Michele Crisci, Volvo: «Ecco perché non siamo al Salone di Francoforte»

Michele Crisci, Volvo: «Ecco perché non siamo al Salone di Francoforte»
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Ippolito Fassati
  • di Ippolito Fassati
La Casa scandinava ha scelto di non prendere parte alla 66esima edizione del Salone di Francoforte. Michele Crisci, Presidente Volvo Car Italia, ci spiega perché
  • Ippolito Fassati
  • di Ippolito Fassati
21 settembre 2015

Il momento è buono: i modelli più recenti a partire dalla XC90 stanno vendendo molto bene ed è in atto un rinnovamento della gamma da cui gli estimatori del marchio si attendono molto. Allora perché Volvo non ha preso parte al Salone di Francoforte? Lo abbiamo chiesto a Michele Crisci, Presidente Volvo Car Italia

 

Quest'anno, visto il posizionamento dei nuovi prodotti Volvo, non pensate che presenziare al Salone di Francoforte, nel cuore del premium tedesco, sarebbe stato molto utile?

«L’idea di Volvo è quella di presenziare ai saloni che, per collocazione geografica continentale (quindi non necessariamente dei singoli Paesi) e per periodo di effettuazione nel corso dell’anno meglio si adattino ai piani di produzione e alle prime mondiali dei nostri prodotti, riferendosi ai continenti più importanti da un punto di vista di volumi espressi per quella tipologia di auto. Ciò detto siamo orientati ad organizzare eventi unici e completamente dedicati al nostro brand, con il coinvolgimento dei media ma anche dei clienti, piuttosto di essere parte di un salone dove l’attenzione è dispersa su tanti stand ed esposizioni». 

 

A proposito di novità, come stanno reagendo i clienti con la nuova XC90, c'è attenzione e movimento nelle concessionarie?
«La nuova XC90 come era ampiamente e fortunatamente prevedibile sta incontrando in Italia come in tutto il mondo un grande favore da parte del pubblico. Ad oggi abbiamo quasi toccato quota 55.000 unità vendute a livello globale ed in Italia, nonostante il segmento sia decisamente ridotto rispetto a qualche anno fa, l’andamento del traffico nei saloni relativo a XC90 e le vendite sono entusiasmanti. La rete ufficiale dei concessionari Volvo in Italia ha già ordinato oltre 1.000 XC90 dal lancio». 

L’idea di Volvo è quella di presenziare ai saloni che, per collocazione geografica continentale e per periodo di effettuazione nel corso dell’anno meglio si adattino ai piani di produzione e alle prime mondiali dei nostri prodotti

 

Volvo Italia ha partecipato attivamente alla definizione dei pricing? Alcuni optional raggiungono prezzi elevati e in particolare ci sorprende il fatto che XC90 offra sistemi di sicurezza attiva quali BLIS, Adaptive Cruise Control, avviso cambio corsia come optional (pacchetto Intellisafe Pro) a 1.900 Euro, o i fari attivi. Non è un po' strano per il vostro Brand?

«I prezzi vengono sempre in qualche modo concordati tra la Casa madre e i mercati. Ovviamente ci sono molte variabili da considerare, non ultimo il posizionamento dei nostri concorrenti. Credo comunque che in ambito sicurezza l’offerta standard di XC90, quindi la parte di equipaggiamenti non a richiesta ma inclusi nel prezzo. sia di livello assoluto, dunque era naturale ricorrere a qualche optional anche per non obbligare i nostri clienti ad una spesa troppo elevata». 

 

Dopo il grande successo di V40 e l'introduzione di modelli ibridi plug-in e delle versioni Cross-Country, siete soddisfatti delle vendite di questi ultimi mesi?
«Siamo estremamente soddisfatti, basti pensare che in un mercato che cresce del 15% sullo scorso anno Volvo sta viaggiando con un più 25%». 

 

Quando vedremo le prossime novità e cosa si devono aspettare chi avrebbe voluto vedere le vostre novità a Francoforte?
«A brevissimo, nel corso del prossimo anno andremo a completare l’offerta prodotto della linea 90, con la nuovissima grande berlina S90 a cui farà ovviamente seguito la grande SW e altro ancora. Tra 40 mesi la XC90 sarà la vettura con più seniority nel portafoglio Volvo. C’è entusiasmo per gli investimenti della nuova proprietà e i risultati eccezionali che stanno portando». 

 

Da quanti anni durava la vostra partnership tecnica con l'Inter prima della recente interruzione?

«Siamo stati partner automobilistico di FC Internazionale per lunghi e bellissimi 7 anni, dal 2007 fino all’Inter del Triplete e oltre. Oggi non siamo più vicino a FC Internazionale con le nostre vetture, ma certo continuiamo a seguire con grande interesse il calcio e l’Inter in particolare».

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