CIR 2019. E dopo lo Spettacolo (Campedelli), ora è il Telethon della Passione

CIR 2019. E dopo lo Spettacolo (Campedelli), ora è il Telethon della Passione
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Salotto Show con la Prova Spettacolo vinta da Campedelli. Jet-set straripante sul Lungomare-Pontile del Forte, Andreucci-Andreussi Star assolute. Passerella a Viareggio, Lucca, il Ciocco. Riposo. Il Sabato de Il Ciocco e Valle del Serchio è per cuori forti
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
23 marzo 2019

Forte dei Marmi, 22 Marzo 2019. La Primavera s’è fatta sentire. Calde radiazioni all’infrarosso all’esposizione al sole e ancora quel vento gelido di Nord-Est all’ombra. Perfetto, l’alba è fredda, ma la giornata si scalda rapidamente. E così le gomme e gli animi. Asfalti da manuale… Ma, un momento, prima un po’ di Salotto-Rally sul Lungomare più famoso della Versilia. Il Pontile del Forte che si perde nel tramonto, l’asfalto del lungomare inarrivabile se non esplodendo la folla che stringe il circuito della Prova Spettacolo. Confronto-scontro diretto, a coppie, per iniziare con lo show del Rally Il Ciocco e Valle del Serchio. Formula collaudata, operazione raffinata e affinata, c’è atmosfera di relax e di tensione a un tempo. La formula è perfetta per dare una sensazione visiva di quello che normalmente si rivela solo all’ultimo, con il tabulato cronometrico. Invece sul piccolo circuito cittadino si vede subito chi vince e chi perde, almeno nel confronto della coppia in azione. È quanto basta per capire, per imparare il Rally. 

Per questo c’è pienone di gente che non ci capisce niente eppure è lì pigiata sulle transenne a un palmo dallo spettacolare testacoda. L’anziana signora impellicciata si rivolge al proprio bassotto (impellicciato anche lui, meschino) e racconta con che estro di volante quel giovanotto arancione ha pennellato sull’asfalto evitando di finire tra gli ombrelloni. Per i più competenti, invece, è un saggio, una citazione antologica di sapere universale del Rally di cui Simone Campedelli si è reso protagonista.
Vince dunque Campedelli. Vuol dire tanto o poco? Mah, al momento vuol dire tutto. La prima vittoria stagionale, il primo registro del CIR 2019, la prima conferma di quanto annunciava solo pochi giorni e poche ore prima, competitività, nel ribadire la solida indicazione dello Shakedown del mattino. Insomma super bene per l’Equipaggio Campedelli-Canton all’upgrade Fiesta M-Sport.
Gran bene, tuttavia, anche per Stefano Albertini e per Giandomenico Basso, che braccano il romagnolo da vicino, e questo ha un’importanza relativa dopo due chilometri e due minuti di cronometro ma è ancora una conferma di presenza concreta e importante. Basso e Albertini tornano al Campionato Italiano con la consapevolezza di poter figurare oltre l’estetica del saper guidare concorrendo direttamente a un Titolo, e si presentano immediatamente con la credenziale giusta.
È come se facessimo una cronaca ragionata. In verità non lo è affatto perché non c’è ancora nulla su cui ragionare basandoci su elementi concreti. Sarà il lunghissimo, interminabile, “theletoniano” tappone del sabato a dire se e ma, e soprattutto chi e perché. Non prima del tramonto, comunque in positivo.

Ci sono anche delle carte che sono rimaste coperte. Non ne vediamo il motivo ma non può essere altrimenti. Sono quelle della mano Citroen-Rossetti, “non pervenuto” allo Shakedown e irrilevante alla prova della… Prova spettacolo. Rossetti ha lasciato scivolare la sua nuovissima C3 R5 in una passeggiata sul Monte Pitoro al mattino, e non ha “staccato” il tempone al tramonto sul Lungomare di Viale della Repubblica. Pilota e Macchina sono evidentemente ai preliminari, confidano in una forma di istintiva sintonia e si affidano alle doti di reciproco adattamento fondamentali per sortire il meglio dalla Coppia, riservandosi di portarlo in evidenza nel concreto del Rally una volta che sarà nel pieno della contesa. Intanto si limitano al protocollo della conoscenza.
Tutto si svolge in un clima assai rilassato, senza il timore del colpo di scena. È salotto e deve andare tutto bene. Infatti va tutto benissimo. Il Pubblico esonda dal “circuito” alla passeggiata a mare, si spacca come il Mar Rosso di Mosé tra i crono di Campedelli e l’incontro “fortuito” con Andreucci questa volta al di qua della barricata. Fuori. Il Campione non più battibile né abbattibile, dopo aver sospeso l’attività sull’undicesimo Titolo, si concede adesso a undici anni almeno di tributo, chiacchera e commenta, programma un ritorno più congeniale alla nuova posizione, fa ambasciatore, istruisce e fa da balia ai giovani per Peugeot.

Mito bronzeo al mare, mito a Castiglione di Garfagnana dove due giorni fa è stata inaugurata una interessantissima mostra fotografica dedicata alla sua carriera. Uno dei curatori, Pamela Rossi, si dice un po’ triste. “Siamo felici e un po’ tristi. È bello fare qualcosa per il nostro Mito, ma si fa fatica a non vederlo oltre il parabrezza del suo bolide!”
Niente, era solo l’inizio. Alba. Massa-Sassorosso. Careggine. Avanti, 14 prove speciali fino alla Rocca Ariotesca di fine sabato a Castelnuovo di Garfagnana. Per tirare una riga di bilancio al termine di una giornata infernale e poter dire finalmente quel che è successo al Rally Il Ciocco e Valle del Serchio Edizione 42.
Poteva iniziare meglio il Campionato Italiano Rally? No.

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