.”

Il legame con Peugeot Italia, con gli uomini che rendono ogni giorno tutto possibile allineandoci sempre in prima fila, è una questione di cuore. Con Pirelli, è una questione di cuore. Il cuore del nostro Pubblico, dei nostri “referenti” di passione

Una questione di cuore?

PA. “L’hai detto! È tutta una questione di cuore. Il legame con Peugeot Italia, con gli uomini che rendono ogni giorno tutto possibile allineandoci sempre in prima fila, è una questione di cuore. Con Pirelli, è una questione di cuore. Il cuore del nostro Pubblico, dei nostri “referenti” di passione. Il cuore di un modo di vivere le Corse che è di gran lunga il privilegio più grande che possiamo sognare e ralizzare. Tutto questo è cuore. E il cuore ci dice che dobbiamo andare a vanti. Poi si vedrà. Ecco il senso: Cocca, al lavoro. Il Ciocco è tra un mese. Siamo già in bagarre!”

Quindi tutto come prima?

PA. Tutto come prima, meglio di prima. Perché con Peugeot è sempre così. E poi, come si dice, Squadra che vince non si cambia! Neanche in un particolare. La Peugeot 208 T16? È avanti, sempre avanti, siamo già competitivi, questo è sicuro, e il CIR è il nostro teatro di battaglia. TI dirò, abbiamo definito, rinnovato il progr… il piano di battaglia, e al “Reparto Tecnico”, il mitico Team F.P.F Sport di Fabrizio Fabbri, già prudono le mani. E a me anche, e a Damiano De Tommaso e Michele Ferrara, che portano avanti il Programma Peugeot Junior con la 208 R2, pure. Sì, non vedo, non vediamo l’ora.”

In bocca al lupo, dunque.

PA. “Crepi!”

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