Dossi: vietati sulle strade principali. E chi sbaglia deve pagare

Dossi: vietati sulle strade principali. E chi sbaglia deve pagare
Pubblicità
Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
Dovrebbero servire a limitare la velocità dei veicoli , invece troppo spesso sono trampolini di lancio che danneggiano i veicoli e fanno cadere i motociclisti. Ma cosa dice la legge?
  • Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
20 aprile 2015

Dovrebbero servire a limitare la velocità dei veicoli in prossimità di zone potenzialmente critiche come asili, scuole e ospedali. Invece assomigliano più a vere proprie trappole dissiminate lungo le nostre strade. Ostacoli pronti a far saltare le sospensioni e a rompere i cerchi in lega. Inversoimili rampe di lancio che, nei casi peggiori, possono arrivare a far cadere chi viaggia sulle due ruote. Stiamo parlando dei dossi artificiali, troppo spesso installati senza alcun criterio dalle amministrazioni comunali. Il risultato? Invece di prevenire gli incidenti, finiscono per provocarli, a volte con conseguenze distrastrose non solo per la salute dei veicoli, ma anche  per quella dei passggeri a bordo.

dossi (11)
I dossi possono essere installati soltanto su strade secondarie, nel cuore dei centri abitati. In apertura i solchi micidiali provocati dallo "spanciamento" dei veicoli

Dossi: consentiti solo su strade secondarie

I dossi in realtà sono infrastrutture stradali ben precise e non possono essere costruiti a casaccio. La legge infatti regolamenta in maniera molto precisa la loro installazione e prevede persino delle sanzioni per i comuni che continuano a fare di testa loro.  Prima di tutto, come indica il parere del Ministero dei Trasporti che trovate in calce, i dossi non possono essere installati indistintamente su tutti i tipi di strade ma solo “in zone residenziali, in parchi pubblici e privati e nei residence”. L'adozione di dossi poi è espressamente vietata “su strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per i servizi di soccorso e di pronto intervento».

 

Questo significa che possono essere adottati solo su strade scarsamente trafficate, in zone residenziali, nel cuore dei centri abitati, ma non su grandi arterie di scorrimento e viali principali, dove, in caso di emergenza devono poter sfrecciare i mezzi di soccorso. Nella realtà però le cose stanno in maniara ben diversa. Spesso infatti troviamo dossi di ogni tipo, costruiti ad “occhio” dalle maestranze comunali, anche su strade di collegamento molto trafficate.

I dossi devono essere opportunamente segnalati e costruiti rispettando precise norme di installazione

 

Pensate cosa accade in tutti questi casi ad un'ambulanza che trasporta un ferito grave a bordo. Sarà costretta a frenare e riaccelerare di continuo, perdendo minuti preziosi che a volte possono fare veramente la differenza tra la vita e la morte! Non parliamo poi degli innumerevoli sobbalzi a cui sarà costretto il povero ferito, che potrebbero avere effetti rovinosi sul suo stato di salute già compromesso. 

dossi (14)
Le pendenze spesso vegnono fatte ad occhio dalle maestranze comunali, con effetti deleteri sui veicoli

Devono essere visibili e avere precise inclinazioni

Il Ministero ricorda poi agli amministratori locali che i dossi devono essere opportunamente segnalati e costruiti rispettando precise norme di installazione. Purtroppo anche in questo caso ci ritroviamo a constatare una situazione più simile ad un far-west, dove ognuno fa come vuole. Spesso i dossi, specialmente quando vengono realizzati in muratura, risultano poco visibili di notte, trasformandosi in vere e proprie rampe di lancio totalmente inattese da chi si trova alla guida. In altri casi invece ci ritroviamo davanti pendenze vertiginose e dislivelli impressionanti da valicare, pericolosisimi per i motociclisti e deleterie per sospensioni e cerchi.

 

Spesso infatti nella zona di discesa troviamo l'asfalto completamente raschiato, anche con solchi molto profondi, dal fondo di tutti quei veicoli che non sono riusciti ad attraversare incolumi le pendenze “himalayane” del dosso. In questi casi si può arrivare spesso a danneggiare in maniera grave la coppa dell'olio (sarà successo sicuramente a molti di voi!), con conseguenze deleterie per la vettura e conti salatissimi da saldare al proprio meccanico...

Se subite danni o incidenti causati dai dossi vi invitiamo sempre a denunciare l'accaduto

Chi sbaglia deve pagare

Le legge per fortuna è molto chiara e prevede conseguenze anche severe per chi continua a fare come vuole : “Qualora installati in difformità da quanto prescritto dalla vigente normativa, i manufatti in argomento (i dossi, ndr) devono essere immediatamente rimossi; in difetto, gli Enti proprietari risponderanno civilmente e penalmente in caso di danni e lesioni derivanti dal loro permanere in opera”. È bene quindi che i comuni inizino ad aprire le orecchie e a smantellare i dossi fuori legge.

 

Se poi subite danni o incidenti causati dai dossi vi invitiamo sempre a denunciare l'accaduto perché è giusto che paghi chi ha agito in maniera superficiale. Le Legge infatti precisa che “il permanere [di dossi] in opera, in caso di incidenti riconducibili alla loro collocazione, può dar luogo a responsabilità in capo a chi ne ha disposto la collocazione o a chi non ne ha disposto la rimozione”.

 

Ecco un perfetto esempio di dosso non omologato. Costruito in cemento, con dislevelli fino a 20 cm, si dimostra poco visibile di notte e micidiale per le sospensioni, oltre che per la sicurezza dei motociclisti. I comuni li spacciano come attraversamenti pedonali sicuri per i disabili (sono alla stessa altezza dei marciapiedi) ma in realtà non sono previsti dalla Legge. Inoltre i solchi lasciati sull'asfalto si estendono su un'area di circa 8 metri. Questo significa che il dosso colpisce in maniera deleteria sia chi va pianissimo (solchi in prossimità del dosso) sia chi viaggia a velocità più elevata (solchi lontano dal dosso), magari proprio perché non ha proprio visto l'ostacolo.

dossi (9)

 

Il parere Minsteriale in materia di dossi artificiali mandato ai Comuni

dossi (6)
Pubblicità