Rally Ciocchetto… Finale Salotto per scambiarsi gli auguri

Rally Ciocchetto… Finale Salotto per scambiarsi gli auguri
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Scandola e D’amore vincono il 27° Ciocchetto. Ma è una scusa, il pretesto è partecipare all’ultimo Rally della stagione per scambiarsi gli auguri e il buon proposito del Nuovo Anno: ripartire con… il piede giusto!
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
24 dicembre 2018

Castelvecchio Pascoli, 24 dicembre, Il Ciocco. Buon Natale. Buon Anno Nuovo. Sembra un biglietto di auguri, “IL” biglietto universale di auguri più importante dell’anno. In un certo senso lo è. Il Rally Il Ciocchetto arriva per ultimo, perché… vuole essere il primo a distribuire lo stato d’animo della migliore prospettiva futura condensando nel suo ormai famoso Rally-Salotto lo spirito del Natale e dell’Anno imminente, dietro l’angolo.

Il Rally lo vince Umberto Scandola, con Guido d’Amore alle “tastiere” (è mai possibile che il Navigatore, personaggio chiave dell’Equipaggio e del Rally debba essere sempre e solo alle “note”, come un piede di pagina?), e con la Skoda ufficiale e di Famiglia. Tanto è vero che se l’ex Campione Italiano ha vinto ben nove delle 14 Prove Speciali del Rally-Gioiello della Montagna Lucchese, o del “Giardino del Ciocco”, è vero altresì che al terzo posto assoluto, alle spalle del funambolico e istrionico “Ciava”, al secolo Gabriele Ciavarella con una Peugeot 208 T16, si è piazzato il “fratellone”, Riccardo, che è un po’ colui che tiene insieme le vicende di Skoda Italia Motorsport (e che non è poi così malaccio al volante, anzi, a dirla tutta, va davvero forte).

Così è il Rally. Corto, 85 chilometri in tutto, circoscritto, quasi tutto concentrato nella Tenuta de Il Ciocco, frizzante, con le sue cortissime, nevose PS, eppure in buona percentuale rispetto al gran totale, amichevolmente combattuto, incastonato alla perfezione nel contesto ambientale e temporale, come se il Ciocco fosse per un giorno e mezzo Capitale del Rally e del Natale, allo stesso tempo dimora del Campione e di Babbo Natale. È atmosfera di competizione perfetta, “tirata” tre i go e gli stop del cronometro, rilassata e scanzonata nelle pause tra le tensioni agonistiche. Era ed è l’intento, il proposito del Rally e di chi lo ha inventato e organizzato (ancora una volta epicentro Il Ciocco), da quel ormai lontanuccio 1992, la prima edizione vinta dalla coppia mitologica Zanussi-Amati. Oggi è una perla di organizzazione, sport e evento (guarda caso Organization Sport Events) talmente riuscita da attirare oltre settanta partenti in un momento in cui il caos, emotivo e quotidiano, imperversa devastando le giornate pre-natalizie.

Gabriele Ciavarella in azione
Gabriele Ciavarella in azione

Infatti eccoli lì, tutti quanti. Quasi. Alla fine mancava il Nome di Dio, Paolino Andreucci da Castelnuovo che, impegnato nei mille risvolti di fine anno e di una non ancora nota nuova stagione, non è riuscito a guidare tra le sue strade ma non è mancato all’appello. Sua e di OSE, e del Ciocco, infatti, è la rivelazione del nuovo progetto incentrato tra queste montagne e questa gente: il nuovo Centro Federale Auto de il Ciocco, di cui l’Ocean Eleven del Rally Italiano è il “Direttore”, “Boss” emblematico e piramidale di una terna di giganti del settore. Lui medesimo, Francesco Russo, il “Doc” del Motorsport, dalla Formula 1 agli Eroi dal tetto facile (sull’asfalto), e Valerio Barsella, autentico braccio armato della Proprietà. Che poi non ci si deve fermare, perché a parte gli sconosciuti che vogliono sempre rimanere tali, ci sono anche i “conosciuti” che lavorano nell’ombra, uno per tutti il Senatore, quell’Andrea Marcucci che, praticante e appassionato, si cura sempre di avere in mano le redini dell’iniziativa Motorsport de Il Ciocco e, già che c’è, anche il volante, in questo caso di un’altra T16 con la quale, assistito dall’inseparabile “Nav” Gonnella, ha partecipato al Salotto Rally di Casa sua. Se poi buon sangue non mente, indovinate chi si cela dietro alla sigla L. Marcucci, e siamo già avanti con l’evoluzione della Specie nel nome di Luigi.

Comunque, è evidente che s’ha voglia di chiacchierare, il Rally il Ciocchetto è stato anche questo. Una bella 24 ore di Sport e di passione, un dominatore “guest”, Scandola, uno “sfigatello” della prima ora, Rudy Michelini vincitore della prima e poi parcheggiato male a lato della strada, un secondo di “spessore” (attingo a piene mani dalla “letteratura”), il “Ciava” accompagnato da Simona Righetti, il Fratello Scandola, Riccardone con Daniele Pasi, terzi. Archivio.

Soprattutto e prima di tutto, il Rally è stato un’occasione, una prova generale di Festa, con l’atmosfera contagiosa dell’Evento vero, ma in pieno clima natalizio, e con il messaggio lanciato a tutto il Mondo del Rally: Auguri!

Di Buon Natale, di Buon Anno Nuovo, di grandi e buoni Rally.

Appuntamento a Il Ciocco per la prima di Campionato Italiano. Un po’ più avanti, ma sempre inverno sulla Montagna.

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