Expo, caso parcheggi: (quasi) mai utilizzati e ora abbandonati. La proposta [Video]

Expo, caso parcheggi: (quasi) mai utilizzati e ora abbandonati. La proposta [Video]
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
Vi portiamo all'interno dei maxi-parcheggi dell'Expo, poco (se non mai) utilizzati durante la manifestazione e ora abbandonati. Ecco la nostra proposta per evitare l'ennesimo spreco all'italiana
  • Matteo Valenti
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17 marzo 2016

Milano - L’esposizione universale, andata in archivio lo scorso 31 ottobre 2015, ormai è già un lontano ricordo. Nel sito di Rho Fiera da mesi echeggia il rumore di gru e ruspe impegnate a dismettere i diversi padiglioni. Intanto inizia a tenere banco sui giornali la questione del “dopo-Expo”. Sbandierata ai quattro venti ancora prima dell’inizio ufficiale della manifestazione, questa tematica bollente ora si concretizza in tutta la sua drammatica attualità. Cosa fare di quell'area sterminata da 1,7 milioni di metri quadrati a nord di Milano?

Il “dopo-Expo” prende forma

Il governo ha promesso un parco tecnologico coordinato dai poli universitari di eccellenza del capoluogo lombardo (Politecnico, Università Statale e Bicocca) con investimenti pari a 150 milioni di euro all’anno per dieci anni. Se Matteo Renzi manterrà la parola è tutto da verificare. Intanto però bisogna ammettere che la macchina amministrativa per assicurare un futuro all’Area Expo si è già messa in moto da qualche settimana.

Noi però, come sempre, abbiamo deciso di affrontare la questione a modo nostro. E ci siamo chiesti, al di là dell’Expo, che fine faranno tutti quei maxi-parcheggi creati ad hoc per l'esposizione universale. Molti ricorderanno che le aree di parcheggio fiorite attorno al sito di Rho avevano già scatenato diverse polemiche durante i sei mesi della manifestazione. Expo infatti era talmente ben collegato con treni e metropolitane che la stragrande maggioranza dei 21 milioni di visitatori finiva per lasciare l'auto in garage, raggiungendo l'esposizione con i mezzi pubblici.

Il parcheggio di Arese è sconfinato. Oggi però giace inutilizzato
Il parcheggio di Arese è sconfinato. Oggi però giace inutilizzato

Risultato? I parcheggi restavano vuoti, tanto da spingere gli organizzatori a regalare due biglietti di ingresso serale gratuiti per Expo a tutti coloro che avessero deciso di usare l'auto e parcheggiare in uno dei posteggi ufficiali pagando il ticket da 12 euro. Soltanto grazie ai biglietti omaggio, e comunque solo durante gli ultimi mesi dell'esposizione, i parcheggi hanno iniziato a riempirsi. Ma l'operazione posteggi Expo è rimasta complessivamente un mezzo buco nell'acqua, causato da chi ha sovrastimato fin dall'inizio i volumi di traffico “su gomma” che avrebbero interessato la manifestazione.

Che fine faranno i parcheggi?

Ma se ieri le cose non hanno funzionato a dovere, oggi la situazione è persino peggiorata. I parcheggi Expo infatti, ancora immacolati, giacciono del tutto abbandonati, alla mercè delle intemperie e dei vandali. Per renderci conto della situazione abbiamo deciso di raggiungere le aree di parcheggio in prima persona. Davanti a noi uno spettacolo desolante. Il parcheggio di Roserio, a nord del sito Expo, era presidiato da alcuni vigilantes che senza fornire troppe spiegazioni ci hanno impedito l'accesso. Fortunatamente siamo riusciti comunque a fare alcune fotografie piuttosto eloquenti. Ad Arese invece i cancelli erano spalancati, come se l'ultimo ospite se ne fosse andato senza nemmeno chiudere la porta.

Ad Arese invece i cancelli erano spalancati, come se l'ultimo ospite se ne fosse andato senza nemmeno chiudere la porta

La sostanza in ogni caso, in entrambi i casi, era più o meno la stessa. Asfalto, tombini, segnaletica orizzontale, impianti di automazione per la riscossione dei ticket di ingresso. Tutto nuovo di zecca e tutto abbandanato, così come i costosissimi piloni che sorreggono gli impianti di illuminazione a led. Naturalmente di ultimissima generazione. Più impressionante quello di Arese, più che altro per la vastità dell'area. Qui lo sguardo viaggia a perdita d'occhio, non si riesce quasi a vedere il fondo di quegli spazi ciclopici, dove una volta si ergevano i capannoni dell'Alfa Romeo.

