Pietro Gorlier ci parla delle novità Mopar al Salone di Ginevra

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  • di Piero Campani
In occasione del Salone di Ginevra abbiamo parlato con Pietro Gorlier, Presidente e CEO di Mopar, che ci ha spiegato l'attività di questo brand e le vetture da esso personalizzate presenti alla kermesse motoristica elvetica
  • di Piero Campani
25 marzo 2014

 

In occasione dell'edizione 2014 del Salone dell'Automobile di Ginevra abbiamo avuto l'occasione di parlare con Pietro Gorlier, Presidente e CEO di Mopar, che ci ha parlato dell'attività di questo brand del Gruppo Fiat-Chrysler e delle vetture da esso personalizzate presenti alla kermesse motoristica elvetica.


Una società del Gruppo Fiat che ha iniziato quasi timidamente ma che oggi ha un bel fatturato. Di cosa si occupa precisamente?
«Mopar è il brand del Gruppo FCA che si occupa del post-vendita. Abbiamo sia la responsabilità del supporto alla clientela dei concessionari che della personalizzazione delle nostre vetture con qualcosa che dà  un plus al cliente».

Siamo davanti ad una Rubicon da voi “preparata”. Che cos'ha di particolare?
«Intanto il Wrangler rappresenta la vettura per cui forniamo la maggior quantità di accessori: più di 500. Questa in particolare presenta un cofano motore che permette una maggior ventilazione e dei fari che mettono a disposizione un maggior fascio di luce, oltre a un interno in questo caso camouflage».

«Abbiamo fornitori ovunque nel mondo. Il bello di un'organizzazione come Mopar, che ha un respiro globale, è che ci permette di andare a prendere il meglio in ogni mercato del mondo».

Qui c'è anche una 500L Street Surf...
«Partendo dalla base di una 500L Trekking, abbiamo puntato su una personalizzazione dinamica e giovanile. Abbiamo usato molto legno e bambù. Abbiamo delle protezioni esteriori che trasmettono anche una maggior dinamicità. Questa vettura strizza l'occhio agli skateboarder».

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