La matassa da sbrogliare

Quello che ferisce di più è che per dare un futuro sensato a queste immense aree bisognerà armarsi di tanta pazienza. Almeno per quanto riguarda il sito di Arese, dove grava un groviglio di competenze difficile da sbrogliare, almeno in tempi stretti. Il terreno è privato, appartiene alla TEA, la società che sta ultimando la costruzione del maxi-centro commerciale in arrivo proprio ad Arese e che sorgerà a due passi dal parcheggio. Il futuro dell'area però dipenderà dall'accordo di programma tra Regione Lombardia, Città Metropolitana, TEA, i Comuni di Arese, Lainate e Garbagnate. A complicare la situazione poi la destinazione d'uso, differente a seconda dei metri quadrati. Al momento infatti l'area che ricade sotto la giurisdizione di Garbagnate dovrebbe diventare un'area industriale, mentre quella di Arese, uno spazio residenziale.

È chiaro che, trattandosi di uno spazio comune, le due destinazioni d'uso sono inconciliabili tra loro visto che a nessuno verrebbe mai in mente di costruire delle palazzine affacciate su un'area industriale. La matassa è quindi ancora tutta da sbrogliare, visto che Regione e Comuni inizieranno a discutere l'accordo di programma già nei prossimi mesi, ma prima di arrivare ad una risoluzione definitiva bisognerà aspettare, con ogni probabilità, ancora molto. Senza contare che di fronte agli ex stabilimenti del Biscione, dove oggi sta per nascere il maxi-centro commerciale, c'è un altro mega-parcheggio, che fa sempre parte dell'eredità Alfa Romeo, attualmente inutilizzato. Un doppio scandalo visto che è stato affittato dal comune di Arese all'Expo, ma visti gli scarsi accessi degli altri posteggi non è stato mai utilizzato, nemmeno per un giorno della manifestazione.

La proposta a costo zero

Nel frattempo che privati, Regione e Comuni trovino la quadra, il parcheggio di Arese, così come quello di Roserio rimarranno vuoti. La nostra proposta a costo zero è quella di trasformarli, appena possibile, in parcheggi di interscambio per i tantissimi pendolari che tutti i giorni raggiungono da Nord Milano per andare a lavorare. Potrebbero lasciare l'auto gratuitamente ad Arese o, perché no, a Roserio e poi proseguire con i mezzi all'interno della città. Basterebbe istituire una navetta di collegamento tra il parcheggio e le stazioni più vicine. Garbagnate o Rho Fiera (dove c'è anche la Metro Rossa) nel caso di Arese, Milano Certosa nel caso di Roserio.

Il maxi-parcheggio ex-Alfa Romeo affittato dal comune di Arese a Expo e mai utilizzato
Il maxi-parcheggio ex-Alfa Romeo affittato dal comune di Arese a Expo e mai utilizzato

Il parcheggio sarebbe gratuito per invogliare i pendolari a lasciare l'auto in parcheggi obiettivamente meno agevoli rispetto a quelli a pagamento esistenti, come Molino Dorino o Lampugnano. In compenso si potrebbero ridurre da un lato i volumi di traffico in città, dall'altro alleggerire i parcheggi di Milano, in costante sovraccarico. I costi di gestione della navetta infine verrebbero ammortizzati proprio grazie a chi si è servito dei nuovi parcheggi. Quei pendolari che, per proseguire il loro viaggio all'interno della città, finiranno per acquistare in maniera massiccia nuovi biglietti dei mezzi pubblici ATM. L'idea è fattibile e lo testimonia in maniera cristallina il comune di Rho, che ha già destinato un ex parcheggio utilizzato anche per Expo, quello un po' più lontano dalla stazione di Rho Fiera, ai pendolari ad utilizzo completamente gratuito (vd. foto nella galleria). La nostra proposta, che farebbe un bel regalo a chi non può far altro che raggiungere la città di Milano tutti i giorni, potrebbe avere poi degli sviluppi ancora più interessanti.

Quella ferrovia fantasma...

La maxi-area parcheggio di Arese infatti è affiancata da un vecchio ramo ferroviario in disuso da anni, che un tempo veniva utilizzato per rifornire gli stabilimenti Alfa Romeo. Partiva da Garbagnate, attraversava il parco delle Groane e giungeva all'Alfa seguendo il canale Villoresi. Una volta che sarà stabilito il futuro dell'area, con privati ed istituzioni uniti su un progetto comune, l'ipotesi di destinare parte dei metri quadri ad un parcheggio di interscambio diventerebbe più concreta che mai. Qualcuno nel comune di Arese avrebbe già la mezza idea di riqualificare il vecchio ramo ferroviario. E, una volta ripristinato, potrebbe essere utilizzato da un trenino per trasportare comodamente chi ha parcheggiato presso la vicina stazione di Garbagnate, per poi raggiungere Milano.

Fantascienza? No, un progetto concreto per chi non riesce proprio a digerire i soldi pubblici gettati dalla finestra.

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